Affrontare la tensione in sella: come trasformare il timore in fiducia

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Mano che accarezza il muso di un cavallo

Quando ci si approccia all’equitazione, il timore è una compagno che prima o poi tutti incontrano. Non è un segno di debolezza, ma una risposta naturale di fronte a un animale che pesa oltre 450 chili e supera il metro e mezzo al garrese.

Anche il cavallo più mite può incutere timore, soprattutto a chi si avvicina per la prima volta al mondo dell’equitazione. Ma affrontare la paura e affidarsi a professionisti esperti, è il primo passo per costruire un rapporto di fiducia e sicurezza, sia con sé stessi che con il cavallo.

La paura come meccanismo di difesa

Non esistono cavalieri del tutto impavidi. La paura è una reazione istintiva che ha lo scopo di proteggerci dal pericolo e, in questo senso, rappresenta un alleato più che un nemico. Tuttavia, quando diventa paralizzante, può compromettere la concentrazione, irrigidire il corpo e rendere più difficile reagire in modo efficace durante la lezione o in gara.

Ecco perché è importante non ignorarla né forzarsi a “superarla” con la volontà, ma affrontarla con consapevolezza e metodo.

Parlarne con l’istruttore

Il primo passo è la comunicazione. Parlare apertamente con il proprio istruttore delle paure e delle difficoltà permette di individuare la causa alla radice. Un bravo maestro non giudica, ma aiuta a costruire un percorso graduale basato su esercizi sicuri e mirati, adattati al livello del cavaliere.

Esistono due grandi categorie di paura: quella dell’ignoto e quella del noto.

La paura dell’ignoto

È la paura di affrontare qualcosa di nuovo: una lezione impegnativa, un cavallo sconosciuto, un salto più alto del solito. Spesso nasce dal timore di non essere all’altezza.

Il modo migliore per superarla è prepararsi: affidarsi a un istruttore competente, osservare chi progredisce e ascoltare spiegazioni chiare su ciò che si sta per fare. Quando nulla è inaspettato, la mente si rilassa e l’apprendimento diventa naturale.

Anche l’atteggiamento mentale gioca un ruolo fondamentale. Visualizzare il successo e affrontare gli esercizi con spirito positivo aiuta a trasformare l’ansia in concentrazione. Tecniche come i giochi di ruolo o le simulazioni possono aiutare a sviluppare una mentalità vincente.

La paura del noto

Più difficile da gestire è la paura del noto, quella che nasce da un’esperienza negativa o da un’immagine mentale di pericolo.

Il cavaliere che ha vissuto — o immaginato — una caduta, tende a irrigidirsi, perdendo equilibrio e fiducia.

La soluzione, anche qui, è nel lavoro costante: esercizi mirati, ripassi frequenti e un allenamento progressivo che rafforzi equilibrio e controllo. Con la pratica, le azioni diventano automatiche e la mente smette di concentrarsi sulla paura.

Imparare a cadere per non avere paura di cadere

Uno dei modi più efficaci per vincere la paura di cadere è… imparare a farlo.

Saper cadere in sicurezza riduce drasticamente la tensione in sella, perché il cavaliere sa di poter affrontare anche l’imprevisto.

Durante una caduta, è importante sfilare i piedi dalle staffe, avvicinare il mento al petto e rannicchiarsi per rotolare, distribuendo il peso sulle spalle.

Si tratta di una vera e propria tecnica, che va appresa con la supervisione di un istruttore qualificato, magari su tappetini o superfici morbide.

Un esercizio utile consiste nel simulare il rotolamento in avanti: partendo accovacciati, con il mento sul petto e le braccia parallele, si esegue una capriola, imparando a distribuire il peso e ad ammortizzare il contatto con il terreno. Con il tempo, la paura di cadere lascia il posto a una nuova consapevolezza: quella di sapersi proteggere.

Prevenire è meglio che curare

Naturalmente, la miglior caduta è quella che non avviene.

Un bravo istruttore evita di mettere l’allievo in situazioni rischiose, valutando attentamente le sue capacità e proponendo cavalli e esercizi adeguati.

La sicurezza nasce dalla gradualità: imparare a montare e smontare con un volteggio, ad esempio, aumenta la padronanza dei movimenti e la fiducia nei propri mezzi.

Quando ciò che si sta imparando diventa naturale, la paura svanisce. Il corpo reagisce in modo spontaneo e controllato, il cavaliere ritrova l’equilibrio e la mente si libera dalla tensione.

Affrontare la paura non significa eliminarla, ma imparare a conviverci e usarla come strumento di crescita.

Ogni cavaliere, principiante o esperto, deve ricordare che la sicurezza nasce dalla preparazione, dalla fiducia nel proprio istruttore e dal rispetto per il cavallo.

Solo così la paura smette di essere un ostacolo e diventa parte del percorso che porta a un’equitazione più consapevole, armoniosa e serena.

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