Il Piano di salvataggio del Ministro Zaia.
Recita una vecchia canzone napoletana che non c’è bisogno della zingara per indovinare e nemmeno riteniamo di cosa si sarebbe ascoltato e poi letto nel piano presentato a Roma dal Ministro Luca Zaia per salvare l’ippica italiana. Analisi e soluzioni proposte alquanto scontate per chi osserva quotidianamente il mondo ippico ma che hanno reso necessario 175 audizioni per essere poi “partorite“ da chi di quel mondo conosceva poco o nulla. Quindi nessuna grande “novità“ nè sul numero di corse da diminuire e rendere più “uniformi“ o sulla necessità di trasparenza e controlli delle corse per far scomparire dubbi sulla loro legalità, nè sul maggior utile da assegnare allo scommettitore o il combattere forme di evasione contributiva e fiscale. Superfluo quel sottolineare l’importanza della comunicazione per far crescere tutto il settore o la necessità della formazione e competenza degli addetti e degli operatori così come una classificazione degli ippodromi. Tutte cose ben conosciute e rimedi da più parti evocati in precedenza. La vera novità che ci saremmo attesi di leggere o quantomeno ascoltare era la posizione da prendere nei confronti dell’UNIRE. Perchè lanciare al vero “bubbone“ dell’ippica italiana il salvagente dei 45 giorni e non viceversa metterlo all’angolo affinchè non continui a nuocere?. Offrire agli attuali dirigenti UNIRE uno stop and go invece di un game over ci sembra del tutto incomprensibile . Commissariare l’Ente? Renderlo inoffensivo? Smantellarlo? Metterli tutti in quarantena? Qualsiasi cosa possibile tranne che offrire all’UNIRE ancora la possibilità di fare danni di qualsiasi genere costringendo ancora l’ippica a sostenere i costi di un fitto annuale di 2.600.000 euro (dichiarato dal Presidente Sottile) del Palazzo posto sulla Cristoforo Colombo e di non certo minuscoli stipendi riservati a dirigenti ed impiegati. Possibile che al Ministro Zaia nessuno di coloro che hanno partecipato alle 175 audizioni abbia riferito ad esempio dello scandalo dei Talk Show pagati profumatamente dall’Ente con danari sottratti ad iniziative ben più utili? Possibile che nessuno abbia ricordato al Ministro Zaia che nel mentre a settembre del 2008 l’UNIRE chiedeva un prestito bancario di 30 milioni di euro i suoi dirigenti si recavano in pompa magna a Merano per seguire il Gran Premio e contemporaneamente programmavano la partecipazione a alle Fiere di Verona, Dubai e Parigi non offrendo certamente una immagine di oculata amministrazione?. Cosa si può sperare da dirigenti che di fronte ai perentori 45 giorni di tempo offerti dal Ministro Zaia per metter mano ad alcune sostanziali riforme pongano l’ostacolo delle ferie di agosto? Un sincero grazie crediamo che tutta la famiglia dell’ippica italiana lo debba comunque al Ministro Zaia per il sincero interesse dimostrato al problema e la voglia di aiutare a risolverlo. Resta la profonda amarezza di vedere restare ancora a galla coloro che hanno enormi responsabilità del coma in cui versa l’ippica italiana. (Bruno Delgado)