FISE: -2 alle elezioni. Parola ad Antonio Mastrangelo

Antonio Mastrangelo, consigliere Federale uscente si ripresenta con le idee ben chiare.Dott. Mastrangelo come mai la scelta di ricandidarsi? Cosa l’ha spinta?Ho deciso di riproporre la mia candidatura spinto dal desiderio di portare a termine il percorso iniziato lo scorso quadriennio.
Dato che tra i candidati alla presidenza vi sono persone nelle quali posso identificarmi, ho pensato e convenuto che l’idea di poter essere ancora in Fise potesse essere una buona opportunità per concludere alcune attività lasciate a metà per ragioni temporali.
La seconda motivazione che mi ha spinto a voler essere di nuovo parte attiva della Federazione che verrà, è da ritrovare nella mia “estrazione“.
Anche se non ho mai tralasciato le Niches & Special | equestri sono molto vicino alla Equitazione americana avendo tra l’altro ricoperto incarichi di chef d’equipe ai mondiali; ovviamente l’interesse è anche quello di essere un veicolo tra la disciplina citata e la federazione, ripeto senza nulla togliere alle altre realtà equestri.Quale dovrebbe essere secondo Lei il primo punto all’ordine del giorno della nuova squadra Fise?Secondo me la prima cosa da fare è quella di mettere la parola “fine“ a tutte le polemiche che hanno contraddistinto l’ultima parte del mandato precedente.
Sarebbe opportuno lavorare affinchè non vi sia in Fise un appiattimento per quello che riguarda l’indirizzo e le decisioni che di volta in volta si dovranno affrontare.
No all’immobilismo dunque; bisognerà cercare di dimostrare al mondo equestre, dai cavalieri ai proprietari, che all’interno del consiglio vi sia una visione comune di intenti, quindi la sensazione che si stia lavorando veramente per lo sport.
Fondamentale sarà la convergenza di vedute, mi riferisco ad esempio l’acquisto del CEF, fiore all’occhiello dell’equitazione italiana.
Andremo così ad aderire a quello che era l’indirizzo del Coni al quale dovremo comunque uniformarci.
Dobbiamo supportare tutti coloro che vogliono avvicinarsi al mondo del cavallo, allontanandoli da sterili polemiche politiche che finiscono solamente per offuscare l’immagine del nostro mondo.Qual è il suo presidente?Dopo attente valutazioni posso asserire che il mio presidente non è Andrea Paulgross; stimo molto l’avvocato che trovo persona e professionista serio ed affermato, oltre ad avere profonda conoscenza del mondo equestre.
Il motivo che mi ha allontanato dal suo pensiero è da ricercare nelle modalità con le quali si è sviluppato il dissenso nelle ultime fasi della gestione Croce, mi riferisco all’anno passato.
Sono pronto a lavorare per l’equitazione e per lo sport.