I cavalli dell’Accademia Navale di Livorno

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Accademia Navale impianti sportivi

L’Accademia Navale è molto più di una scuola militare: è un’istituzione storica, un centro di formazione d’eccellenza e un simbolo della tradizione marittima italiana.

Fondata sul mare e per il mare, l’Accademia Navale rappresenta il cuore pulsante della Marina Militare Italiana, dove si formano gli ufficiali

destinati a guidare le forze navali della nazione.

Le Origini: una scuola per l’Italia unita

L’unità d’Italia, proclamata nel 1861, portò con sé la necessità di unificare anche le forze armate. Fino ad allora, ogni Stato preunitario disponeva della propria marina e dei propri istituti di formazione. Ad esempio, Genova e Napoli avevano due prestigiose Scuole di Marina, ciascuna con un proprio programma e una propria visione.

Con la nascita della Regia Marina, si comprese presto che serviva una scuola unica per la formazione degli ufficiali. Dopo anni di riflessioni e studi, si scelse la città di Livorno, porto strategico sul Tirreno, sede ideale per un’accademia moderna.

La decisione fu ufficializzata con decreto reale nel 1881 e l’Accademia Navale fu inaugurata il 6 novembre dello stesso anno da Re Umberto I. La sede fu stabilita nell’area dell’antico Lazzaretto di San Jacopo, appositamente riconvertita in un moderno complesso didattico e logistico.

Accademia Navale Foto del 1903
Accademia Navale Foto del 1903

All’epoca il cavallo era ancora il mezzo di trasporto principale, i secondogeniti delle famiglie benestanti, i cadetti, erano destinati alla carriera militare e, ovviamente, avevano il cavallo.

Per questi motivi l’Accademia Navale fu dotata di scuderie.

Sono passati 134 anni dalla fondazione di questa istituzione e, ancora oggi, l’Accademia Navale ha una scuderia con 24 box, 17 cavalli, una giostra, una cavallerizza coperta di 35×25 metri e un campo gara in sabbia di 65×45 metri.

Il tutto all’interno del centro sportivo di Villa Chayes, di proprietà dell’Accademia Navale che ha due accessi. Il principale sul Viale Italia, proprio di fronte al cancello principale dell’Accademia l’altro, che porta subito alla zona delle scuderie, in via Goito, una parallela del lungomare.

Pista di atletica, ampi di calcio, rugby, basket, pallavolo, tennis e altre strutture sono dedicate all’attività ginnico sportiva dei frequentatori (così sono definiti coloro che saranno i futuri ufficiali della Marina Militare italiana). Al mattino lezioni universitarie in aula e il pomeriggio attività fisica, un’alternanza severa e selettiva.

Una curiosità: l’Unione Sportiva Livorno, la squadra cittadina di calcio, fu fondata nel 1915 e il primo campo di calcio utilizzato per le partite casalinghe fu proprio quello di Villa Chayes e tale restò fino al 1933 quando fu inaugurato lo stadio Armando Picchi.

Accademia Navale Allievi sulla Battigia nel 1903
Accademia Navale – Allievi sulla battigia nel 1903

La Villa che dà il nome all’intero complesso esiste ancora, circondata da un ampio parco ma è in attesa di un intervento di ristrutturazione che le darà nuova vita, sempre per attività inerenti all’Accademia Navale o a servizi a essa collegati.

Perché l’Accademia Navale ha ancora i cavalli?

Questo è un quesito più che lecito e il nostro cicerone nella visita di questa struttura, il Tenente Colonnello Luca Contadini, ci racconta che l’equitazione è ancora uno sport considerato formativo per i frequentatori dell’Accademia. Per andare a cavallo ci vuole autorevolezza e non autoritarismo.

Si deve ottenere la collaborazione dell’animale senza prepotenza e questa è una scuola di carattere per i futuri ufficiali di Marina e l’equitazione insegna loro a rapportarsi nel modo adeguato con i sottoposti.

Il percorso formativo all’interno dell’Accademia Navale è articolato in cinque anni, che corrispondono a quelli universitari frequentati.

Ciascuna classe, così è chiamato ogni corso, è formata da circa 130 – 140 tra allievi e allieve (le donne sono state ammesse dal 2000) e tutti passano dalla sella e mettono i piedi nelle staffe.

Solo circa la metà viene inserita nel gruppo sportivo equitazione di quella classe ma, infine, sono solo una dozzina quelli che al terzo anno potranno partecipare ai concorsi ippici.

Negli ultimi due anni i frequentatori possono liberamente scegliere se proseguire in questa disciplina o abbandonarla.

I cavalli che occupano le scuderie dell’Accademia sono di una razza governativa ancora allevata nel Centro Militare di Equitazione a Montelibretti: un cavallo da esercito che viene mantenuto anche per un aspetto storico e ogni anno vengono al mondo una trentina di puledri destinati, in futuro, alle scuderie dei vari corpi dell’esercito.

Per le attività sportive, invece, quando sono necessari acquisti, ci si rivolge al mercato mittel europeo cercando cavalli tra Germania, Olanda e Belgio.

Oltre all’Accademia Navale, cavali sono ancora nei centri militari di Milano, Torino, Palmanova, Modena, Grosseto, Roma, Lecce, Palermo e Cagliari.

Passeggiando tra i viali delle scuderie, non può passare inosservata la presenza di una saura che passeggia liberamente, senza capezza ma con una museruola. Lei è la veterana e portabandiera della scuderia: si chiama Zitria ed è nata nel 1991. No, non morde, è soltanto molto golosa e si mangerebbe in un amen tutti i germogli di tutte le piante ben curate che costituiscono il verde alle scuderie!

Accademia Navale Zitria
Accademia Navale Zitria

Infatti, non appena liberata dalla museruola, Zitria si piazza in un’aiuola e bruca l’erba fresca. A questo punto, il Colonnello Contadini decide di portare lei e la grigia Clarissa (il soggetto più performante di scuderia) nel campo di calcio secondario e di lasciarle libere al sole di questa umida primavera. Sullo sfondo, verso il mare le strutture che ospitano le aule dell’Accademia, per le lezioni frontali, la Chiesa di San Jacopo e il mare.

In estate, però, i frequentatori si imbarcano su diverse navi, tra le quali spicca l’Amerigo Vespucci, orgoglio italiano, per le crociere che li porteranno in mari anche molto lontani. Pertanto, i cavalli dell’Accademia Navale vengono trasferiti all’interno della Tenuta di San Rossore, in località Boschetto (vicino alla foce dell’Arno) dove trascorrono in ampi paddock i mesi estivi.

Accademia Navale Zitria e Clarissa
Accademia Navale Zitria e Clarissa

Tutti meno uno, anzi una. Infatti Zitria, ormai troppo anziana per poter vivere in branco, se ne resta sola e coccolata (come sempre) a due passi dal mare, a respirare il salmastro che il libeccio, di tanto in tanto, porta.

Testo e foto di Enrico Querci

Questo il sito dell’Accademia Navale di Livorno

© Riproduzione riservata.

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