
Parareining alla Quarter Dream Arena di Cremona: spettacolo e inclusione

Si è conclusa la scorsa domenica 25 Maggio la 38esima edizione del Salone del Cavallo Americano alla Quarter Dream Arena. Tanti sono state le competizioni che hanno intrattenuto il pubblico in un evento totalmente Made in USA.
La grande attesa era certamente puntata alla finale del Futurity Europeo che si è tenuto sabato sera. La Quarter Dream Arena di Cremona ha fatto da palcoscenico a questa sfida di altissimo livello, gremita fino all’ultimo posto per accogliere i 62 binomi provenienti da tutta Europa e oltre.
Al centro dell’attenzione, i migliori cavalli e cavalieri impegnati nella contesa per i prestigiosi titoli Open, quindi riservati ai professionisti, di un’edizione dall’eccezionale montepremi di un milione di dollari. Come già sussurrato dietro le quinte, il protagonista indiscusso è stato Andrea Fappani, italianissimo ma ormai “étoile americana”, il $9 Million Rider, arrivato in Italia accompagnato dal suo fidato stallone Hosss.
Con una performance straordinaria, che ha raggiunto il punteggio di 225.5, Fappani ha conquistato il titolo di Level 4 Open Futurity Champion nell’ambito dell’evento MS Diamonds TX $420.000 Added. Hosss, giovane stallone di 4 anni figlio di Colonels Shining Gun – NRHA $3 Million Sire – e Brennas Dream, è proprietà e nomination di Nancy Wheeler e Jimmy Nichols, ed è stato allevato da Lauren Booth.
Arrivato a Cremona appena una settimana prima della competizione, Hosss ha dimostrato tutto il suo valore, segnando il miglior punteggio nel qualifier e confermandosi campione sabato, aggiudicandosi anche il titolo APHA Chrome Cash Incentive L4.Una vittoria che conferma il livello d’eccellenza raggiunto dalla coppia e il prestigio internazionale dell’NRHA European Futurity.
Parareining, il progetto FISE diventa realtà: il Salone del Cavallo Americano celebra la nuova frontiera dell’equitazione paralimpica
A conferma dell’interesse per la disciplina del reining, nell’ambito del prestigioso Salone del Cavallo Americano, è stato protagonista anche il Parareining, che coniuga passione sportiva e inclusione. Un progetto promosso e sviluppato dalla Federazione Italiana Sport Equestri (FISE), che con la sinergia dei suoi Dipartimenti – Reining, Formazione, Sport Integrati e IAC – e la collaborazione con la Italian Reining Horse Association, ha messo in campo una proposta concreta.
Il Parareining nasce dall’intento di adattare la disciplina del Reining, uno degli sport equestri più tecnici e spettacolari nel panorama della monta americana, alle esigenze di atleti con disabilità fisiche, psichiche e cognitive. Si tratta di un progetto di ricerca-intervento, che ha definito una cornice metodologica e tecnica per rendere la pratica accessibile e riconosciuta anche a livello internazionale.
Il lavoro, illustrato dall’esperto e tecnico Alessandro Pavoni, reiner e giudice internazionale nonché responsabile del progetto per FISE, ha incluso una rigorosa classificazione degli atleti, suddivisi in base alle loro capacità funzionali. Tale sistema è stato sviluppato con il supporto del dottor Stefano Seripa, classificatore ufficiale di equitazione paralimpica, per garantire la massima equità e correttezza nelle competizioni.
Infatti uno degli elementi innovativi introdotti da FISE riguarda la modulazione dei pattern, cioè i percorsi tecnici da eseguire durante la gara, adeguati, nelle difficoltà e andature, ai diversi gradi di disabilità. L’utilizzo minimo degli aiuti previsto dal Reining è stato mantenuto, ma con accorgimenti specifici per consentire a ciascun atleta di esprimersi al meglio.
In occasione di questo Salone del Cavallo Americano, le gare dedicate al Parareining, hanno riscosso grande interesse da parte di pubblico e addetti ai lavori. Le competizioni hanno visto atleti di vari livelli cimentarsi in performance di altissimo valore tecnico e umano, simbolo di un percorso di crescita e integrazione che FISE sta portando avanti con determinazione. Per la categoria “level” riservata ad atleti con disabilità fisiche la vincitrice è stata Martina Panizza, mentre per la categoria “open” per atleti con disabilità cognitive, il podio va a Sara Borgonovo.

Entrambe selezionate per i mondiali insiema a Paolo Pettena e Marco Tanzi.
Ci auspichiamo che il Parareining ottenga presto il riconoscimento ufficiale come disciplina paralimpica FEI. In quanto risorsa preziosa per l’equitazione italiana, capace di unire tecnica, passione e inclusione sociale. Ancora una volta lo sport dimostra di essere veicolo di valori universali, aprendo nuove prospettive per atleti e appassionati, con la promessa di un futuro sempre più accessibile e competitivo.

Sara Giavarini
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