Giovani in sella: Giampiero Garofalo, un figlio d’arte con il mare nel cuore.

Papà Paolo di lui dice:“ Lavora con serietà ed impegno. Monta anche sei o sette cavalli al giorno dimostrando di aver voglia di migliorare ed emergere, ma quando é terminata la parte di giornata dedicata all’equitazione ritorna un normalissimo ragazzo di 15 anni“. Conosciamo Paolo Garofalo da una vita e questo ci permette di cogliere, seppur nel sempre pacato tono di voce, la particolare soddisfazione del genitore gratificato, attraverso i risultati sportivi ottenuti dal figlio, dagli insegnamenti impartiti a piene mani nel corso degli anni. Già perché il cavaliere Paolo Garofalo di campi di equitazione nazionali ed internazionali ne ha praticati tanti, viaggiando con ogni mezzo di locomozione:“ Concorsi ippici in importanti in Campania – aggiunge Paolo – non ce n’erano ed era giocoforza spostarsi di tanti chilometri ogni settimana. Oddio non é che oggi la situazione sia migliorata, tutt’altro“. Già perché nonostante tutte le difficoltà la passione di montare in sella e partecipare ai concorsi ippici non é minimamente scemata in papà Paolo potendo altresì gioire dei successi sportivi dei figli Antonio e Giampiero che lo hanno seguito nella sua stessa disciplina sportiva. “Antonio – ci dice ancora Paolo – si sta riprendendo ora da un serio infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi di gara per tanto tempo ma intanto ci pensa Giampiero a farsi onore e regalandoci grandi soddisfazioni“. Dunque Giampiero. E’ il momento di ascoltarlo e farlo conoscere alla grande famiglia di HSJ che ancora di lui sa molto poco. Giampiero, praticamente tu appena nato hai visto i cavalli. “ Posso dire di essere un ragazzo fortunato. Tanti miei coetanei si ritrovano a scoprire il cavallo in tarda età e molti per paura rinunciano poi a salire in sella. Io effettivamente fin da piccolo ho girato in lungo e largo le scuderie del Torre Caracciolo (Centro Ippico di proprietà di Mario e Paolo Garofalo) ed a 6 anni mio padre mi aveva già messo in sella“. Quindi da subito a cavallo. Niente pony. “Si. Cavallo da subito con gli insegnamenti straordinari di mio padre“. Il tuo debutto in sella lo ricordi?. “Fu in provincia di Caserta, partecipai ad una B2 con Geronimo, un cavallo che montava regolarmente mio fratello Antonio“. Da quel primo concorso poi ne sono seguiti tanti altri con risultati più che soddisfacenti. “ Impossibile negarlo. Nel 2006 secondo al Campionato Regionale Allievi Emergenti,nel 2007 primo classificato al Campionato Regionale Junior Qualificato,nel 2008 terzo classificato ai campionati Italiani Junior II° Grado Assoluto. Poi una serie di partecipazioni come componente della squadra juniores a Csio j/yr tra i quali ricordo Abano Terme, Bologna, Reims ed ultima Hagen in Germania con un primo posto nella C140.“ Un cavallo che hai nel cuore. “Indubbiamente Ombre della Baia un castrone di 10 anni che ancora monto in concorso e poi Dik Dik altro castrone di 10 anni.“ Ma il Giampiero lontano dai cavalli cosa fa. “Non molto. c?è lo studio che prende molto (finito il 1° anno del Liceo Linguistico) ma il tempo per andare a mangiare una pizza con gli amici o per una partita di calcetto lo riesco a trovare sempre.“ Il calcio quindi. Superfluo chiederti di quale squadra sei tifoso e chi é il tuo calciatore preferito. “Naturalmente il Napoli e Lavezzi.“ La tua vacanza preferita. Mare o Montagna “Il mare. Adoro il mare e la Sardegna é uno dei luoghi dove vado più volentieri.“ Chiediamo a questo punto di avere a telefono il fratello Antonio per un giudizio un tantino “spassionato“ sulle qualità di Giampiero. “Per la sua età – ci dice Antonio- é molto maturo. Ha in gara molto sangue freddo e ragiona molto velocemente sul da farsi proprio come un adulto.“ L’ultima parola su Giampiero Garofalo spetta nuovamente a papà Paolo. “Mi dispiace ammetterlo ma credo che sarò costretto tra non molto a vederlo partire e fermarsi stabilmente in una sede sportiva lontana molti chilometri da Napoli. Una città questa che in tutti i settori della vita sociale e  sportiva non ha mai offerto ai suoi figli alcun aiuto per non essere abbandonata.“ (Bruno Delgado)