Quando i cavalli portano il Natale.
Storie, tradizioni e curiosità equine che attraversano i secoli e rendono il Natale ancora più affascinante.
Nel grande immaginario natalizio, tra renne volanti e slitte scintillanti, i cavalli mantengono un posto speciale. Prima ancora che Babbo Natale assumesse la sua forma moderna, erano proprio loro i protagonisti del viaggio verso la festa: forti, eleganti e indispensabili, hanno attraversato la storia accompagnando riti, folklore e piccole magie invernali.
Dal Nord Europa al Mediterraneo: quando i cavalli portavano i doni.
In molte regioni europee, i cavalli erano compagni inseparabili dei portatori di doni. In Olanda, fino al XVII secolo, San Nicola arrivava su un cavallo bianco chiamato Amerigo (oggi sostituito da un nuovo destriero, Ozosnel). Le famiglie lasciavano una ciotola d’avena vicino alle scarpe dei bambini, come ringraziamento al cavallo del santo.
In Germania e Austria, per lungo tempo, la tradizione ha visto il Nikolaus arrivare a cavallo, anziché con una slitta. In alcune zone alpine la figura del “Winterreiter” — un cavaliere vestito di bianco — annunciava l’arrivo della stagione della luce.
In Islanda, durante lo Jól, si narra di antichi spiriti equini legati ai riti pagani del sole invernale, simboli di forza e rinascita.
Cavalli nelle feste pubbliche: dalle slitte del Nord alle carrozze reali.
Prima dell’avvento dei trasporti moderni, a Natale erano i cavalli a rendere possibile ciò che oggi diamo per scontato: riunirsi.
Nel XIX secolo, soprattutto nei Paesi del Nord, le slitte trainate dai cavalli erano l’unico modo per spostarsi sulla neve. Non a caso molte cartoline vittoriane rappresentano famiglie che, avvolte in coperte di lana, raggiungono insieme la chiesa o il mercato grazie a un fedele cavallo di famiglia.
Anche la tradizione britannica ha conservato un legame elegante con i cavalli nelle celebrazioni di dicembre: le carrozze cerimoniali, adornate con decorazioni dorate e guidate da cavalli impeccabilmente bardati, aprono spesso eventi natalizi e parate storiche.
Il cavallo nella simbologia natalizia.
Il cavallo non è solo un mezzo di trasporto o un protagonista del folklore: è un simbolo. Rappresenta generosità, perché nei racconti antichi conduce i viandanti verso rifugi sicuri. Incarna forza e resistenza, qualità essenziali per attraversare l’inverno. È associato anche alla rinascita, perché nella mitologia europea è spesso legato al sole, al ritorno della luce dopo le notti lunghe. Per questo, ancora oggi, una semplice passeggiata a cavallo in un paesaggio innevato trasmette qualcosa di profondamente natalizio: calma, fiducia, ritmo, respiro.
Tradizioni moderne, maneggi, eventi e iniziative solidali.
Nel presente, il legame tra cavalli e Natale si traduce in nuove e affettuose usanze: molti maneggi organizzano caroselli natalizi, spettacoli in costume che richiamano le antiche corti europee; in numerose città, durante i mercatini, le carrozze trainate da cavalli offrono giri panoramici che riportano i visitatori a un’epoca più lenta; diverse associazioni equestri promuovono iniziative benefiche, come attività assistite con cavalli dedicate a bambini ospedalizzati o con fragilità, trasformando l’atmosfera natalizia in un gesto concreto di cura.
La magia che non passa mai.
Forse è questo il vero segreto: i cavalli ci ricordano che il Natale non è solo un momento dell’anno, ma un modo di guardare il mondo. Un invito alla calma, all’empatia, alla meraviglia.
E quando un cavallo attraversa la neve, con il fiato che si dissolve nell’aria fredda come una piccola nuvola, capiamo che le feste hanno qualcosa di antico e prezioso. Qualcosa che gli zoccoli, per secoli, hanno continuato a portare avanti.
Rita Leo – HSJ
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