Dal pony al cavallo: come cambia l’assetto e come adattarsi.

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Differenza tra pony e cavallo foto di Stefano Sechi

Dalla lunghezza della falcata alla gestione degli aiuti: una guida pratica per cavalieri in crescita e il passaggio dal pony al cavallo.

Il passaggio dalla monta di un pony a quella di un cavallo rappresenta una tappa significativa nella crescita tecnica di un cavaliere, soprattutto per i più giovani. La differenza non si limita alle dimensioni dell’animale, ma coinvolge assetto, equilibri, percezione del movimento e gestione degli aiuti.

Differenze biomeccaniche

Un cavallo ha falcate più ampie e movimenti più ampi rispetto a un pony. Questo richiede un maggiore assorbimento del movimento attraverso bacino e colonna vertebrale, oltre a un assetto più profondo in sella. La gamba si posiziona più in basso, costringendo il cavaliere a lavorare su flessibilità e stabilità (British Horse Society, 2023)

    Adattamento della posizione delle gambe

    La maggiore altezza e larghezza del cavallo richiedono una posizione della gamba più lunga e rilassata. Serve sviluppare forza e resistenza muscolare per mantenere un contatto stabile, senza stringere in modo eccessivo, i pony sono agili e scattanti, ma i cavalli hanno falcate più lunghe e ampie, quasi come una danza più lenta e maestosa. Il segreto? Imparare a seguire il movimento con un bacino morbido e una schiena elastica, lasciando che il corpo “danzi” con l’animale.

    cavallo
    Dal pony al cavallo: come cambia l’assetto e come adattarsi. 3

    Anche l’uso delle mani e degli aiuti sono fondamentali; il cavallo spesso richiede una mano più fine e progressiva. L’elasticità del gomito e la capacità di accompagnare il movimento della testa diventano fondamentali per evitare tensioni e migliorare la comunicazione con l’animale (Podhajsky, The Complete Training of Horse and Rider, 1967).

    Montando un cavallo, l’altezza e la potenza maggiore amplificano ogni squilibrio del cavaliere. Per questo è importante allenare core stability e consapevolezza posturale anche a terra.

    Il cavallo, rispetto al pony, tende a reagire in modo più sensibile e rapido agli aiuti. Questo richiede un controllo maggiore delle proprie azioni e un approccio più preciso e calmo.
    Con un cavallo la gamba deve adattarsi, allungandosi e restando però rilassata. Non serve stringere forte: serve sentire, accompagnare e guidare con dolcezza.

    HSJ

    Fonti:British Horse Society. (2023). Rider Development Pathway.

    Fédération Équestre Internationale (FEI). (2021-2022). Coaching Guidelines.

    Podhajsky, A. (1967). The Complete Training of Horse and Rider. Doubleday.

    foto Stefano Sechi

    © Riproduzione riservata.

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