
“Con Vida ho realizzato un sogno”: Caterina Torre si racconta

“Con Vida ho realizzato un sogno. Quando ho scoperto di essere 9ª assoluta, 4ª europea e 1ª italiana… è stato surreale” intervista a Caterina Torre, 9ª al Mondiale Giovani Cavalli di Endurance di Jullianges, Francia.
Di ritorno dal Mondiale dove ha conquistato un’incredibile top-ten, abbiamo incontrato Caterina Torre, amazzone ligure classe 1995.
La sua storia con Vida, una cavalla araba dall’animo forte e sensibile, è una storia di passione, sacrifici e risultati sorprendenti.
Caterina, partiamo dall’inizio. Quando è nata la tua passione per i cavalli?
Da quando ho memoria! Ho cominciato da bambina e da allora non ho mai smesso di andare a cavallo. Nonostante il lavoro al porto di Prà a Genova, ho sempre trovato il modo di coltivare questa passione.
Nel 2021, con il mio compagno Mario Mediago, è nata l’idea di cercare un giovane cavallo per partecipare a qualche garetta regionale… ed è così che è arrivata Vida.
Raccontaci di lei: com’è stato l’incontro?
Cercavo una femmina, anche se spesso sono più difficili da gestire. Dopo diverse visite, siamo arrivati all’allevamento Alfabia e lì ho trovato lei.
Doveva essere un’avventura piccola invece ci ha aperto le porte a un mondo che non avrei mai immaginato.
E i risultati parlano chiaro…
Sì, nel 2022 abbiamo vinto la Coppa Italia giovani cavalli FISE (categoria CEN A), e nel 2023 siamo arrivate prime alla finale MASAF ANICA in CEI*. Abbiamo collezionato 7 Best Condition e 10 podi. Nel 2024, al pre-ride del Mondiale a Jullianges, abbiamo fatto la nostra prima CEI2*, un percorso splendido, panorami mai noiosi. Quando vinsi il premio “best recovery” Yamamah, ho capito che avrei potuto fare di più e così è stato.
Poi una brutta caduta…

Sì, a Città di Castello. Non è stato facile, ma grazie alla laserterapia e al supporto di Patrizia e Nando siamo tornate in forma. Quando è arrivata la convocazione per i Mondiali, è stata un’emozione indescrivibile.
Avevi già messo nel mirino il Mondiale?
Assolutamente sì. Da due anni lavoravo in quella direzione.
Speravo in una bella gara, ma mai avrei pensato alla top ten. Abbiamo lavorato tantissimo, curando ogni dettaglio. A volte mi alzavo alle 3:30/4.00 del mattino per allenare prima di andare al lavoro. È stato impegnativo far combaciare tutto, ma ogni fatica è stata ripagata.
Com’è andata la gara a Jullianges 2025?
Vida era in forma smagliante, sempre con le orecchie avanti. Con il mio team valutavamo giro per giro come impostare la gara. Sapevamo che il terzo anello sarebbe stato il più impegnativo, e nell’ultimo abbiamo deciso di spingere.
Una volta raggiunta l’assistenza ho parlato con il mio compagno e ci siamo capiti al volo dunque “o la va o la spacca” e a quel punto abbiamo acceso i motori per gli ultimi 9 km dove abbiamo volato verso il traguardo. Abbiamo toccato punte di 30 km/h negli ultimi tratti con Vida che stava benissimo.
Quando hai capito di essere in top ten?
Solo alla fine. Il mio obiettivo era migliorare la nostra prestazione, non ho mai guardato la classifica durante la gara. Seguire le indicazioni del CT Carlo Di Battista e del veterinario Nicola Pilati è stato fondamentale. Quando ho scoperto di essere 9ª assoluta, 4ª europea e 1ª italiana… è stato surreale.
Dietro a ogni successo c’è un grande team. Vuoi ringraziare qualcuno?
Tantissime persone! Mario, il mio compagno e punto fermo, Mirko Boffito il nostro maniscalco, Stefano Daneri che ci ha seguiti con professionalità straordinaria. Poi la mia famiglia, Agnese, mamma Franca, mio cognato Matteo e Patrizia Giacchero, che ha portato tutta la sua esperienza nella nostra crew.
Un grazie speciale va anche a chi ha condiviso con noi questa avventura vale a dire Nando, Adriano, Betty, Matilde, Evan, Alessia, Sharon, Chiara, Emanuela, Boris.
Ultimi ma non ultimi i professionisti che hanno lavorato su Vida cioè l’osteopata Elena Zanini, il veterinario Giovanni Molinari e la nostra istruttrice Giulia Barberis.

Anche alcune collaborazioni o sponsor ti hanno accompagnata nel percorso fino a Jullianges?
Sì, e li ringrazio di cuore: Pariani Selle, con cui abbiamo creato delle tasche per i pesi da aggiungere alla sella, TRM (grazie a Marco Borgia), il mangimificio Derby One, Footall per i ferri, e l’allevamento Alfabia, in particolare Paolo Damilano.
A proposito il 20 settembre ci ospiteranno per una giornata di studio sull’endurance con il veterinario Stefano Daneri. Sarà un momento speciale.
E ora, quali sono i prossimi obiettivi?
Continuare a crescere, sempre con le orecchie in avanti, come fa Vida. Lei è il mio motore, la mia compagna di viaggio. Insieme, chissà dove potremo arrivare.
Caterina Torre ha dimostrato che con determinazione, passione e un grande cavallo al proprio fianco, anche i sogni più grandi possono diventare realtà.
foto by Oreste Testa/Sportendurance
HSJ x FISE
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