
La sella, ciò che separa cavallo e cavaliere.

La sella racconta di una storia antica, quella di un’alleanza senza tempo tra uomo e cavallo.
Tutto ebbe inizio migliaia di anni fa, nelle vaste steppe dell’Asia centrale.
Gli uomini avevano da poco addomesticato i cavalli e cercavano un modo per cavalcarli più a lungo e in sicurezza.
Le prime selle, erano poco più che coperte legate con corde, un semplice conforto sia per il cavallo che per il cavaliere.

Col passare dei secoli, la necessità affinò l’ingegno infatti popoli come gli Sciti e i Sarmati introdussero imbottiture più sofisticate, trasformando quelle coperte in veri strumenti di equitazione. Ma la vera rivoluzione arrivò con l’invenzione dell’arcione, una struttura rigida che cambiò tutto; esso riusciva a distribuire meglio il peso e proteggeva il dorso dell’animale. Da quel momento, il cavallo divenne non solo un mezzo di trasporto, ma anche un potente compagno di guerra.
Nel Medioevo in Europa, la sella si fece monumentale, pesante, alta, pensata per cavalieri in armatura. Era il simbolo di potere, status e tecnica bellica. Ogni dettaglio serviva a mantenere l’equilibrio e la stabilità nelle battaglie più feroci.
Poi vennero finalmente i tempi di pace dunque le selle si alleggerirono, si fecero eleganti e pratiche, perfette per la caccia, le passeggiate e, in seguito,
per gli sport equestri.
Oggi la sella è il frutto di secoli di evoluzione e con lo studio di materiali moderni, design ergonomici, diventa uno strumento su misura sia per il cavallo
che per il suo cavaliere e perché no, moda.
La sella racconta di una storia antica, quella di un’alleanza senza tempo tra uomo e cavallo.
Luca Giannangeli e Pixabay
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