Jules Orsolini: “Ogni giorno è un’opportunità per migliorare, anche dopo una sconfitta”

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A soli 21 anni, Jules Orsolini è già una delle promesse più brillanti del salto ostacoli internazionale. Figlio di una famiglia di commercianti di cavalli, il suo approccio al mondo equestre non è stato immediato. “All’inizio non volevo montare,” racconta con un sorriso. “Mio padre lavorava con i cavalli, ma io preferivo il basket. Poi sono diventato troppo basso per quel mondo… e così ho dato una possibilità all’equitazione.”

Una “possibilità” che si è presto trasformata in una carriera. Jules ha iniziato a montare a 9 anni, e a 12 era già in campo per la sua prima Coppa delle Nazioni. Il debutto ai Campionati Europei è arrivato nel 2017 a Šamorín, in Slovacchia: nonostante il risultato non fosse all’altezza delle sue aspettative, ha rappresentato una tappa fondamentale nel suo percorso di crescita.

“Il momento più difficile? Probabilmente il 2021 a Vilamoura,” ricorda. “Puntavo ai Campionati Europei con Qlandestin, che era in forma incredibile ma stava invecchiando. Quel giorno ho vinto due Gran Premi con lui, proprio a Vilamoura, proprio nella data in cui si sarebbero dovuti tenere gli Europei. È stato un mix di gioia e amarezza.”

Dopo Qlandestin, la svolta è arrivata con Charlotte 198, una cavalla che ha accompagnato Jules in una brillante stagione da young rider. “Abbiamo saltato insieme a Oliva, Gorla e Peelbergen. Quest’ultima è stata la ciliegina sulla torta: argento a squadre e bronzo individuale. Un momento davvero speciale.”

Il parco cavalli attuale di Jules Orsolini

Oggi Jules Orsolini può contare su una scuderia di cavalli promettenti. Tra questi, due sette anni che si stanno già facendo notare nei concorsi internazionali: Special van de Noordheuvel e Ua Pou Island. “Sono molto fiducioso su entrambi. Ua Pou Island lo conosco da sempre: lo abbiamo acquistato a due anni e mezzo e lo monto da quando ne aveva cinque. Può diventare un ottimo cavallo da 1.50m… forse anche di più.”

Tra gli altri nomi da tenere d’occhio ci sono Caethe Z, una otto anni che ha debuttato in una categoria di ranking mondiale a Valencia, e un nove anni ancora inesperto ma con grandi potenzialità. E poi c’è Ibrahim, un prospetto da Gran Premio con qualità da vendere. “È ancora un po’ incostante, ma credo molto in lui.”

Far parte della Young Riders Academy

Entrato a far parte della Young Riders Academy, Jules è ora affiancato da alcuni dei migliori talenti emergenti d’Europa. “Sono davvero felice di far parte di questo progetto. Spero mi apra le porte di nuove competizioni di alto livello. Mi piacerebbe lavorare con tecnici come Jeroen Dubbeldam o Rolf-Göran Bengtsson. Sarebbe un sogno.”

Tra i suoi obiettivi, consolidare la presenza nelle categorie 4* e, magari, iniziare a farsi notare anche nel circuito 5*.

“Le Olimpiadi? Ovviamente sono un sogno. Ma il mio obiettivo principale è formare cavalli giovani e portarli ai massimi livelli, partecipando ai più grandi concorsi al mondo.”

Consapevole che l’equitazione richieda non solo preparazione fisica ma anche equilibrio mentale, Jules ammette di aver dovuto lavorare su sé stesso: “All’inizio affrontavo male le sconfitte. Continuavo a pensare al giorno prima. Ora ho capito che ogni giorno è un’occasione nuova. Se sbagli, pazienza: il giorno dopo puoi fare meglio. Lo sport è mentale: se la testa non è a posto, ne risentono anche i risultati.”

“Ogni giorno è un’occasione nuova. Se sbagli, pazienza: il giorno dopo puoi fare meglio.”

In gara, sa bene che non c’è spazio per distrazioni. “Hai solo un minuto in campo per restare concentrato. Se sbagli, devi comunque tornare il giorno dopo e riprovarci. Se ti lasci abbattere, non riuscirai a montare bene. Bisogna essere presenti e mettere il cavallo nelle condizioni migliori.”

Il suo segreto? La connessione con i cavalli. “Ogni cavallo è diverso. Devi adattarti tu a loro, non il contrario. Più li capisci, più ti restituiscono. È questo che fa la differenza tra un semplice cavaliere e un vero uomo di cavalli.”

Con la maturità che lo distingue, il talento e i risultati già ottenuti, Jules Orsolini è un nome da tenere d’occhio nel panorama del salto ostacoli internazionale.

Traduzione a cura di A. Ceserani | ph Stefano Secchi

© Riproduzione riservata.

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