La protesta dell’AGIT a Tor di Valle, solo una bischerata?

C’era la festa di San Gennaro quanta gente per la via……noooo quella era…. dove sta Zazà? La notizia riguarda sì una festa ma quella delle eliminatorie del Derby Italiano di Trotto, il luogo l’ippodromo romano di Tor di Valle e lo striscione apparso in pista non cercava a Zazà ma bensì l’U.N.I.R.E. . In verità la scritta recitava testualmente: Unione Nazionale Ingiustificati Ritardi Eterni. L’idea di portare quella civilissima protesta l’aveva avuta una delle ultime sigle sorte nel mondo ippico: l”A.G.I.T. vale a dire Associazione Guidatori Italiani Trotto. La lamentela era chiaramente indirizzata verso i ritardi millenari nei pagamenti dei premi da parte dell’ente di riferimento (ancora per molto?) dell’ippica italiana. Ritardi che vengono giustificati viceversa da chi dovrebbe provvedere con il ritardo (scusate il gioco di parole anche se un gioco non è) con cui arrivano alla loro cassaforte “i denari“ governativi promessi. Un cane che si morde la coda, uno scaricabarile vizioso che fa preoccupare tutti nessuno escluso e del resto basta andare a vedere il magrissimo risultato ottenuto dall’asta organizzata dalla SGA a Settimo Milanese a conferma dello scetticismo che regna sulla ripresa del settore. Una sfiducia, sia ben chiaro, indirizzata solo nei confronti di chi dell’ippica italiana regge (male) le sorti perchè Cesena, Montecatini, Montegiorgio e Garigliano hanno dimostrato con il loro successo estivo di pubblico che le idee per far ritornare gremite le tribune degli ippodromi ci sono e sono validissime. Un impianto nuovo di zecca come Follonica creato con grande amore sintetizza la ferrea volontà di chi crede ancora l’ippica capace di poter essere un forte traino turistico. Mortificare tali spese e rendere vani sacrifici ed idee messe in campo da validi dirigenti di ippodromi è un vero e proprio delitto. Ecco perchè ci auguriamo che la civilissima protesta inscenata a Tor di Valle dall’AGIT non sia l’ultimo disperato tentativo di far uscire dal coma profondo l’ippica ma il trillio di una sveglia che è iniziata a suonare lo scorso anno con la grande paura di Roma e aumenti sempre di più il suo suono di protesta. (Bruno Delgado) – foto Caldani –