Lo sviluppo tecnologico nella medicina veterinaria

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Federico di Giuliano

Lo sviluppo tecnologico nella medicina veterinaria, in particolare quella applicata ai cavalli sportivi, sta accelerando a un ritmo senza precedenti. Dispositivi intelligenti, sensori, intelligenza artificiale e diagnostica per immagini di ultima generazione stanno trasformando il modo in cui si osserva, si valuta e si cura l’animale. Ma fino a che punto questi strumenti possono davvero sostituire l’occhio clinico e l’esperienza del veterinario?

Ne abbiamo parlato con il dottor Federico Di Giuliano, medico veterinario specializzato in ortopedia equina, per capire come la tecnologia stia cambiando la pratica clinica quotidiana e quali siano i vantaggi – e i limiti – di questa rivoluzione in corso.

Buongiorno Federico, eccoci di nuovo con il nostro consueto appuntamento che riguarda le novità del settore veterinario. Negli ultimi anni la tecnologia sta diventando sempre più parte integrante della medicina veterinaria e dell’ippiatria, lo hai riscontrato anche tu nella tua esperienza quotidiana?

Assolutamente. Cosi come in molti altri settori, anche nella medicina veterinaria la tecnologia sta prendendo sempre più piede.

sviluppo tecnologico nella medicina veterinaria 2

In che modo principalmente?

Ad esempio sono ormai presenti sul mercato numerose aziende che producono devices che hanno la funzione di analizzare il movimento del cavallo, rilevando eventuali  asimmetrie e irregolarità dell’andatura . Molti dei nostri colleghi americani si avvalgono di tali strumenti già da oltre 10 anni, come ho avuto modo di constatare in prima persona durante il mio periodo di externship presso l’Alamo Pintado Equine Medical Center in California

Sembra molto interessante, puoi spiegarci meglio come funzionano.

Certamente. Come accennavo ce ne sono di diversi tipi. Alcuni utilizzano l’intelligenza artificiale, estrapolando dati riguardanti l’andatura semplicemente dal video del cavallo in movimento. Questi dati vengono poi lavorati, processati e inviati sullo smartphone. Altri devices invece utilizzano dei sensori fissati sul corpo del cavallo, ad esempio sul sottopancia, sul dorso e sugli arti per valutare la biomeccanica del movimento, come la lunghezza e l’altezza delle falcate delle parabole dei salti attraverso un rilevamento GPS.

sviluppo tecnologico nella medicina veterinaria 1

Tu cosa ne pensi al riguardo.

Io credo che cercare di analizzare l’andatura del cavallo in modo oggettivo attraverso l’elaborazione di dati obiettivi sia molto interessante, in quanto, ad oggi, la valutazione delle alterazioni biomeccaniche sia legato molto alla sensibilità e alle capacità del medico veterinario. Credo che l’utilizzo di questo tipo di strumenti, al momento, più che a rilevare alterazioni dell’andatura, possano essere utili nella valutazione del miglioramento o peggioramento della zoppia nel lungo periodo, ed eventualmente nella valutazione della risposta ad analgesie diagnostiche effettuate sul cavallo. Tuttavia, sebbene la tecnologia stia avendo un ruolo sempre più importante nell’ippiatria, la competenza, la professionalità e l’intuizione del medico veterinario, anche negli stadi precoci delle patologie ortopediche, sia ancora insostituibile. Vedremo cosa succederà nei prossimi anni…

In quali altri ambiti hai notato un aumento dell’utilizzo della tecnologia in veterinaria?

Sicuramente nella diagnostica per immagini. Negli ultimi anni strumenti che fino a qualche anno fa erano obsoleti e difficili da usare oggi sono di comune utilizzo da parte di tutti noi. Penso ad esami diagnostici di primo livello come radiografie ed ecografie ma anche alla diagnostica per immagini di secondo livello, come tac o risonanza magnetica che stanno diventando sempre più diffuse e utilizzate. Credi che questo possa essere un problema?

No, sono strumenti molto utili per fare diagnosi più precise rispetto a quelle che era possibile fare qualche anno fa, certamente però devono essere ausili all’esame clinico che rimane la cosa più importante a mio avviso.

Anche nelle visite di compravendita la quantità di immagini che si effettuano è notevolmente aumentata negli ultimi anni?

Assolutamente. Rispetto a qualche anno fa il numero di proiezioni radiografiche che si effettuano è molto più alto ed approfondimenti  ecografici sono molto spesso effettuati. Purtroppo, spesso anche noi veterinari tendiamo a dare più importanza alle immagini rispetto all’esame clinico e questo può portare ad errori sul giudizio prognostico sportivo del cavallo.

Secondo te perché si sta andando verso questa tendenza?

Sicuramente come dicevo prima la qualità degli strumenti che utilizziamo ci permette un loro utilizzo più veloce ed efficiente rispetto a prima. Un altro motivo è che purtroppo noi veterinari, cosi come i medici umani, siamo sempre più soggetti ad azioni legali qualora le cose non vadano come sperato dopo l’acquisto del cavallo, e quindi cerchiamo di tutelarci il più possibile.   

Grazie Federico, a presto!

Grazie a voi!

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