Massimo Grossato: sogni e successi a Piazza di Siena

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La 92esima edizione dello CSIO di Roma a Piazza di Siena è stato un appuntamento irrinunciabile per gli appassionati di salto ostacoli.

In questo scenario di eccellenza, abbiamo incontrato Massimo Grossato, protagonista del salto ostacoli internazionale e volto noto per il suo stile elegante, la dedizione al lavoro e il legame profondo con i suoi cavalli. Tra i pini secolari di Villa Borghese, Grossato ha condiviso con noi i momenti chiave della sua carriera, le sue riflessioni sulla crescita sportiva e i progetti per il futuro.

Dalla passione familiare al primo podio importante

La carriera di Massimo Grossato inizia con una passione familiare e prende una svolta decisiva a soli 14 anni. “Direi che il momento decisivo è stato quando sono arrivato terzo ai Campionati Italiani Juniores di primo grado. Avevo 14 anni. Quel risultato ha cambiato molto, soprattutto nella testa della mia famiglia: da semplice passatempo è diventato qualcosa di serio.”

Quel podio ha segnato un passaggio, rendendo evidente che il salto ostacoli sarebbe stato molto più di un hobby: “Quel terzo posto, era il 1989, è un ricordo indelebile. Probabilmente, senza quella gara, oggi farei tutt’altro,” ammette Massimo.

Da lì, il percorso è stato segnato da una crescita costante e da risultati giovanili che hanno dato fiducia e determinazione. Una carriera che non nasce da un ambiente professionale, ma che si costruisce passo dopo passo con convinzione e passione autentica.

Massimo Grossato ITA El Grande ZL_Roma _2025
Massimo Grossato ITA El Grande ZL_Roma _2025

Piazza di Siena e Calgary: due tappe da sogno

Tra i ricordi più vivi di Massimo Grossato, spiccano la prima Coppa delle Nazioni a Piazza di Siena all’età di 26 anni e la recente partecipazione al Gran Premio di Calgary. “La mia prima Coppa a Roma è stata un’emozione fortissima, avevo osli 26 anni. Poi, arrivare a Calgary e piazzarmi nel Gran Premio è stato il coronamento di un sogno.”

Calgary, infatti, rappresenta per molti cavalieri un traguardo ideale. “Ho avuto la fortuna di partecipare a molti dei più bei concorsi al mondo, ma Calgary è un’esperienza unica. Anche se si trova in Canada, ha un’impostazione molto americana: tutto è in grande, dai ricevimenti ai campi. Credo abbiano 15 o 16 campi in erba. Il campo centrale è qualcosa di incredibile, e passare sotto quell’arco con l’orologio – che tutti vediamo sempre in TV – è stato il coronamento di un sogno.” Esperienze come questa confermano la dimensione internazionale della carriera di Massimo Grossato, fatta di sacrifici, di attese, ma anche di grandi emozioni e meritati riconoscimenti.

Costruire un cavallo da Gran Premio con impegno e pazienza

Per raggiungere determinati livelli, servono passione, costanza e sacrificio. Massimo Grossato sottolinea come sia fondamentale il lavoro quotidiano e la dedizione assoluta per costruire un cavallo da competizione. “Purtroppo, noi non possiamo permetterci di comprare cavalli già pronti a quei livelli, vista l’enormità dei costi. Quindi bisogna costruirli da giovani. Serve fortuna nell’incontrare il cavallo giusto, ma anche tantissima professionalità, dedizione e passione. Ci vogliono anni per far crescere un cavallo fino ai massimi livelli.”

Ogni cavallo rappresenta un progetto a lungo termine, una relazione che si costruisce giorno dopo giorno, fatta di piccole conquiste e grandi scommesse. Una visione lucida e realistica, ma anche piena di amore per il mestiere e per gli animali che ne sono protagonisti.

Massimo Grossato ITA El Grande ZL_Roma _2025
Massimo Grossato ITA El Grande ZL_Roma _2025

Il lavoro quotidiano con i giovani cavalli

Il lavoro con i giovani cavalli è una delle parti più delicate e affascinanti del mestiere. “Il feeling con un cavallo si crea negli anni. Non basta saltare: bisogna conoscerli, viverli, sapere cosa li spaventa e cosa li stimola.” Grossato racconta con affetto l’evoluzione di Lazzaro delle Schiave, cavallo acquistato da Stefano Brecciaroli a sei anni e arrivato con lui fino al Gran Premio di Calgary.

