Ad Alex Zanardi il Premio Faris Jabar 2009
“Alex Zanardi è un ‘pilota’ la cui storia racchiude compiutamente tutte le motivazioni che animano il Premio”, questa la motivazione che è valsa al pilota italiano l’assegnazione del premio.E’ Alex Zanardi il vincitore del Premio Internazionale Faris Jabar 2009, riconoscimento che viene assegnato in occasione di Gubbio Endurance, l’importante manifestazione equestre internazionale quest’anno in programma da venerdì 3 a domenica 5 luglio nella città dei Ceri.
La Commissione – composta da Sua Eminenza Cardinale Sergio Sebastiani (Presidente emerito della Prefettura per gli Affari Economici della Santa Sede), Fausto Fiorucci (Campione di Endurance e Presidente del CEIO d’Italia), Dario Andretta (Responsabile LUMUCI), Orfeo Goracci (Sindaco di Gubbio), Madre Dorotea Mangiapane (Responsabile Casa Famiglia S.Lucia) e da Nino Benvenuti (Campione Olimpico e Mondiale di Pugilato) ha deciso di assegnare il premio al pilota emiliano perché come si legge nella motivazione “Alex Zanardi è un ‘pilota’ la cui storia racchiude compiutamente tutte le motivazioni che animano il Premio.”
L’assegnazione del premio verrà ulteriormente ufficializzata venerdì, 3 luglio, alle ore 18,00 in occasione della presentazione di Gubbio Endurance 2009 presso il Park Hotel Ai Cappuccini di Gubbio alla presenza dei componenti della Commissione del Premio Internazionale Faris Jabar 2009. Alex Zanardi ha accolto con entusiasmo l’assegnazione del premio, un prestigioso trofeo in bronzo, opera dell’artista italo-spagnola Alba Gonzales. “Ho sempre vissuto lo sport divertendomi – scrive Zanardi. Sono stato uno sciatore di discreto livello, un ciclista un po’ scarso ma volenteroso, un nuotatore che amava l’acqua ma aveva bisogno delle sue pause per godersela veramente e soprattutto mi piaceva correre a piedi. Quest’ultima anzi, era l’attività che preferivo per scaricare lo stress, o per risolvere una giornata fino a quel punto inconcludente. Oggi questa cosa non la posso più fare e sinceramente un po’ mi manca, però fortunatamente la mia indole mi spinge più facilmente a concentrarmi con curiosità sulle cose che riesco a fare nella mia nuova condizione, piuttosto che su quanto facevo prima dell’incidente. Grazie a questo ho scoperto due cose: primo che, anche senza gambe, non ho semplicemente abbastanza tempo per praticare tutte le attività che mi piacciono arrivando a stancarmene e secondo che, anche se
il mio modo di affrontarle è obbligatoriamente alternativo rispetto al passato, sono comunque più di quante avrei pensato di poterne affrontare all’inizio. Il risultato, comunque, è quello di sempre: una gocciolina di sudore che ti solca la fronte, la gioia di ignorare la fatica spingendo più forte ed infine accorgersi che nulla è cambiato, che anche se senza gambe il sangue ci mette meno a fare il giro, cuore e muscoli allenati a dovere finiscono come sempre per assecondare il tuo desiderio di migliorarti”.
UN PREMIO SPECIALE Il Premio Faris Jabar non è nato per essere un premio come tanti. Ed ha ragione a nutrire questa ambizione, considerato che è un cavallo a premiare un uomo. Il Premio Faris Jabar è un riconoscimento dal significato particolare anche perché tocca da vicino quella che si chiama educazione allo sport. E’ infatti un premio che riconosce al suo vincitore il coraggio nel lottare con lealtà fino in fondo, senza cercare scorciatoie, senza preoccuparsi degli anni che passano o di misurare le forze per un semplice tornaconto. E’ un premio riservato a chi sa che la vita, come lo sport, è fatta di lotta e sacrificio e che non sempre si può vincere. Soprattutto è un premio che va a chi ha saputo guadagnarsi la stima e il rispetto di tutti, di se stessi in primis, e a chi è consapevole di essersi sempre misurato con serietà, abnegazione, forza e coraggio proprio come ha costantemente fatto, nella sua lunga carriera agonistica, Faris Jabar, questo fantastico ed unico cavallo. Con il 2009 il Premio Faris Jabar ha trovato il suo compimento diventando Premio Internazionale e convogliando attorno a sé le esperienze di coloro che non appartengono solo all’ambito sportivo e che provengono anche dal mondo della cultura, della letteratura, dell’arte, della scienza, della politica, dell’imprenditoria e anche dell’impegno sociale.
Non a caso il Premio Internazionale Faris Jabar ha raccolto, nel Comitato d’Onore, le adesioni di personalità di grande spessore come Sua Eminenza Cardinale Sergio Sebastiani, Presidente emerito della Prefettura per gli Affari Economici della Santa Sede, Franco Frattini, Ministro per gli Affari Esteri, Gianni Letta, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Vincenzo Scotti, Sottosegretario al Ministro per gli Affari Esteri, Maria Rita Lorenzetti, Governatore Regione Umbria, Orfeo Goracci (Sindaco di Gubbio), Luciano Rossi, Parlamentare e Presidente FITAV, Andrea Paulgross, Presidente FISE, Umbro Bernardini, Presidente Confindustria Umbria, Franz Turchi, Docente Universitario alla Boston University, Dario Andretta (Responsabile LUMUCI), Miograd Zlokolica, Vice-Rettore dell’Università di Novi Sad, Madre Dorotea Mangiapane (Responsabile Casa Famiglia S.Lucia), il Capitano Giangabriele Affinito, Comandante Compagnia Carabinieri di Gubbio e Nino Benvenuti (Campione Olimpico e Mondiale di Pugilato).