
Italia Polo Challenge scopre Anita Putzu, l’altro talento ‘Made in Sardegna’.

“Ho conosciuto il Polo quando avevo 12 anni, fu amore a prima vista”.
La passione più forte dell’infortunio per la giocatrice classe 2009, che ieri sera ha debuttato ad Abbiadori nel circuito di Arena Polo organizzato dalla FISE. “Il cavallo è un compagno di vita”. Stasera si decidono le finaliste
Gli occhi sono quelli felici, di chi sa di essersi divertita e aver dato tutto in campo. Il risultato, 7-5 per la squadra avversaria, conta fino a un certo punto: contava esserci. E Anita Putzu, a neanche 16 anni, c’era: l’esordio, indimenticabile, a Italia Polo Challenge, a pochi chilometri dalla sua Olbia, e un anno dopo un infortunio subito a Roma. Tre mesi senza montare a cavallo e, fino a ieri, un anno senza giocare a polo. E allora sì che si può sorridere anche perdendo una partita.
“Ho conosciuto il polo quando avevo 12 anni – racconta –. Franco Piazza (attuale Ct della Nazionale, ndr) venne nel nostro maneggio per uno stage, e ho capito subito che c’era qualcosa di speciale. Amore a prima vista. Uno sport dinamico, divertente, da consigliare a tutti”. Anita è cresciuta in una famiglia di sportivi: mamma ex mezzofondista, papà per tanti anni dirigente dell’Olbia Calcio. Lei ha scelto il cavallo: prima Mabelle, poi Jakarta. Monta da quando ha 4 anni e in maneggio è lei la prima a prendersi cura di quelli che sono diventati come due membri della famiglia. “Il cavallo è come un amico, un compagno di vita”.

E non è un infortunio che può rovinare la magia: “Non ho avuto paura di ricominciare. In quei mesi in cui non sono potuta andare a cavallo mi è mancato tutto, anche guardare i miei genitori ansiosi fuori”. Scherza Anita, ride la mamma accanto: “Quando sale a cavallo non le chiedo neanche se ha bisogno di bere – racconta Giovanna Degortes –. Entra come in una bolla di concentrazione, e questo vale tanto per il salto ostacoli quanto per il polo”. Le giornate di Anita sono impegnative, infinite: al mattino il liceo scientifico a Olbia (dove però se l’è cavata egregiamente con la media dell’8), il pomeriggio a cavallo, tutti i giorni, poi di nuovo sui libri a studiare. “Se c’è passione non ci sono rinunce – spiega –. L’equitazione e lo sport in generale sono una scuola di vita che aiuta a crescere”.
Come aiuta a crescere trovarsi in campo con giocatori già affermati: “Ogni minuto si impara qualcosa di nuovo. L’obiettivo principale era quello di fare esperienza, e già tra l’inizio e la fine della prima partita ho capito tante cose che potranno essermi utili nelle prossime partite di Italia Polo Challenge e negli eventi che verranno. Io e Marco (Pala, l’altro sardo in campo, ndr), che ci conosciamo fin da quando siamo bambini, speriamo di vivere sempre più spesso queste emozioni”.
IL TORNEO Il team Union/Ecoservice, con in campo Pato Rattagan, Marco Pala (due volte a segno) e Anita Putzu, ha tenuto testa al Team Petra Bianca, ed equilibrata è stata anche l’altra partita della prima serata, quella vinta dal Team Costa Smeralda su U.S. Polo Assn. Ad aprire Italia Polo Challenge, l’esibizione della banda musicale della Brigata Sassari: un’esecuzione intensa e di straordinario impatto emotivo che ha entusiasmato il pubblico, già numerosissimo al campo sportivo ‘Andrea Corda’ di Abbiadori, pronto a vivere stasera altre due partite, prima delle finali in programma domenica sera.
Press Italia Polo Challenge
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