Viva il Palio di Siena. Il dietrofront del Ministro Brambilla.

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Azzoppati

Ubi major minor cessat. Difficile non ricordare la massima latina andando ad osservare com’è rapidamente terminata la polemica sul maltrattamento dei cavalli ed i Palii che li vedono amari protagonisti e spesso vittime sacrificali innescata dal Ministro Brambilla. A dire il vero ci eravamo sorpresi e non poco nell’ascoltare quel grido lanciato da un membro del governo italiano contro quelle manifestazioni che mettono a rischio la vita dei cavalli. Meravigliati ma piacevolmente attenti all’evolversi della mini querelle innescata dal Ministro del Turismo e subito osteggiata con violenza da alcuni sindaci di città quali Siena e Feltre. Il rapido passo indietro di queste ore fatto dal Ministro Brambilla che si è affrettata a dichiarare di essere stata fraintesa e di non aver mai inteso condannare manifestazioni quali il Palio di Siena o altri similari ci ha rapidamente riportati alla triste realtà. Per carità nessuna accusa al Ministro del Turismo per aver emulato il gambero, perchè immaginiamo la quantità di pressioni di cui sarà stata  oggetto subito dopo la dichiarazione resa alla stampa. La politica non può permettersi quasi mai strappi poi di questi tempi ancora meno. Amara considerazione è rilevare che ancora una volta il cavallo resta abbandonato a se stesso mentre Comuni come Siena e Feltre continueranno ad ospitare i turisti durante i loro Palii cercando magari di nascondere il più possibile agli occhi dei loro ospiti la poco piacevole immagine di cavalli portati via azzoppati, feriti o da abbattere. L’importante è che lo spettacolo sia salvo. (b.d.)

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