
Nomenclatura zoognostica del cavallo: conoscere il corpo equino per interpretarne il linguaggio

Dal libro “La zoppia del cavallo. Conoscere per capire” del Dott. Vittorio Meschia
Conoscere la corretta nomenclatura zoognostica del cavallo è il primo passo per comprendere davvero la complessità del corpo equino. Tuttavia, come sottolinea il Dott. Vittorio Meschia nel suo libro “La zoppia del cavallo. Conoscere per capire”, alcune denominazioni comunemente usate per indicare le parti del corpo del cavallo non corrispondono esattamente alle omologhe anatomiche umane, creando spesso confusione tra appassionati e professionisti.
In questo articolo approfondiremo le principali parti del corpo del cavallo secondo la nomenclatura zoognostica, con l’obiettivo di fornire una guida chiara e utile sia per chi lavora con i cavalli, sia per chi desidera conoscerli meglio.

Garrese: il punto di riferimento per misurare l’altezza
Il garrese è formato dalle apofisi spinose delle prime sei o sette vertebre dorsali. Rappresenta la parte più alta della spalla del cavallo e costituisce il punto di riferimento per misurarne l’altezza. La misurazione si effettua con l’ippometro, uno strumento dotato di asta e guida, da posizionare in modo perpendicolare al terreno, con il cavallo ben piazzato. In Europa si utilizza il sistema metrico decimale, mentre nei Paesi anglosassoni la misura viene espressa in inch (pollici), equivalenti a 2,5 cm.
Ginocchio: un termine improprio per indicare il carpo
Il termine ginocchio, nella nomenclatura zoognostica, si riferisce all’articolazione del carpo, che nell’uomo corrisponde al polso. La vera articolazione anatomica del ginocchio nel cavallo si trova più in alto e ha un altro nome: grassella.
Grassella: il vero ginocchio del cavallo
La grassella è il ginocchio anatomico del cavallo. È costituita dall’articolazione femoro-tibio-rotulea, ovvero l’equivalente del ginocchio umano. La sua funzione è essenziale nella meccanica dell’arto posteriore, specialmente durante il galoppo o il salto.
Stinco: i metacarpi e i metatarsi del cavallo
Lo stinco del cavallo è costituito dai metacarpi (anteriori) e dai metatarsi (posteriori), sia principali che accessori. Nell’essere umano queste ossa corrispondono alla tibia e al perone, ma nel cavallo si trovano più in basso rispetto all’omologo umano.
Nodello: l’articolazione che dà flessibilità al passo
Il nodello è l’articolazione metacarpo-falangea (per gli arti anteriori) e metatarso-falangea (per i posteriori). In termini semplici, è l’articolazione che collega lo stinco al pastorale. Nell’uomo si può paragonare alle nocche della mano e del piede.
Pastorale: la prima falange
Il pastorale è costituito dalla prima falange, il primo segmento del dito, paragonabile al nostro dito umano. Ha un ruolo importante nella trasmissione del movimento e nella gestione del peso durante l’appoggio del piede.
Corona: una struttura complessa
La corona comprende la prima e la seconda falange, oltre all’articolazione corono-triangolare. È una delle parti cruciali del distretto distale dell’arto, fondamentale nella dinamica dell’appoggio e del movimento.
Piega del pastorale e piede
Alla formazione del piede del cavallo concorrono: parte della seconda falange, la terza falange (detta anche osso triangolare) e l’osso navicolare, un elemento particolarmente rilevante nelle patologie come la sindrome navicolare.
Garretto: l’equivalente del nostro tallone
Il garretto corrisponde all’articolazione tarsica, simile alla nostra caviglia. È una delle zone più soggette a sforzo negli arti posteriori, ed è fondamentale per la propulsione.
Perché è importante conoscere la nomenclatura zoognostica?
Conoscere i nomi corretti delle parti del corpo del cavallo aiuta a:
- comunicare in modo efficace con veterinari, maniscalchi, allenatori
- comprendere meglio sintomi e diagnosi, soprattutto in caso di zoppia o problemi muscoloscheletrici
- prevenire gli infortuni, grazie a un’osservazione più consapevole del cavallo in movimento
Il libro del Dott. Vittorio Meschia, “La zoppia del cavallo. Conoscere per capire”, rappresenta una guida fondamentale per chi vuole avvicinarsi in modo serio e scientifico al benessere del cavallo, partendo proprio dalla corretta conoscenza della sua struttura fisica.
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