Un cavallo di qualità che ha avuto la fortuna di partire con buone basi e che poi è cresciuto con me.” Il lavoro costante, la presenza quotidiana, anche solo con una passeggiata, sono elementi fondamentali. “I miei cavalli principali li monto sempre io, anche a casa. Non è solo lavoro tecnico: è anche passeggiare, stare insieme, conoscersi davvero. Capire le loro paure, i loro punti di forza. Con il tempo, anche un cavallo che sembrava avere delle lacune può migliorare tantissimo. È proprio grazie al tempo, alla dedizione, che nascono i cavalli completi.”

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MAssimo Grossato e Lazzaro delle Schiave – ToscanaTour 2018 – Stefano Secchi

Forza e carattere: le qualità che contano

Quando si sceglie un giovane cavallo, ci sono due qualità che Massimo Grossato considera imprescindibili: la forza e il carattere. “La forza è l’unica cosa che non si può costruire. Un cavallo con i mezzi migliora ogni anno, uno che non li ha si ferma o regredisce.”

Poi c’è la testa, che però è difficile da valutare in poco tempo. “Devono essere coraggiosi, collaborativi, con voglia di lavorare. Se trovi un cavallo timoroso, difficilmente lo cambi.” È una sfida sottile, che richiede occhio clinico, esperienza e sensibilità. “La qualità principale che cerco in un puledro sono la forza e i mezzi. Poi si lavora sul resto, ma quella base deve esserci.”

La partnership con Tattini: comfort e fiducia

Oltre ai cavalli, ci sono strumenti che fanno la differenza. La partnership con Tattini, azienda italiana di riferimento nella produzione di stivali da equitazione, rappresenta per Grossato un valore aggiunto. “Gli stivali sono morbidissimi, tecnici e confortevoli. Dico sempre che le due cose su cui non si può risparmiare sono selle e stivali, perché sono il contatto diretto col cavallo. Con Tattini ho trovato un partner perfetto, e sono felice di proseguire insieme.” Per un cavaliere professionista, il comfort è fondamentale.

La sinergia con Tattini non è solo professionale, ma anche umana: “Le persone che ho incontrato sono state iperdisponibili. Sono davvero felice di proseguire con loro.”

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Massimo Grossato ITA Bombreaker_Roma2025

Il consiglio ai giovani: diventate uomini di cavalli

Ai giovani che sognano una carriera nell’equitazione, Massimo Grossato offre un consiglio sincero: “Non basta montare bene. A certi livelli montano tutti bene. Bisogna diventare uomini di cavalli.” La vera differenza si fa nella gestione quotidiana, nella capacità di interpretare e far crescere i cavalli. “Bisogna imparare a capire quando è il momento di spingere o di fermarsi. Ho visto cavalieri bravissimi perdere l’occasione della vita per mancanza di consapevolezza. Serve impegno, esperienza e umiltà.”

Gli obiettivi futuri: Coppa del Mondo nel mirino

Tra gli obiettivi futuri di Massimo Grossato: far crescere i giovani cavalli e affrontare nuovi circuiti internazionali. “A Piazza di Siena ho portato due cavalli di nove anni, ancora in crescita. Mi piacerebbe continuare a farli maturare e, se tutto va come spero, partecipare al circuito della Coppa del Mondo quest’inverno.”

Un obiettivo ambizioso ma realistico, fondato su una visione lucida e su un lavoro coerente. “Per allora spero che i cavalli saranno pronti al massimo delle loro possibilità.” Il percorso è tracciato, e la passione resta la bussola che guida ogni scelta.

In un mondo spesso frenetico come quello sportivo, la voce di Massimo Grossato rappresenta un invito alla riflessione e al rispetto per i cavalli. A Piazza di Siena, tra emozione e storia, abbiamo incontrato non solo un grande cavaliere, ma un grandissimo uomo di cavalli.

ph Stefano Secchi

© Riproduzione riservata.

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