Grande endurance nella verde Piccardia
Buone le prove delle nostre amazzoni Martina Lui e Patrizia Giacchero. Due giornate di grande endurance, come in ogni edizione, quella promossa a fine maggio dai francesi a Compiegne. I transalpini sono inarrivabili in queste manifestazioni e non finiscono mai di stupire. Nella prima, una CEIO FEI 160*** km sono scesi in campo sessantasei binomi in rappresentanza di nove nazioni, il Bahrein, la Germania, la Spagna, il Belgio, il Portogallo, l’Italia, la Svizzera, la Russia ed i padroni di casa ed altrettanti nella seconda, una CEIOJY** su 130 km con in più cavalieri brasiliani ed algerini.
Una grande festa per gli appassionati di tutta Europa che hanno invaso, nel fine settimana la grande foresta demaniale della Piccardia. Il percorso, più o meno quello del Campionato Mondiale del 2000, partiva dall’ippodromo di Compiegne e si snodava a margherita con sei cancelli veterinari nella categoria 160 e quattro nella 130.
I nostri cavalieri, saliti fin lassù, rappresentavano la vera schiuma dell’endurance tricolore ma, nella gara più importante, non hanno avuto fortuna quando, finita la quinta tornata, la campionessa italiana Simona Garatti, che montava Z’Tadore al Maury e Chiara Rosi sul qualitativo Filieri venivano eliminate per zoppia dei loro cavalli, facendo sfumare l’argento di squadra già in nostre mani in quel punto della corsa. E questo per le belle prove di Martina Lui su Jo Faoruza e Patrizia Giacchero Su Locace, le altre due componenti della squadra, le sole dei nostri a tagliare il traguardo finale con Melania Serioli.
Non hanno avuto miglior fortuna anche i cavalieri che partecipavano a titolo individuale difatti Diana Origgi e Gianluca Laliscia, rispettivamente su Pervinca della Bosana e Kohl, venivano eliminati per zoppia dei loro cavalli già al secondo cancello, mentre Mauro Bonotto su Flammot ed Alessandra Brunelli su Ermen si ritiravano spontaneamente alla fine del terzo.
La 160 km era conquista dai padroni di casa che, con Laurent Mosti, Guy Dumas, Jean Philipew, giunti quasi contemporaneamente ad una media intorno ai 20 km./ora., occupavano degnamente i primi posti ed alla Francia andava anche la classifica a squadre, seguita da Svizzera e Bahrain, mentre l’Italia si piazzava solo al sesto posto.
Anche nella CEIOJY** di 130 km del giorno successivo i padroni di casa, con Roman Lafaure, Justin Mourou e Laetitia Goncalves, si aggiudicavano le prime tre piazze, media 20,817 km/ora, e la classifica a squadre, seguita dal Belgio. Tre dei nostri erano della partita e Luca Zapettini su Rucola della Bosana si è classificato al 13° posto ed Elena Mariotti su Nikador al 31°, mentre Arianna Betti su El Walded veniva eliminata per zoppia al terzo giro.
Mauro Beta