Degas e i cavalli: l’arte di rappresentare il movimento

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Degas e i cavalli: fotografia del galoppo di un cavallo

Edgar Degas: il Maestro dell’Impressionismo tra Parigi, arte, e l’affascinante mondo dei cavalli

Edgar Degas (Parigi, 1834 – Parigi, 1917) è stato un grande artista della metà del diciannovesimo secolo; è stato uno dei fondatori del movimento Impressionista, come Edouard Manet, Pierre-Auguste Renoir, Monet e Van Gogh. Una scelta, quella di dipingere, fortemente voluta sin da ragazzo, anche se il padre avrebbe preferito direzioni diverse.

L’Impressionismo e la scelta di dipingere

La decisione dell’artista si rivelò corretta, anche perché grazie ai suoi quadri riuscì a sopperire ai debiti del padre e della zia, vendendo la casa di famiglia e molti dei suoi dipinti per estinguere il debito. Fu così per la prima volta che si rese conto di quanto potessero essere importanti ai fini professionali e non solo artistici le sue opere.

È stato certamente un grande esponente di una Francia rimasta nell’immaginario collettivo, di una Parigi elegante, romantica e Degas ha saputo rappresentare benissimo questo mondo. Degas, negli ultimi anni, quando era ormai famoso e quasi cieco, si ritirò a vita privata.

Conosciuto come “il pittore delle ballerine“, è stato anche scultore e disegnatore, tecnica nella quale eccelleva. Degas non amava dipingere “en plein air”, come facevano i suoi colleghi, tanto che un giorno dichiarò: “Se fossi al governo, istituirei un reparto speciale della gendarmeria solo per tenere d’occhio gli artisti che dipingono all’aperto i propri paesaggi”.

Degas e i cavalli: l’influenza della fotografia sull’arte

Per quanto riguarda Degas e i cavalli, temi per cui ci siamo avvicinati a questo grande pittore parigino al 100%, la sua volontà di dipingere ippodromi e cavalli al galoppo riguarda il fascino di tutto ciò che rappresentava il movimento, affascinato dalla velocità. Degas predilige la scelta a taglio fotografico e, come abbiamo già detto, la caratteristica di dipingere in spazi chiusi.

Lo sviluppo della macchina fotografica venne vissuto dal pittore come un’opportunità nello studio delle immagini, tra cui le sequenze fotografiche di Eadweard Muybridge, con cui vengono ripresi i movimenti di un cavallo al galoppo e che vide sul giornale parigino “Le Globe” nello stesso anno in cui produsse il quadro (1881). Le riprese vennero effettuate a Palo Alto, in California, tramite macchine fotografiche disposte in batterie e pubblicate in un volume intitolato “Attitudes of Animals in Motion”, che diedero inoltre un grosso contributo nello studio veterinario dell’apparato di locomozione degli animali.


L’opera di Edgar Dègas e conservata e visibile all’ Art gallery and museum Glasgow, Scozia.

HSJ
Fonte: dueminutidiarte.com

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