
Verso il Campionato Italiano di Arena Polo, Marco Pala: “Nel Polo ho trovato la mia passione”

Alla vigilia dei Campionati Italiani di Arena Polo al Villa Sesta Polo Club, il giovane talento si racconta
Marco Pala: 19 anni e tanta strada da fare ancora… ma già oggi è uno dei nomi più interessanti del polo italiano. Cresciuto “in mezzo ai cavalli”, come racconta lui stesso ai microfoni di Kiss & Cry, il podcast di Horseshowjumping.tv, Marco ha trasformato una passione di famiglia in un percorso sportivo che lo sta portando sempre più in alto.

Determinato, curioso e con una visione matura del gioco, si prepara ora ad affrontare il Campionato Italiano di Arena Polo, in programma dal 16 al 19 ottobre al Villa Sesta Polo Club in Toscana. Un appuntamento importante, che per lui rappresenta non solo una sfida sportiva, ma anche un passo in più in un cammino che guarda lontano: quello di diventare un punto di riferimento per il polo italiano del futuro.
Le origini: dai pony al polo
«Io sono nato a cavallo, vado a cavallo da che ne ho memoria. È una passione di famiglia. Mia madre è Piera Monti, referente polo per FISE Sardegna — spiega Marco — quindi sono letteralmente nato tra i cavalli. Ho sempre montato, ma il polo all’inizio non mi piaceva».
A cambiare tutto è stato l’incontro con Franco Piazza, figura chiave nella storia del polo italiano e suo primo allenatore: «Franco non ha mai mollato, mi ha convinto a salire a cavallo e dopo una settimana ho giocato la mia prima partita. Da lì non mi sono più fermato».
Il fascino di uno sport di squadra
Una carriera iniziata quasi per caso, ma alimentata da una passione crescente: «Il polo è uno sport tecnico e complesso, ma quando impari a capire il gioco non puoi più smettere. Ti conquista per l’adrenalina e per la sintonia con i compagni e con i cavalli».
Nonostante si definisca “non un tipo da sport di squadra”, Marco ha trovato nel polo un’eccezione: «È come una macchina in cui ogni ingranaggio deve funzionare. Nel polo ognuno ha un ruolo preciso: il numero 3 difende, il 2 — il mio ruolo — gioca difesa e attacco, e il numero 1 è l’attaccante. Solo quando tutti lavorano insieme puoi vincere».
Questa dinamica di squadra, unita al rapporto con il cavallo, rende il polo unico nel panorama equestre. «Come nel salto ostacoli, serve un grande feeling con il cavallo: devi capirlo e montarlo come lui desidera. Solo così si crea il vero binomio».
Tra Arena Polo e Polo tradizionale
Marco ha provato entrambe le versioni del gioco: il polo tradizionale, su grandi campi in erba, e l’arena polo, più rapido e spettacolare. «Il polo tradizionale è più calmo e spazioso, l’arena polo invece è pura adrenalina: la velocità delle azioni lo rende esaltante».
Per i Campionati Italiani giocherà insieme ad Anita Putzu e al professionista Patricio Rattagan, con cui si allena regolarmente. «Con lui ho disputato la mia prima partita da professionista: è un onore poter condividere il campo con un giocatore del suo calibro».

Allenamento, emozioni e crescita
Prepararsi a un evento come il Campionato Italiano non è semplice. Marco si allena con la sua cavalla Cikita, con cui ha costruito un rapporto di fiducia. «All’inizio non è stato facile: nella mia prima partita mi sono trovato di fronte a giocatori della nazionale e di livello europeo, tutto andava velocissimo. Ma già dalla seconda ho iniziato a divertirmi davvero».
Quanto alla gestione della tensione, Marco la affronta con naturalezza: «Cerco di ignorarla. Tra un percorso di salto e una partita di polo, mi crea più tensione il polo, perché è uno sport più fisico e impegnativo».
La partita più bella
Tra le tante esperienze, c’è una gara che Marco non dimenticherà mai: «All’Italia Polo Challenge di Porto Cervo siamo arrivati terzi, ma io ho segnato quattro gol, uno più bello dell’altro. È stata la partita più emozionante».
Da quella lezione, Marco ha tratto un insegnamento che vale per lo sport e per la vita: «Bisogna sempre sfruttare ogni occasione, anche quando sembra persa. Più di una volta ho recuperato una palla che davano per finita e da lì è nato un gol. Non bisogna mai smettere di crederci».
Il futuro e l’eredità del polo italiano
Oggi Marco guarda avanti con determinazione, portando con sé il ricordo dei suoi maestri. «Franco Piazza è il mio punto di riferimento più grande: il più forte italiano di sempre, e una persona che ha creduto in me sin dall’inizio».
Con l’entusiasmo e la grinta dei suoi 19 anni, Marco Pala è pronto a vivere da protagonista il primo Campionato Italiano di Arena Polo. «Essere qui, insieme a tanti giocatori che come me sono partiti dai pony, è una grande emozione. Ora non resta che scendere in campo e dare il massimo».
HSJ x FISE