Giulia Mattioli e Daiquiri De Nyze Z in GP a Gorla. Pronte per i Campionati Europei Giovanili

Campionati Europei giovanili 2023: Giulia Mattioli si racconta

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Road to the Europeans

Horseshowjumping.tv continua gli incontri con i protagonisti del grande appuntamento Europeo di settimana prossima all’Equieffe Equestrian Center di Gorla Minore con Giulia Mattioli.

“Ciao Giulia, immagino tu sia molto emozionata per questa convocazione. Come ti sei sentita quando l’hai saputo e soprattutto come hai modificato il tuo piano di allenamento in vista di questi Campionati?”

Ciao a tutti, è stata una grandissima emozione sono veramente contenta anche perché questo è il mio ultimo anno Young Rider quindi chiudiamo diciamo con la ciliegina sulla torta. Sono molto contenta di condividere quest’ultima esperienza giovanile con Daiquiri. A livello di lavoro onestamente non ho cambiato granchè perché comunque si cerca sempre di mantenere un buon livello di preparazione dunque sono state fatte delle gare mirate per appunto arrivare pronti il più possibile a questi Campionati però ad esempio il lavoro a casa è sempre lo stesso: la cavalla esce due volte al giorno al prato, facciamo passeggiate per rilassarla anche mentalmente però diciamo nulla di estremamente specifico, si cerca di mantenere la costanza ecco.

“Parlaci di lei, da quanto tempo la monti?”

La monto da tre anni ormai, è una cavalla che ho preso quando era abbastanza verde. Subito abbiamo visto la grande qualità che aveva, siamo cresciute insieme. Ho fatto il primo anno in particolare su gare piccole per darle modo di crescere e di maturare con i suoi tempi e poi all’inizio dell’anno scorso ha fatto l’exploit durante i due mesi di gare in Belgio e da lì veramente la cavalla si è dimostrata una fuoriclasse sia a livello di qualità che di mezzi. La testa veramente è incredibile: è sempre con me, mi dà il suo mille per mille ogni percorso che facciamo insieme quindi per questo dicevo sono veramente contenta di poter condividere con lei questa questa esperienza perché so che comunque andrà, lei ci sarà al 100% e ovviamente cercherò di fare il mio meglio.

“L’evento si sta avvicinando e immagino tu inizi a sentire la tensione, come la gestisci di solito?”

Allora io ho un modo particolare di gestire magari la mia preoccupazione la mia ansia. Premetto dicendo che di solito sono abbastanza fredda quindi non sento troppo la pressione ovviamente non è sempre così, ad un Campionato è normale che rispetto anche agli altri appuntamenti la tensione sia maggiore. Quello che cerco di pensare, sembra brutto da dire, però è che non è una cosa così speciale: nel senso che se siamo lì io e la cavalla è perché possiamo farlo bene quindi devo affrontarlo con la serenità di dire dobbiamo fare quello che sappiamo fare. Ovvio che è una cosa estremamente importante come appuntamento, però mentalmente cerco di non crearmi la pressione da sola perché tante volte sono più io che che gli altri

“Chi ti segue e chi crede in te particolarmente? Chi ringrazieresti?”

Ringrazio innanzi tutto il mio istruttore, Andrea Messersi, perché lui è sempre presente, sia fisicamente che come come persona. Sembra una sciocchezza dirlo, sicuramente come tecnico è fortissimo, ma mi ha sempre seguita anche nei momenti un pochino più difficili in passato mi è sempre stato vicino e anche come persona. Sempre pronto a darmi morale e a tirarmi su anche nel momento un po’ di preoccupazione: sa come aiutare e sa come motivare quindi a lui il grazie più grande. Poi ovviamente ai miei genitori che mi permettono tutto questo. Nonostante non mi abbiano trasmesso la passione diciamo, perchè è nata da me, loro l’hanno accettata e l’hanno apprezzata molto e quindi sono sempre molto presenti

“Se ti chiedessi qual è il cavallo a cui sei più riconoscente nel corso di tutta la tua carriera, a chi pensi?”

Sicuramente il mio bio, Uranus Boy. E’ il cavallo che mi ha permesso di entrare in questo mondo, l’ho preso fine 2018/2019 e mi ha promesso di fare i mei primi Campionati D’Europa Junior, ma anche lì è proprio la storia del cavallo che è incredibile. L’ abbiamo preso sapendo che già aveva affrontato delle gare importanti, ma quello che mi hai dato è stato inaspettato per tutti perché ci sono partita nel mio primo Gran Premio, ci ho fatto 1000 gare veramente e di volta in volta mi dava sempre di più. Lui sarà indimenticabile per me.

“Una domanda che vuole essere uno spunto di riflessione per tutti coloro che cercano di portare avanti una carriera agonistica sportiva insieme allo studio, quanto è difficile?”

Beh è molto impegnativo, io adesso mi trovo con sei cavalli e spesso sono fuori dunque per dire adesso anche prima dei campionati ho dato il mio ultimo esame ormai qualche mese fa a marzo e poi mi sono fermata perché tra i tour che abbiamo fatto sia in Spagna che il Toscana tour e gli appuntamenti fuori ho dovuto un attimo rallentare i ritmi dello studio. […] Passati i Campionati Europei mi rimetterò a studiare, sicuramente è impegnativo bisogna trovare un po’ il compromesso […] l’unica cosa bisogna veramente avere voglia di farlo. Mi spiego, io studio non perché devo, ma perché voglio, voglio laurearmi perché è un mio piacere, tante persone magari lo fanno perché lo sentono come un obbligo ed è completamente diverso secondo me. Non dico impossibile, perché lo si fa, però sicuramente più difficile.  

Segui l’intera intervista, ascolta il podcast Kiss and Cry – Road to the Europeans su Spotify. Seguici ed attiva le notifiche per non perderti la pubblicazione e segui le altre interviste di HSJ ai giovani cavalieri selezionati per questo importante evento europeo.

Foto Marta Fusetti (c)

© Riproduzione riservata.

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