Alla Fiera del Cavallo non c’è crisi
La crisi economica si è portata via la Feria del Toro, che nel 2009 non verrà organizzata causa ritiro degli sponsor, ma non può niente contro la Feria del Caballo, in corso a Siviglia fino al 30 novembre. Inaugurata dall’Infanta Elena martedì, è una delle più importanti manifestazioni mondiali del settore. Teoricamente è il Salone del Cavallo di pura razza spagnola, in realtà è poi l’occasione per vedere da vicino non solo gli splendidi esemplari andalusi, ma anche per conoscere tutto il mondo che li circonda, dalle ganaderias in cui vengono allevati ai concorsi internazionali cui partecipano. Basta pensare ai numeri di questa edizione: 317 allevamenti partecipanti, provenienti non solo da tutte le Comunidades Autonomas spagnole, ma anche da 11 Paesi; 321 stands commerciali e di allevatori in 70mila metri quadrati, al Palazzo delle Esposizioni e Congressi. I visitatori l’anno scorso sono stati oltre 243mila, quest’anno si aspetta di superare, come sempre, la cifra: non solo la Feria del Caballo è la più amata dai sivigliani, grazie alla forte presenza dei cavalli nell’identità andalusa, ma richiama migliaia di visitatori da tutto il mondo. Anche il giro d’affari che si muove intorno agli equini è notevole: l’organizzazione della fiera richiede un bilancio di 2,6 milioni di euro, per un volume d’affari che raggiunge in Spagna i 300 milioni di euro (36 milioni di euro solo dalle esportazioni).
Il programma di SICAB (così si sintetizza il nome della Feria sivigliana) prevede i concorsi competitivi divisi per categorie, il Concurso de Alta Escuela e oggi, venerdì 28 novembre, la grande asta di equini, uno dei momenti più importanti per i ganaderos, gli allevatori. Quest’anno c’è anche un omaggio al Messico e alla sua tradizione equestre: oltre a una folta rappresentanza di ganaderos messicani, ci sono anche spettacoli mariachi, artigianato locale, degustazioni della cucina messicana, il tutto innaffiato ovviamente dalla tequila. Ogni giornata viene chiusa da uno spettacolo che unisce le qualità dei cavalli, l’abilità dei jinetes, i fantini, e il flamenco.
– rottasudovest
