Il reining, l’apice dell’empatia tra cavallo e cavaliere

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cowboy a cavallo al tramonto le origini del reining

Le origini del Reining: dal lavoro con il bestiame alle competizioni

Il Reining è una disciplina dell’equitazione americana che sta guadagnando sempre più rilevanza a livello internazionale. Alla base di tutte le discipline western, il Reining richiede una profonda connessione ed empatia tra cavallo e cavaliere.

Questa disciplina richiede esecuzioni estremamente precise di particolari figure, dette “manovre“, in un determinato ordine, detto “pattern“, con movimenti rapidi e continue inversioni di direzione, fermate e turnaround (giri su se stessi a 360°). La figura più emblematica di questa disciplina è lo “sliding stop“, dove i cavalli dimostrano l’abilità di fermarsi rapidamente e cambiare improvvisamente direzione mentre è lanciato al galoppo lungo uno dei due lati lunghi dell’arena. Durante questa figura, il cavallo ferma improvvisamente i posteriori, continuando a camminare con gli anteriori. Ne risulta una sorta di scivolamente (appunto, “slide“) che culminerà in una rapida inversione di direzione, tramite un back, un tratto in cui il cavallo cammina all’indietro per qualche metro.

La comunicazione tra il cavaliere e il cavallo avviene principalmente attraverso assetto e gamba, le redini vengono utilizzate in un modo impercettibile, anzi il Reining moderno vuole che il “go” del binomio, ovvero l’esibizione, non sia interrotta da spiacevoli e prolungati interventi sul cavallo. Il cavallo deve dimostrare forza, precisione e capacità di eseguire le manovre con pochissimi comandi. La fluidità dei movimenti, la precisione, la velocità e la spontaneità nell’eseguire le varie figure sono gli elementi valutati e apprezzati dai giudici.

Il tracciato sul fondo dell’arena viene analizzato a fine performance e deve essere quanto più preciso e privo di sbavature per permettere al binomio di ottenere un buon punteggio.

Montare un cavallo da Reining significa non solo guidarlo, ma controllare ogni suo movimento; ogni possibile deviazione dal pattern viene contata come errore o perdita di controllo e, quindi, penalizzata dal giudice, esattamente come avviene per la disciplina del dressage. Infatti, il Reining potrebbe essere considerato come il dressage dell’equitazione americana. Il controllo perfetto e l’armonia tra il cavaliere e il cavallo sono essenziali per ottenere un buon punteggio. Il cavallo deve dimostrarsi assolutamente disponibile a svolgere le azioni che gli richiede il cavaliere, risultando sereno e con un’andatura rilassata.

In conclusione, il Reining è un’affascinante disciplina che richiede una straordinaria comunicazione tra il binomio cavallo-cavaliere. La precisione, la spontaneità e la perfetta sintonia tra i due sono gli elementi chiave per raggiungere il successo in questa emozionante specialità dell’equitazione americana.

Le origini del Reining

Le origini di questa disciplina risalgono ai tempo dei cowboy. Quando lavoravano con il bestiame, i cavalli venivano utilizzati per radunare, spostare e contenere le mandrie di bovini nelle ampie praterie americane. I cavalli dovevano dimostrare agilità, atleticità, docilità e velocità, reagendo prontamente ai comandi dei cowboy che richiedevano delle azioni agendo sulle redini. Da qui, il termine Reining: dal verbo to rein, guidare fra le redini.

I cavalli, in quelle situazioni, avanzavano rapidamente per bloccare le vacche in fuga, si fermavano repentinamente e capitava che dovessero invertire la direzione di marcia all’improvviso.

Col passare del tempo, i cowboy, orgogliosi dei loro cavalli ben addestrati, iniziarono a cimentarsi in competizioni che consistevano in una serie di manovre, tra cui lo “sliding stop” e le giravolte, gli “spin“.

IRHA (Italian Reining Horse Association)

In Italia è presente l’IRHA (Italian Reining Horse Association): un’associazione senza scopi di lucro, nata a Parma nel 2002 dall’impegno di un gruppo di appassionati sostenitori del Reining in Italia, allevatori ed addestratori professionisti. Tra questi, Eleuterio Arcese, Severino Angelucci, Franco Colletti, Roberto Cuoghi, Rodolfo Dones, Mario Erbetta, Marco Manzi, Antonio Mastrangelo, Pierre Ouellet, Adelchi Pontisso, Mauro Rigamonti, Claudio Risso e Mario Sbrana.

Gli obiettivi dell’IRHA sono:

  • Promuovere in particolare la disciplina equestre del Reining in Italia
  • Promuovere e attuare iniziative volte al miglioramento della razza e alla valorizzazione dei cavalli da Reining
  • Selezione e addestramento dei cavalli da Reining

Chiunque desideri diventare socio dell’associazione può presentare una richiesta di iscrizione alla Segreteria, anche verbalmente. La decisione sull’ammissione o il rifiuto del richiedente è prerogativa del Consiglio Direttivo, che non è tenuto a fornire una motivazione per la sua decisione.

Le funzioni dell’IRHA sono:

  • Organizzare e promuovere gare e manifestazioni sportive legate al Reining.
  • Offrire supporto tecnico e collaborazioni in occasione di queste competizioni e manifestazioni.
  • Garantire la partecipazione dei propri membri ad eventi quali gare, manifestazioni, rassegne, mostre, aste e concorsi, al fine di valorizzare i cavalli in generale e, in particolare, quelli addestrati per il Reining.
  • Utilizzare i mezzi di comunicazione per promuovere, valorizzare e divulgare le attività coerenti con gli ideali dell’associazione.

Attraverso tali azioni, l’IRHA si propone di sensibilizzare e accrescere l’interesse verso il Reining e gli sport equestri in Italia. I membri dell’associazione lavorano con passione per il bene dei cavalli e per coinvolgere appassionati e professionisti in questa affascinante disciplina equestre.

Consulta l’ultimo statuto dell’IRHA: file:///C:/Users/alece/Downloads/2019_02_09_irha_statuto.pdf

© Riproduzione riservata.

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