Lo sfogo di Uberto Lupinetti. Svela retroscena ed attacca Croce
Il Presidente del Comitato Lombardia della Fise Uberto Lupinetti, ha inviato ad alcuni organi di stampa le seguenti dichiarazioni in merito alla situazione del salto ostacoli in Italia:
COME E’ NOTO, dopo quattro mesi nel ruolo di responsabile del Commissione salto ostacoli, valutando la situazione della nostra squadra dopo cinque tappe su otto della Meydan FEI Nations Cup (squadra azzurra ripetutamente esclusa dalla seconda manche delle gare, ultima in classifica) il 6 luglio scorso ho proposto con una lettera al presidente della Fise, avvocato Andrea Paul Gross, di poter ritirare la Nazionale dalle ultime tappe del circuito.
Quanto successo in seguito (la revoca delle cariche da parte del presidente, che ha assunto l´interim del Dipartimento, e la nomina dell´elvetico Markus Fuchs quale nuovo “coach“della Nazionale) è noto solo parzialmente. Ritengo, invece, a tutela del mio operato e di quello della revocata commissione salto ostacoli, che la vicenda debba essere resa nota nella sua completezza. Dopo aver atteso per due settimane una più circostanziata comunicazione in merito da parte del vertice federale, ho deciso di diramare questo comunicato.
RITIRO CONCORDATO
Durante l´incontro a Roma di giovedì 2 luglio il Presidente ha accettato, su mia proposta, di ritirare la squadra italiana dalla Top League per formulare una nuova programmazione in vista dei Campionati Europei. Alla riunione erano presenti il sottoscritto, il presidente Fise avvocato Andrea Paul Gross, il suo vice Franco Guerzoni, il presidente del comitato regionale del Veneto Raimondo Galuppo e il segretario generale della Fise Bernardini.
La mia proposta di ritiro dalla Top League era scaturita in conseguenza della evidente impossibilità di conseguire risultati apprezzabili, anche se alcuni binomi impiegati avevano effettuato performances di tutto rispetto.
All´inizio della stagione 2009, in accordo con i cavalieri, si era deciso di partecipare, nonostante tutti fossero coscienti del fatto che cavalli e mezzi a diposizione erano gli stessi con i quali la Nazionale non era riuscita a guadagnare sul campo la promozione nel 2008.
Dopo cinque tappe la nostra inferiorità era manifesta, era chiaro che non eravamo in grado di reggere l’impegno.A questo punto per rispetto dei cavalli, dei loro proprietari e per ricompattare l´intero settore in vista del campionato europeo di Windsor, ho proposto il ritiro.
Inoltre le ultime tappe di Falsterbo, di Hickstead e di Dublino non rappresentavano nemmeno, per loro caratteristich tecniche, appuntamenti idonei per la preparazione al campionato d´Europa.
La Fei, interrogata circa il possibile rititro, ha fatto sapere che era possibile, che avremmo perso i punti acquisiti fino ad allora (4), semplicemente avremmo dovuto comunicare subito il ritiro, in modo che i comitati organizzatori delle successive tre tappe potessero invitare altri partecipanti.
REVOCA DELLE CARICHE SENZA PREAVVISO
Il Presidente a quel punto mi ha chiesto di inoltrargli la proposta di ritiro per iscritto e gli ho promesso di farlo il giorno lunedì 6 luglio per attendere il rientro da Aachen di Emilio Puricelli, il quale da parte sua aveva qualche perplessità in merito.Il giorno 6 la lettera firmata da Lupinetti, Puricelli e Ambrosetti è stata puntualmente inviata.
Il giorno seguente la stampa ha dato notizia della mia proposta di ritiro: subito ho ricevuto numerosi consensi, sia dall´Italia che dall´estero, per questa scelta che molti hanno definito “difficile ma coraggiosa“.
Nel pomeriggio ho parlato nuovamente con il presidente Paul Gross, il quale era sempre d´accordo sul ritiro, suggerendogli di chiedere le dimissioni della commissione salto ostacoli allo scopo di riorganizzare l´organigramma aggiungendo un tecnico straniero.
Il giorno successivo, senza nessun preventivo avviso, ho appreso dal sito Internet federale la revoca degli incarichi del salto ostacoli senior decisa dal Presidente che, tra l´altro,così facendo sfiduciava anche il proprio consigliere Fabrizio Ambrosetti (rappresentante dei cavalieri in seno al consiglio federale).
GLI ACCORDI AD AREZZO NON MANTENUTI A ROMA
Avendo richiesto spiegazioni nella sostanza e nel metodo, il presidente Paul Gross ci ha dato appuntamentoad Arezzo dopo due giorni. All´incontro erano presenti Fabrizio Ambrosetti e gli altri consiglieri Giovanni Bonomelli e Gabriele Tibaldo, nonché il presidente del Comitato Regionale Veneto Raimondo Galuppo e il segretario generale della Fise Sergio Bernardini.
Il presidente Paul Gross ha proposto di assumere “ad interim“ la guida del Dipartimento salto ostacoli e di ricomporre una commissione formata da Ambrosetti, Bonomelli, Tibaldo e Lupinetti, più un tecnico straniero di sua scelta. Mi sono dichiarato contrario sia in merito all´interim al presidente, sia di lavorare con la commissione proposta, riservandomi di dare comunque una risposta. Per quanto riguarda la nomina di un tecnico straniero ero d´accordo salvo conoscere il nome scelto dal Presidente.
