Horseball mondiale, la voce di Camilla Avagnina

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Il 24 marzo si comincia. Un evento unico nel suo genere e, senza dubbio inimitabile per Camilla Avagnina, chirurgo trentaduenne ma, soprattutto, pilastro delle Ladies. Si tratta del Campionato del Mondo di Horseball che, per la prima volta nella storia, si svolge fuori dall’Europa e, per fare le cose fatte bene, praticamente dall’altra parte del mondo: in Argentina.

Un’avventura tutta nuova

“Non so davvero cosa aspettarmi, ma di certo sarà un’avventura pazzesca”, esordisce Camilla a pochi giorni dalla partenza per quello che, per l’atleta sarà un mondiale davvero ricco di emozione. “Sarà una bella sfida, per la prima volta nella storia, infatti, tutte le delegazioni gareggeranno con cavalli affittati in loco.

Del resto sarebbe stato impensabile, a livello di costi, spostare tutti i cavalli per una trasferta così lunga. E quindi chissà”, racconta entusiasta e ricca di aspettative. “Nel nostro sport il binomio è fondamentale, ci lanciamo al galoppo senza mani e a testa in giù, fidarci del nostro cavallo è essenziale. Questa volta però nessun cavaliere avrà la possibilità di contare sul suo fidato amico a quattro gambe, e spetterà unicamente a noi fare la differenza. Ne vedremo delle belle!”

Le vedremo per davvero perché una competizione di questo livello con tutti binomi freschi freschi, tranne la squadra di casa, non si era mai visto nel nostro sport e vanno monitorati tutti, a partire dai gironi, e, in modo particolare le squadre francesi, da sempre quelle da battere. “Questa volta potrebbe essere diverso”, spiega l’atleta azzurra, “I cugini d’Oltralpe sono indubbiamente fortissimi, ma la loro forza è molto basata sul binomio, chissà cosa capiterà in sella a soggetti sconosciuti. In questo senso noi italiani partiamo più avvantaggiati, siamo più abituati a cambiare cavalli”.

Giustamente la nostra campionessa non si sbilancia ma le aspettative sono alte e l’adrenalina palpabile.

Emozione collettiva

L’Argentina è terra di cavalli e l’horseball è una disciplina piuttosto radicata nella cultura, quindi sono davvero tanti i cavalli che la nazione riesce a mettere a disposizioni delle squadre che arrivano a disputare la competizione, anche per questo le delegazioni sono numerose.

“L’Italia è guidata dal coach Adrià Velasco e ci presentiamo con la compagine maschile, formata da Luca Lanzi, Roberto Prettico, Fabio Monti, Alessio Cilli e Danilo Monteverde. Per quanto riguarda noi, le Ladies, ci saranno, insieme a me, Aurora Carletti, Valentina Percivale, Alice Volontè e Marzia Navone”, racconta Camilla Avagnina. “I ragazzi sono un team consolidato e la vivono ‘da maschi’ – scherza Camilla – quindi con pochissimo apparente stress. Per noi è diverso, la nostra squadra è piuttosto nuova, o meglio siamo tre veterane e tre nuove leve, insomma ci troviamo nel mezzo di un passaggio generazionale e spetta a noi ‘esperte’ guidare le più giovani e fare in modo che non sia l’emozione a prevalere”, e che emozione.

“Sì perché un Mondiale è una cosa pazzesca e quando sei in sella, in campo, in mezzo ai tifosi, e l’arbitro fischia, il cuore parte. Ed è giusto che l’emozione si faccia sentire, ma deve, contemporaneamente partire anche il cervello. Sarà una bella sfida!”. Circa le nazionali straniere non c’è mai stato, nella storia dell’horseball, un mondiale tanto popolato.

“Nella categoria Pro-Elite, quella maschile insomma, insieme alla squadra di casa, si sfideranno Argentina, Australia, Belgio, Olanda, Cile, Francia, Gran Bretagna, Kizikistan, Portogallo, Messico, Spagna e Uruguai. Le Ladies non sono meno numerose, ce la vedremo, infatti, con Argentina, naturalmente, ma anche Australia, Belgio, Olanda, Canada, Francia, Gran Bretagna, Portogallo e Spagna. Non si è mai vista tanta folla a un mondiale” conclude Camilla.

Emozione personale

Quello in Argentina, dunque, è un mondiale tutto da giocare, e da seguire con grande attenzione perché il posto delle nostre squadre è sul podio, del resto sia le ragazze che i ragazzi non hanno mai giocato per meno di una medaglia di bronzo nelle occasioni più importanti, inoltre vedere la destrezza di tutti questi giocatori in sella a cavalli sconosciuti è davvero una scommessa.

“I coach partono due giorni prima di noi, che li raggiungiamo il prossimo venerdì. Grazie a un mio contatto argentino hanno la possibilità di visionare i cavalli e, non solo scegliere i migliori, ma anche destinarli all’atleta giusto. Perché un cavallo può essere anche un campione, ma se non si crea il feeling corretto non si va da nessuna parte.

Al nostro arrivo ci presenteranno i nostri compagni di avventura e avremo ‘ben’ due giorni per conoscerci prima di iniziare le partite”, l’entusiasmo di Camilla è coinvolgente.

“Andare in Argentina è un sogno e sarà un’avventura un po’ folle che però desidero godermi con tutta l’anima, anche perché per me sarà l’ultima volta”, dice, come una doccia fredda l’atleta che tante gioie ha regalato all’horseball italiano.

“Non riesco ancora a crederci ma mi ritiro, l’ultima partita sarà il mio addio allo sport, questo meraviglioso e coinvolgente sport che mi ha accompagnata per tanti anni”.

E così la nostra biondissima, sorridente e grintosa bandiera dell’horseball conclude la sua brillante carriera, non ci resta che augurarle in bocca al lupo per il mondiale e soprattutto di divertirsi insieme alle compagne di squadra, perché alla fine, lo sport è un gioco, e un gioco è una cosa seria.

Elena Pecora

Ph Elena Domigo Horseball M3

© Riproduzione riservata.

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