
Cento cavalieri per Santa Giulia.

La storia che raccontiamo oggi ha inizio nel 439 D.C. quando i Vandali assaltano Cartagine e una giovinetta, Giulia, viene fatta prigioniera e venduta a un certo Eusebio.
Lei lo serve fedelmente e nel resto del suo tempo prega costantemente e la sua vita è esemplare. Eusebio decide di intraprendere un viaggio verso la Gallia e porta con sé anche la schiava Giulia.

Costeggiando Capo Corso, Eusebio scorge a riva dei pagani intenti a compiere un sacrificio e decide di scendere a terra per unirsi a loro. Giulia, ovviamente, resta sulla nave a pregare. Felix, il capo dei pagani, chiede come mai la schiava non abbia accompagnato il padrone e, venuto a conoscenza della dedizione di Giulia, offre a Eusebio quattro delle sue migliori ancelle in cambio. Eusebio non accetta ma Felix non si arrende: lo fa ubriacare e poi sale sulla nave per costringere Giulia a unirsi al rito. Il suo rifiuto è netto e categorico e le conseguenze sono terribili. Giulia viene picchiata, flagellata e, infine, crocifissa.
Gli angeli che hanno assistito, annunciano il martirio ai monaci che si trovano sull’isola di Gorgona che salpano subito e si dirigono verso la Corsica dove recuperano il corpo dell’ormai già Santa.

Nel ritorno verso la Gorgona “navigavano a grande velocità, col favore del vento contrario”, in maniera quasi miracolosa. Giunti sulla loro isola, i monaci depongono il corpo della martire. È il 22 maggio.
Giulia resta sull’isola di Gorgona fino al 762 quando Desiderio non diventa re (sarà l’ultimo dei longobardi a esserlo) e si trova a passare da Lucca, dove il culto di Santa Giulia è forte, tanto che una chiesa le è intitolata. Sarebbe stata la moglie di Desiderio, la regina Ansa, a disporre la traslazione del corpo della martire dalla Gorgona a Brescia, in un monastero femminile dove badessa era la loro figlia Aspelberga: anche all’epoca non mancavano i favoritismi!
L’approdo a Livorno e poi il viaggio verso Brescia passando dalla Toscana, attraversando l’appennino Tosco – Emiliano e affrontando poi la pianura Padana. Tante tracce sono state lasciate su questo passaggio, testimoniate dalla nascita di pievi, edicole, chiese. Il culto di Santa Giulia si estende dalla Corsica fino a Brescia e poi anche altrove.

Facendo un salto di 1.263 anni, arriviamo ai nostri giorni. Il cammino di fede si è arricchito ulteriormente grazie all’Associazione Il Cammino di Santa Giulia APS Italia gemellata con l’Associazione U Chjassu di Santa Ghjulia Corsica che ha creato un percorso di trekking a cavallo che va da Livorno a Brescia. Un lavoro che ha richiesto una ricerca storica e una sul campo, individuando il tragitto che la traslazione di Santa Giulia ha percorso. Un cammino evocativo che ha fondamenti storici precedenti sia al Cammino di Santiago, sia alla Via Francigena.
Quindi il Cammino di Santa Giulia è un itinerario culturale ed evocativo della traslazione longobarda delle reliquie di Santa Giulia Martire in Corsica da Livorno a Brescia.
Livorno è sia il punto d’arrivo, dove attraccò la nave che trasportò la Santa dalla Gorgona, sia quello di partenza verso la destinazione finale. Non è certo un caso che la Patrona di Livorno sia proprio Santa Giulia. In Italia l’itinerario attraversa 3 regioni, 8 province e 83 amministrazioni comunali.
Adesso facciamo un piccolo salto in avanti, verso il futuro prossimo, perché dopo anni di preparazione (tutto è iniziato nel 2017 con la costituzione dell’Associazione) il 18 maggio, giornata dedicata alle Confraternite nel calendario del Giubileo, si svolgerà una cerimonia molto importante, proprio a Livorno.
Dal punto di vista delle istituzioni cittadine, saranno presenti il Comune con il suo Sindaco Luca Salvetti, la Diocesi di Livorno con a capo il Vescovo Simone Giusti e l’Arciconfraternita di Santa Giulia rappresentata dalla sua governatrice Anna Brogi.
Ma, trattandosi di un cammino da percorrere a cavallo sono necessarie anche le componenti equestri e il progetto è caldamente sostenuto dalla FITETREC ANTE che ha in Antonio Tinnirello il suo consigliere regionale. La base logistica dell’organizzazione sarà fornita dall’ippodromo “Federico Caprilli” di Livorno gestito da Sistema Cavallo che, recentemente, ha ottenuto attraverso l’aggiudicazione di un bando di partenariato pubblico – privato, la gestione dell’impianto per i prossimi 20 anni.

La cerimonia sarà bella, entusiasmante e coinvolgerà anche un’altra istituzione livornese importante a livello nazionale: l’Accademia Navale.
Il 18 maggio poco dopo l’alba si daranno appuntamento alle scuderie dell’ippodromo i 100 cavalli e cavalieri che hanno aderito all’iniziativa e che saranno qui ricoverati nei box predisposti per l’accoglienza.
Non mancheranno neppure alcune carrozze che apriranno il corteo che alle 9.30 uscirà dal cancello principale dell’ippodromo, proprio sul bellissimo lungomare livornese e proprio di fronte all’Accademia Navale. Percorse poche centinaia di metri, di fronte all’ingresso principale dell’Accademia, alcuni cavalieri formati dalla Marina Militare accoglieranno il corteo accompagnandolo nella zona dedicata agli impianti sportivi dell’Accademia.
All’interno di questi, dalla tribuna d’onore, le autorità militari capeggiate dal Comandante Ammiraglio Lorenzano Di Renzo porgeranno il loro saluto ai partecipanti.
Il corteo tornerà a percorrere il lungomare, farà tappa di fronte all’abitazione del cavaliere Federico Caprilli, livornese di nascita, dove deporrà una corona commemorativa. Riprendendo il cammino, si proseguirà fino alla zona portuale e, fiancheggiando il monumento dei 4 Mori, imboccherà la Via Grande per poi concentrarsi in Piazza Grande, proprio di fronte al Duomo.
Qui il Vescovo di Livorno impartirà la benedizione a cavalli e cavalieri e ci sarà uno scambio di doni tra le varie parti in causa.
I 100 binomi torneranno poi verso l’ippodromo “Caprilli”, da dove tutto è partito.
Un commento a tutto questo viene da Carlo Picchietti, vice presidente dell’Associazione Cammino di Santa Giulia.
“È stato un percorso lungo e non privo di ostacoli, essendo passati anche attraverso la pandemia, ma la determinazione di tutte le parti in causa è stata ammirevole. Devo ringraziare anche tutti i comuni che il cammino tocca per la loro disponibilità e la FITETREC ANTE per l’apporto organizzativo. La notizia che vi posso dare in assoluta anteprima, è che il Vescovo di Brescia Monsignor Pierantonio Tremolada, ha accolto la richiesta di Monsignor Giusti e, pertanto, le reliquie di Santa Giulia, dopo più di 1.200 anni, torneranno per questa occasione a Livorno e saranno custodite nella Chiesa di Santa Giulia, proprio a fianco del Duomo”.
A maggio Livorno sarà il luogo dove la fede, la devozione verso una santa e l’amore per i cavalli saranno rappresentati in un evento che definire unico e imperdibile è assolutamente riduttivo.
testo e foto Enrico Querci
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