
Il cavallo nell’arte contemporanea.

La figura del cavallo ha una continua e complessa tradizione nel mondo dell’arte, divenendo uno dei soggetti più amati e riproposti nella storia artistica dell’uomo.
Simbolo di potenza, bellezza e nobiltà, ma anche di sacrificio e di morte, l’immagine del cavallo nell’arte contemporanea spesso veicola temi contrastanti, è specchio del dialogo sui confini tra arte e vita, umano e animale. Diversi celebri artisti hanno enfatizzato ed esplorato la relazione tra uomo, natura e arte, attraverso l’uso di cavalli vivi nelle loro opere.
Jannis Kounellis, Senza Titolo (1969)
Jannis Kounellis (Il Pireo, Grecia 1936 – Roma 2017), pittore e scultore greco naturalizzato italiano, è stato uno dei principali esponenti dell’arte povera e concettuale. La sua indagine artistica seguiva un percorso di sperimentazione, basato sulla ricerca di nuovi linguaggi poetici, e la trasmissione di esperienze sensoriali.
Nelle opere dell’artista, create attraverso il recupero e riutilizzo di materiali di scarto, ma anche di materiali naturali, persone e animali vivi, lo spettatore è messo come fine ultimo dell’azione artistica, diventandone l’oggetto principale.
Una delle produzioni più iconiche di Kounellis è ‘Senza Titolo’ (1969) e ha come elemento principale il cavallo. L’opera era nata per inaugurare la nuova sede della galleria d’arte contemporanea italiana ‘L’Attico’ di Roma, dove l’artista presentò una performance-installazione composta da dodici cavalli vivi, legati alle pareti dello spazio espositivo.
Il posizionamento di ogni cavallo, assieme all’ambiente stesso, composto da pochi oggetti materiali come il fieno e la paglia, evocavano un forte impatto emotivo e visivo sullo spettatore.
L’uso di animali vivi come protagonisti, riportava a una riflessione sulla condizione animale, e sul rapporto tra uomo e natura, materia e cultura. Attraverso lo stato di prigionia dei cavalli, Kounellis esprimeva l’interrogativo sul confine tra il rispetto dell’animale, e il desiderio dell’artista di ribellarsi ai canoni dell’arte tradizionale.
Marina Abramović, The Hero (2001)
Marina Abramović (Belgrado, 1946) è una delle figure più importanti e amate dell’arte contemporanea, pioniera nell’uso della performance come forma d’arte visiva.
L’artista serba naturalizzata statunitense, utilizza il suo corpo nelle opere come mezzo di espressione e trasformazione, indagando non solo la relazione tra l’artista e il pubblico, ma anche la contraddizione tra i limiti del corpo, e le possibilità della mente.
Una delle opere più intense e autobiografiche di Abramović è ‘The Hero’, realizzata nell’estate del 2001 in omaggio alla scomparsa del padre, eroe della Resistenza ai nazisti, e registrata poco prima dell’attentato dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle.
Nella performance si vede l’artista in sella a un cavallo bianco, mentre sorregge una grande bandiera dello stesso colore, e osserva l’orizzonte fuori dalla camera; in sottofondo, una voce femminile canta l’inno della Jugoslavia.
L’azione, poetica e simbolica, esplora i temi della forza interiore, il coraggio, e della resistenza. Abramović voleva interrogarsi sulla sopravvivenza dell’eroismo, lanciando una chiamata globale per nuovi eroi in momenti cruciali, e di crescenti tensioni, della storia collettiva. La figura di una donna su un cavallo bianco, immagine di pace e libertà, evocava un forte valore simbolico, e di contrasto, su una scena globale dominata dal maschilismo e i conflitti in ascesa.
Il Cavallo tra vita naturale e realtà culturale
La figura del cavallo all’interno delle performance artistiche, apre un continuo e conflittuale dibattito su quelle che sono le idee tradizionali sull’arte, sull’animale e sul corpo umano. Oltre il suo significato simbolico, il cavallo diviene metafora della sottomissione, e del desiderio di controllo da parte dell’uomo, sollevando anche questioni sulla sostenibilità morale di tale uso.
FONTI
“Arte Povera” di Germano Celant
Miti dell’arte contemporanea. Interviste da Flash Art, Politi Segnanfreddo edizioni, 2024
Catalogo dell’Arte Moderna
The Cultural Institute of Radical Contemporary Arts (platform)
Foto iStock (c) Abramova_Kseniya 2
Ludovica Locatelli
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