
Il team Italia pronto a scendere in campo ai Campionati del Mondo di Arena Polo: intervista a Giordano Magini

Oltreoceano, in Virginia, il Virginia Polo Center sta ospitando la seconda edizione del Campionato del Mondo di Arena Polo, che vede in gara sei nazioni, Francia, Argentina, Pakistan, Stati Uniti, Guatemala e Italia. A rappresentare il tricolore c’è il team composto da Stefano Giansanti, il capitano, Mariano Regal e Giordano Magini.
In un’intervista, Giordano Magini ha raccontato aspettative e retroscena legati a questa importante competizione.
“È sicuramente uno degli appuntamenti più importanti dell’anno,” esordisce Giordano. “Essendo un mondiale, l’auspicio è sempre quello di portare una coppa a casa.”
La squadra azzurra è arrivata negli Stati Uniti con grande entusiasmo: “Siamo arrivati venerdì e sabato abbiamo avuto il giorno della prova dei cavalli, quelli che useremo per la prima partita. Ci hanno accolto in maniera ottima: le strutture sono magnifiche, l’organizzazione impeccabile e le squadre molto forti. Tutto è sopra le aspettative.”
L’importanza della scelta dei cavalli
Nel polo, la gestione dei cavalli è un aspetto cruciale. “Ogni giocatore deve avere almeno quattro cavalli, perché si gioca su quattro tempi,” spiega Magini. “La federazione americana ci ha affidato 90 cavalli da dividere tra le sei squadre, quindi 15 per ciascuna. Li abbiamo provati e sono di buon livello.”
La selezione avviene in base a tre categorie: “Ogni squadra ha cavalli di categoria A, B e C. L’ideale è dividere tra i tre giocatori due cavalli A, due B e uno C ciascuno. Così possiamo rendere tutti al meglio in campo. Io ho scelto quelli che ritenevo migliori per me e spero vadano bene.”
Strutture incredibili e organizzazione impeccabile
Giordano Magini non nasconde l’ammirazione per l’organizzazione americana. “Come sempre, l’America non delude. Gli hotel sono comodissimi e il Virginia Polo Center è davvero incredibile. L’arena è magnifica, circondata da infrastrutture eccellenti e da uno staff estremamente competente. Tutto è organizzato per funzionare al meglio.”
L’esordio contro il Guatemala e gli avversari da temere
Il debutto della nazionale italiana è fissato contro il Guatemala, squadra reduce da una sconfitta contro gli Stati Uniti. “Gli USA sono attualmente quelli più forti in campo” racconta Giordano.
“L’Arena Polo è uno sport che qui si pratica molto, quindi conoscono certi dettagli che chi non gioca spesso non conosce. Tutte le squadre sono molto forti, ma noi cercheremo di fare del nostro meglio.”
Il Team Italia
La squadra italiana schierata in Virginia è composta da tre giocatori titolari e due riserve. “Siamo io, Stefano Giansanti – il nostro capitano e presidente del Roma Polo Club – e Mariano Regal. Stefano ha partecipato anche agli Europei 2025 in Polonia, mentre Mariano ha giocato con lui nella stessa competizione. Io entro con quattro gol, Stefano con due e Mariano con cinque.”
A completare la formazione, ci sono i fratelli Alejandro e Federico Pujana: “Sono americani, con passaporto italiano. Sono molto forti, giocano spesso qui e hanno più esperienza di noi.”
Dietro le quinte con Giordano Magini
Il legame tra Giordano Magini e il polo ha origini familiari: “Mio padre è sempre stato appassionato di cavalli e giocava a polo. Io sono cresciuto a cavallo e da lì è iniziata la mia carriera. La mia prima partecipazione a un mondiale è stata nel 2022, sempre qui negli Stati Uniti. Ho giocato anche agli Europei a Düsseldorf nel 2023 con Stefano Giansanti. Quest’anno non ho potuto partecipare per un problema di handicap, ma ora siamo qui a giocare il mondiale.”
La sua stagione si divide tra Germania e Francia, dove gioca regolarmente da quattro anni, anche se ammette che in Italia ci sono ancora grandi margini di crescita.
L’Arena Polo, un’evoluzione per avvicinare il pubblico
Il polo ha una storia antichissima, ma l’Arena Polo rappresenta un’evoluzione strategica per diffondere la disciplina. “L’Arena Polo, essendo su un campo più piccolo e giocato tre contro tre, è molto più accessibile al pubblico. Il polo tradizionale è 4 contro 4 su campi molto grandi, quindi è più impegnativo. L’arena invece permette a più persone di avvicinarsi e praticarlo. Stiamo cercando di promuoverlo anche in Italia e continueremo a farlo.”
Negli Stati Uniti questa variante è ormai radicata: “Molti ragazzi praticano solo l’Arena Polo, ci sono addirittura tornei universitari. Questo dimostra quanto potenziale abbia per far crescere la disciplina.”
Perché scegliere il polo?
Alla domanda su cosa renda questo sport così speciale, Magini risponde con entusiasmo: “Molti pensano che il polo sia uno sport elitario, e in parte lo è, ma è bellissimo perché è come giocare a calcio su un cavallo. C’è un livello di adrenalina impressionante. È uno sport rischioso, adrenalinico, che racchiude tutto: spirito di squadra, coordinazione, preparazione atletica, relazione con il cavallo. È uno sport completo.”
E aggiunge: “Quando si gioca un mondiale o un europeo e si rappresenta il proprio paese, tutto ha un sapore diverso. Il consiglio che do ai giovani – e mi ci metto anch’io – è di provarlo: è adrenalina pura e divertimento.”
Obiettivi a breve e lungo termine
Gli impegni futuri non mancano. “A breve termine ci concentriamo sul mondiale, poi torneremo a Roma per finire la stagione. Questo inverno ci saranno gli incontri di polo invernale e poi tornerò in Germania.”
Guardando più avanti, Giordano ha le idee chiare: “Nel 2026 continuerò come sempre tra Italia, Germania e Francia.”
Il mondiale di Arena Polo entra nel vivo con la prima partita giocata dal team azzurro proprio oggi alle 15.30 (ore locali) e, come racconta Giordano Magini, la nostra squadra sta affrontando questa esperienza con spirito e grande concentrazione.
La partita contro il Guatemala rappresenta il primo passo di un percorso che si preannuncia intenso e competitivo, con l’obiettivo di misurarsi ai massimi livelli e conquistare risultati importanti.
HSJ x FISE
A. Ceserani
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