L’Italia a Dublino. Una rondine non fa primavera.

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E poi tutti salirono sul carro del vincitore. Tutti? No, noi no. Non ce la sentiamo di osannare una seppur importante vittoria come la soluzione a tutti i problemi mostrati nelle varie tappe della Meydan Nations Cup dalla nostra squadra. Come troppo spesso accade nel nostro paese basta una semplice vittoria a far dimenticare le tante problematiche preesistenti. Ci chiediamo: cosa sia cambiato dal mese o dai mesi precedenti per far urlare oggi di gioia quegli stessi, ad esempio, che prima in sala stampa a Piazza di Siena e poi sulle loro testate di riferimento hanno lanciato pesanti accuse nei confronti di dirigenti, squadra e cavalli della nostra rappresentativa. Possibile che quei cavalli definiti “racchette da ping-pomg“ siano diventati con un colpo di bacchetta magica “racchette da tennis“ ? Possibile che il Signor Markus Fuchs abbia tante e tali doti  divine da trasformare in eclatanti vittorie precedenti cocenti sconfitte con il semplice toccare cavalli e cavalieri italiani?? Se così fosse da oggi dovremmo chiamarlo “Re Mida del salto ostacoli“ oppure se preferite il “San Marco salvatore“. No, spiacenti, non crediamo che il seppur bravo ex cavaliere svizzero, oggi tecnico azzurro, possegga doti taumaturgiche così come viceversa riteniamo che la pur bella vittoria irlandese debba far riflettere tutti, nessuno escluso, sul fatto che per il momento siamo retrocessi in serie B o se preferite, per indorare la pillola, in Lega 2. (Bruno Delgado)

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