Resistenza agli antibiotici nel cavallo: quando la dermatologia diventa una questione di responsabilità

Advertisement
Veterinarian,Examining,Horse,Leg,Tendons

Nel mondo dell’equitazione moderna, dove il benessere del cavallo è sempre più al centro dell’attenzione, esiste una problematica che cresce in silenzio, spesso sottovalutata, ma dalle conseguenze potenzialmente serie: la resistenza agli antibiotici nel cavallo. Un tema che non riguarda solo la medicina veterinaria, ma che coinvolge direttamente cavalieri, proprietari, allevatori e chiunque viva quotidianamente la scuderia.

Le infezioni cutanee sono tra i problemi più frequenti nel cavallo. Dermatiti, follicoliti, lesioni croniche agli arti e ai pastorali sono condizioni comuni nel cavallo sportivo. Spesso vengono considerate disturbi “minori”, fastidiosi ma non gravi. Ed è proprio questa percezione che, nel tempo, ha favorito un uso disinvolto degli antibiotici, talvolta senza una diagnosi approfondita o una reale necessità.

Al centro di questa dinamica troviamo lo Staphylococcus aureus, un batterio che non appartiene normalmente alla flora cutanea del cavallo sano, ma che diventa protagonista quando la pelle perde il suo equilibrio naturale. Studi scientifici dimostrano che questo microrganismo è presente in percentuali molto elevate nei cavalli affetti da dermatiti croniche, in particolare nella dermatite del pastorale, una condizione diffusa e spesso recidivante.

Quando il problema non è solo curare, ma come si cura

Il punto critico non è la presenza del batterio in sé, ma la sua capacità di sviluppare resistenza agli antibiotici. Negli ultimi decenni, l’uso ripetuto e talvolta improprio di farmaci antimicrobici ha favorito la selezione di ceppi sempre più difficili da eliminare. Tra questi, il più noto e temuto è il MRSA, ovvero lo Staphylococcus aureus meticillino-resistente.

Il MRSA ha una caratteristica che lo rende particolarmente rilevante per il mondo equestre: può colonizzare sia i cavalli sia l’uomo. Questo significa che una scuderia non è solo un ambiente in cui il batterio può sopravvivere, ma un vero e proprio ecosistema dove può circolare tra animali, persone e superfici. Un cavallo può essere portatore senza mostrare segni clinici evidenti, diventando però una fonte di diffusione per altri soggetti.

Le ricerche più recenti indicano che la colonizzazione da MRSA è più frequente nei cavalli che hanno affrontato periodi di ricovero in clinica, interventi chirurgici o trattamenti antibiotici recenti. Anche il contatto ravvicinato con altri cavalli colonizzati o con personale veterinario portatore può rappresentare un fattore di rischio. In questo scenario, la distinzione tra salute animale e salute umana diventa sempre più sottile.

Il ruolo chiave delle infezioni cutanee croniche

In dermatologia equina, le infezioni batteriche raramente sono un evento isolato. Spesso rappresentano la conseguenza di un problema di base: allergie, parassiti, umidità persistente, microtraumi o una gestione non ottimale dell’ambiente. Se la causa primaria non viene individuata e corretta, l’infezione tende a ripresentarsi, dando origine a cicli ripetuti di trattamento.

È proprio in questi casi che l’uso prolungato di antibiotici sistemici diventa problematico. La pelle, per sua natura, risponde lentamente alle terapie, e trattamenti lunghi aumentano la pressione selettiva sui batteri. Col tempo, questo porta a una riduzione dell’efficacia dei farmaci più comuni e costringe a ricorrere a molecole sempre più potenti, spesso classificate come critiche anche per la medicina umana.

Una nuova prospettiva: meno antibiotici, più strategia

Negli ultimi anni, la comunità scientifica veterinaria ha iniziato a promuovere un approccio diverso, basato su una maggiore responsabilità nell’uso degli antibiotici. Non si tratta di demonizzare questi farmaci, che restano strumenti fondamentali, ma di impiegarli in modo più mirato e consapevole.

Uno degli aspetti più interessanti emersi dalla ricerca riguarda l’efficacia delle terapie topiche, in particolare nei casi di infezioni superficiali. Shampoo e soluzioni a base di clorexidina, se utilizzati con corrette modalità e tempi di contatto adeguati, possono ridurre in modo significativo la carica batterica sulla pelle. Questo approccio consente spesso di evitare o limitare l’uso di antibiotici sistemici, con un impatto positivo sulla prevenzione della resistenza.

Parallelamente, cresce l’importanza degli esami diagnostici. La citologia cutanea e, quando necessario, la coltura batterica con antibiogramma permettono di scegliere il trattamento più adatto, evitando terapie “alla cieca” che rischiano di essere inefficaci o addirittura controproducenti.

Il ruolo di cavalieri e proprietari

In questo cambiamento di mentalità, anche cavalieri e proprietari hanno un ruolo fondamentale. Comprendere che una dermatite ricorrente non è solo un problema estetico, ma un segnale di squilibrio, è il primo passo verso una gestione più efficace. Seguire le indicazioni del veterinario, rispettare i tempi di trattamento e adottare buone pratiche igieniche in scuderia contribuisce in modo concreto alla salute collettiva.

La resistenza agli antibiotici non è una minaccia astratta. È una realtà che si costruisce giorno dopo giorno, attraverso scelte apparentemente insignificanti, ma ripetute. Nel mondo equestre, affrontarla significa proteggere non solo il cavallo, ma l’intero sistema che gli ruota intorno.

Scientific References

Marsella R. Antibiotic resistance in equine dermatology: what should we do? Journal of the American Veterinary Medical Association, 2025.

    Kaiser-Thom S. et al. Prevalence and characteristics of Staphylococcus aureus in horses with pastern dermatitis. BMC Veterinary Research, 2022.

    Weese J.S. et al. Methicillin-resistant Staphylococcus aureus in horses and horse personnel. Emerging Infectious Diseases, 2005.

    Maddox T.W. et al. Antimicrobial resistance in bacteria from horses. Equine Veterinary Journal, 2015.

    Articoli correlati

    Leggi anche “Antibiotico-resistenza nel cavallo: una minaccia silenziosa da non sottovalutare

    © Riproduzione riservata.

    Rimani aggiornato sulle news di Horse Show Jumping

    Iscriviti alla newsletter
    Advertisement
    Logo FISE
    Mascheroni Logo
    Sport Endurance logo
    logo avantea
    Tenuta Monticelli logo
    Banner Allevamento delle Paludi partner Square
    IMG 7017
    Kep Italia
    club ippico euratom ogo