Quell’ostacolo non lo voglio saltare
Quando un cavallo non vuole saperne di oltrepassare un ostacolo, spesso non è colpa sua, o meglio, quasi mai.
Prendendo simpaticamente spunto da una celebre frase di Dante Alighieri, “colui che per viltade fece il gran rifiuto”, presente nel terzo canto dell’inferno della Divina Commedia, spezziamo una lancia a favore del nostro equino, quando bruscamente si ferma dinanzi ad una qualsiasi barriera.
In questa sede non facciamo dunque riferimento a Celestino V, l’asceta che diventò Papa, che fu costretto ad abdicare dopo soli cinque mesi, bensì parliamo di un ipotetico cavallo da salto.
Il salto ad ostacoli è la disciplina madre dell’equitazione.
Saltare un ostacolo a cavallo, sia che si tratti di una barriera naturale, o di un vero e proprio ostacolo durante un concorso ippico, è senza dubbio un’emozione fortissima ed emozionante.
Cavallo e cavaliere nel salto, creano un’unica figura, un equilibrio affascinante.
Il cavallo, in natura, solitamente cerca di aggirare l’eventuale ostacolo presente sul terreno; nell’utilizzo del quadrupede, ad esempio nel salto ad ostacoli, è necessario chiaramente insegnargli, in modo graduale e costante, a superare l’ostacolo nel miglior modo possibile.
Solitamente, quando si verifica un errore durante un concorso ippico, la colpa è, nell’ 80 % dei casi, da attribuire al cavaliere.
Per essere in grado di affrontare un ostacolo, la giusta posizione in sella, in gergo “l’assetto”, deve essere pressoché perfetto; esso deve far si che il cavaliere possa assorbire anche il più repentino movimento del cavallo, che sul salto avviene con rapida successione.
Concentrazione, sguardo rivolto in avanti, avvicinamento all’ostacolo ottimale, sono fasi basilari per portare il cavallo dall’altra parte della barriera; i cavalli arrivano a rifiutare il salto quando vengono sottoposti a sforzi o situazioni di disagio fisico e psicologico.
La serenità dell’equino nel lavoro montato è il risultato delle azioni del cavaliere nei suoi confronti, onde incappare in spiacevoli cadute, come succede ai giovani atleti in fotografia.