Nella successiva riunione del consiglio federale di martedì 14 luglio il Presidente Paul Gross ha proposto una commissione salto ostacoli diversa da quella concordata ad Arezzo, aggiungendo Vittorio Garrone e Lalla Novo. Dunque la nuova commissione salto ostacoli sarebbe composta da: Vittorio Garrone e Lalla Novo, oltre a Fabrizio Ambrosetti,Giovanni Bonomelli, Uberto Lupinetti e Gabriele Tibaldo.
Due consiglieri soltanto, i lombardi Gianni Rossoni e Antonio Verro, si sono dichiarati contrari alla gestione di questa vicenda e nel metodo con cui è stata condotta dal Presidente senza essere stati preventivamente consultati.
TRAGICOMICA SPEDIZIONE A FALSTERBO
Nel frattempo veniva “preparata“ (non si sa da chi) la spedizione a Falsterbo convocando Jonella Ligresti, Emanuele Fiorelli, Giuseppe Rolli, più Roberto Cristofoletti che era già in Svezia. La “tragicomica“ spedizione è ormai ben nota, con tre dei convocati che non sono partiti dopo il ritardo dovuto alla verifica dell´aereo ed alla constatazione che lo stesso non aveva i requisiti necessari (assenzadi paratie divisorie, non predisposto al volo notturno, mancanza di alcuni adempimenti burocratici).
Venivano allora convocati altritre cavalieri, Principi, Smit e Turchetto, che a Falsterbo (Svezia) gareggiavano insieme a Cristofoletti riportando ben 72 penalità nella sola prima manche.Il team non era ammesso alla seconda manche chiudendo ultimo, al decimo posto. La spedizione a Falsterbo è costata 51.700 euro di aereo più spese varie per un totale di circa 75.000 euro. Da osservare inoltre che i van dei cavalli hanno comunque viaggiato verso la Svezia vuoti all´andata, per poi caricare i cavalli e riportarli in Italia.
LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE
Mentre era in corso il meeting di Falsterbo il presidente Paul Gross ha annunciato, tramite e-mail, una conferenza stampa a San Patrignano, dove si stava svolgendo il Csi “cinquestelle“, per presentare Markus Fuchs quale nuovo capo Dipartimento (sic!)del salto ostacoli.
I vertici di San Patrignano hanno appreso dal sito Internet federale di dover ospitare tale conferenza stampa, dato che non erano stati avvisati in merito, e sono così stati costretti ad improvvisare location, orario e quant´altro.
La notizia diramata dal sito Internet federale veniva poi rettificata dal presidente Paul Gross durante la conferenza stampa, dato che Markus Fuchs (presente a San Patrignano ma assente dalla conferenza che presentava proprio lui) veniva indicato come “coach“ azzurro e non come capo Dipartimento, con incarico fino al campionato d´Europa di agosto, cioè per un mese.
Successivamente un comunicato Fei (intervista rilasciata dallo stesso Fuchs alla Fei) annunciava che Fuchs ha stipulato due contratti con l´Italia: il primo fino alla fine di agosto (Campionati Europei), il secondo per i successivi tre anni, da ottobre fino alle Olimpiadi di Londra del 2012. La Fise ha taciuto questo accordo sia ai giornalisti che ai propri tesserati.
CONCLUSIONE
Ritengo sia diritto di tutti i praticanti e gli appassionati del nostro sport conoscere l´intero svolgimento dei fatti, per una più chiara comprensione degli avvenimenti.
Pur ammettendo alcuni miei errori di valutazione (Giochi del Mediterraneo), per i quali mi scuso in questa sede, ritengo anche che i fatti sopra esposti – indipendentemente dalle opinioni che ciascuno può avere, libere e sacrosante – mettano in evidenza la mancanza di chiarezza e di correttezza del metodo.
Negli ultimi anni ho condotto la battaglia per riportare il nostro sport sui binari della chiarezza e della correttezza; pertanto non posso condividere il modo di lavorare di questa dirigenza federale.
UN´OCCASIONE PERDUTA
Desidero dedicare un´ultima considerazione agli articoli firmati da Cesare Croce su un noto quotidiano, articoli nei quali da un lato critica la “disastrosa gestione del salto ostacoli… di Lupinetti e Puricelli“ e dall´altro parla di “ottimi risultati“ nel recente passato, cioè quello sotto la sua presidenza.
Croce non ricorda, o finge di non ricordare, che sotto la sua presidenza si verificò la disastrosa “débacle“azzurra ai Mondiali di Aachen 2006, la bruciante sconfitta agli Europei di Mannheim del 2007 che ci fece mancare la qualifica olimpica, la mancata partecipazione all´Olimpiade nel 2008, l´esclusione per ben quattro anni dalla Superleague del salto ostacoli azzurro. Non ricorda che per questi risultati quasi il 90% dei tesserati lo ha sfiduciato costringendolo ad andarsene, non ripresentandosi alle elezioni.
Croce non dice nemmeno che tra poco decadrà anche dalla carica di presidente del Gruppo Uno della Fei,in quanto la sua candidatura non è stata ripresentata dalla nostra Federazione.
Forse per questo, Equitazione di campagnato dalla Fise, decaduto dalla Fei, cerca di riciclarsi in altro modo. Credo che abbia perso un´ennesima volta, cioè abbia perso l´occasione di mettersi in disparte come hanno signorilmente fatto i suoi predecessori.
Uberto Lupinetti, presidente comitato regionale lombardo Fise