“Io ti ammiro per i sacrifici che fai” – Le parole di un’amica di Alessia Marcassoli.

La scorsa settimana abbiamo applaudito l’amazzone ancora per qualche giorno ventenne Alessia Marcassoli che ha vinto all’x-bionic-sphere di Samorin in Slovacchia in sella a Superbo (Bangkok x Monella Matta), la CEI3* 140 km. alla media di 19.20 km/h.

Prima che si presentasse al pubblico per farsi conoscere meglio, le abbiamo fatto la domanda che a noi da sempre ci ha incuriosito molto ovvero: “cosa pensano i tuoi amici, colleghi di banchi e aule, del particolare sport che pratichi? L’Endurance questo sconosciuto!”

Ebbene Alessia ha subito posto la domanda a una sua amica, quella che tutti vorrebbero avere; la risposta la trovate in fondo, dopo la presentazione della bergamasca Marcassoli.

microfono ad Alessia…

“Sono Alessia, vivo a Bergamo per la precisione il Val Seriana; si chiama così perché prende il nome dal Serio, il fiume che l’attraversa rendendo rigogliosa e verde l’area circostante che si estende fino alle incontaminate vette delle Orobie.

Ebbene, proprio qui dove tanti sportivi trovano rifugio per praticare trekking, arrampicata, mountain bike e sci, io e la mia famiglia abbiamo dei paddock dove custodiamo e gestiamo i nostri cavalli.
Frequento Economia Aziendale a Bergamo dunque tra impegni di studio e lavoro, io e mia sorella Melissa montiamo a cavallo e alleniamo praticamente senza sosta.
Per quanto riguarda la gara in Slovacchia, era da anni che sognavamo di parteciparvi perché conoscendo Superbo, eravamo convinte che fosse il percorso perfetto per le sue qualità.
Siamo partiti con l’idea che a prescindere dal risultato, sarebbe stata un’esperienza importante da cui trarre un grande insegnamento anche perché si trattava di una delle prime uscite fuori Italia.
Superbo è un cavallo particolare da gestire in gara ma a Samorin ha reso tutto molto facile la comunque faticosa CEI3*; ha una grande voglia di correre, di andare senza dover essere spinto.

E’ stato straordinario e mi ha regalato un’immensa soddisfazione.
Devo dunque ringraziare il proprietario del cavallo, Fabrizio Palini che da anni ripone in me fiducia affidandomi nella fattispecie Superbo, ringrazio Patrick Boldini sempre al nostro fianco con consigli di allenamento a casa e preparazione e gestione gara e chiaramente la mia famiglia con la quale condividiamo gioie e dolori dell’endurance.
Mi sento di fare un grosso ringraziamento ai miei compagni di viaggio cioè a Sara Botticchio e a Nicholas Imberti, un vero “plus” nella trasferta.
Oltre a supportarmi, l’hanno resa anche divertente, che non guasta mai!

Ringrazio Sportendurance per l’opportunità di raccontarmi e vi lascio con la risposta che mi ha dato un’amica, una cara amica alla mia domanda nella quale le ho chiesto cosa pensasse di me, di quello faccio con i cavalli e della mia passione…un saluto a tutti.”

Questo il What’s App di risposta della sua amica

“Sai, io ti ammiro tantissimo per tutto quello che fai.
Anche se non conosco bene quel mondo, vedo il tempo e la dedizione che ci metti, la costanza, l’impegno… tutto.
Hai lavorato tanto per questa gara sin dalla sua preparazione; seguire il cavallo, capire il suo umore, gestire lo stress, crederci fino in fondo, non è scontato.
E anche se a volte tendi a sminuire quello che fai o a non dare il giusto valore ai tuoi risultati… io li vedo, eccome.
Ti ammiro per come ti dedichi a questa passione e per quello che rappresenta per te.
Mi piace un sacco che tutto questo sia anche un momento di condivisione familiare, una grande opportunità che vi fa vivere esperienze insieme, vere.
E anche se so che a volte diventa stressante, spero che tu riesca a tenere sempre viva la parte bella, quella che ti fa stare bene.
Perché davvero… tutto l’impegno, l’amore e la forza che ci metti meritano di essere riconosciuti da chi ti guarda, ma soprattutto da te stessa”

Luca Giannangeli

© Riproduzione riservata.