La zanzara attacca il cavallo

Il Resto del Carlino batte questa news, allarmante: – L’Istituto zooprofilattico di Teramo, centro di riferimento nazionale per West Nile, ha confermato l’infezione da virus West Nile in un cavallo appartenente a un privato residente nella provincia di Reggio Emilia. A riferirlo e’ la direzione dell’Asl di Reggio, aggiungendo che le condizioni dell’animale sono buone.
Il virus del Nilo occidentale ha fatto centinaia di morti negli Stati Uniti dal 2000 ad oggi (nel 1999 si scatenò una paurosa epidemia). La malattia viene trasmessa da una comune zanzara (del genere Culex) presente in abbondanza nelle aree rurali e con abitudini prevalentemente notturne. Spesso le zanzare pungono gli uccelli causando elevata mortalità tra i volatili. Sono stati gli stessi uccelli migratori a favorire la diffusione del virus dall’Africa in altri Paesi. I sintomi nell’uomo sono i più svariati, per lo più febbre alta e mal di testa, ma il virus si rivela letale solo in rari casi.
Gia’ dallo scorso anno la Regione Emilia-Romagna e l’Asl di Reggio hanno messo in atto un sistematico programma di sorveglianza per approfondire le conoscenze sulle dimensioni e l’entita’ della malattia.
Dopo il contagio del cavallo è scattata la cattura degli insetti nell’allevamento dove si trova l’animale colpito, ed e’ iniziato il controllo sierologico negli allevamenti vicini. In particolare, nelle zone interessate dal virus, verranno programmate disinfestazioni con adulticidi in occasione di manifestazioni pubbliche (sagre, fiere ecc.) che si svolgono in aree aperte, soprattutto se fuori dai centri urbani e in presenza di vegetazione o vicinanza di fiumi o raccolte d’acqua. Il cavallo, in ogni caso, è ospite ‘finale’ della malattia che in nessun modo può essere trasmessa, da cavallo a cavallo, ne’ da cavallo a uomo, nè tantomeno da uomo a uomo. Il virus e’ stato diagnosticato per la prima volta in Toscana nel 1998, mentre nel 2008 si e’ diffuso in alcune province di Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia.