Cavalli e Tecnologie

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clonazione

Il giocare la carta della tecnologia nella complessa partita della sopravvivenza , ha giovato di gran lunga alla specie umana, a dispetto di tutte le altra specie, e delle loro rispettive caratteristiche. Oggi siamo inondati da un continuo flusso di elaborazione e miglioramento tecnologico, il quale mira a seconda dei settori d’interesse, a creare,migliorare o sviluppare ,  determinati parametri  specifici . Come in tutti gli sport competitivi anche l’equitazione ha accolto ,volente o dolente, molti aspetti della tecnologia (appartenente anche ad Niches & Special | sportive o branche della scienza) che ne hanno senza dubbio modificato, se non almeno in parte, molte delle sue caratteristiche. Pensiamo ad esempio all’ Embrio Transfer ( e tutto ciò che ne comporta) , alle più moderne tecniche di utilizzo di cellule staminali per la ricostruzione dei tessuti…fino ad arrivare al tanto discusso fenomeno della clonazione ( si ricorda che momentaneamente nel mondo esistono tre copie identiche della famosissima Ratina z). Dietro però a tutti questi enormi progressi scientifici ,ci sono enormi capitali investiti, lunghi tempi di sperimentazione e tutta una serie di condizioni “ambientali” che favoriscono il lavoro, e l’ottimo risultato di equipè operanti nel settore scientifico. Tali “ingredienti” non possiamo che ritrovarli in una delle terre che più investe in ricerca…gli USA. L’università del Missouri ha sviluppato un innovativo sistema di valutazione delle zoppie utilizzando le più moderne tecnologie di rilevamento del movimento. La zoppia è infatti una di quelle problematiche che più influiscono sulle performance atletiche del cavallo sportivo, e che ogni uomo di cavalli teme e cerca di prevenire in ogni modo. Molto articolata e disomogenee possono essere le cause e gli effetti secondari che posso presentarsi al sovraggiungere della patologia. Il problema dice Kevin Keegan (professore di chirurgia equina nel collegio di medicina veterinaria della facoltà del Missouri)é che :<< la diagnosi si basa ancora sulla semplice osservazione visuale ad occhio nudo.Abbiamo sviluppato metodi oggettivi di rilevazione e valutazione delle zoppie.Abbiamo iniziato con tapis roulant e macchine fotografiche ad alta velocità, con ottimi risultati,ma visti gli alti costi e le difficoltà pratiche in campo ,abbiamo deciso di cambiare strategia d’intervento. Inoltre, i cavalli non si muovono su un tapis roulant come fanno su terreno regolare.  La svolta é arrivata allora dalla collaborazione con Frank Pai, un professore di ingegneria meccanica presso l’università, e Yoshiharu Yonezawa presso l’Istituto Hiroshima of Technology in Giappone, il team ha sviluppato un sistema inerziale  che prevede il posizionamento di piccoli sensori sulla testa ,arti e groppa dell’equino ,e quindi monitorare e prelevare informazioni ,sul movimento del cavallo in movimento. Tali informazioni vengono poi registrate  e confrontate con valori standard. E’ quindi possibile tramite il confronto tra i differenti valori  ,trovare anomalie che possono far denotare errate movenze del soggetto, e quindi probabili  zoppie.Continua ancora il professor  Keegan  : <<Ci sono due motivi per cui la zoppia Locator è meglio che a occhio nudo,in primo luogo il movimento dell’equino è di gran lunga più veloce della capacità oggettiva dell’uomo a trovare anche i piccoli segni di dolore o anomalie motorie,inoltre il giudizio può essere mosso da pregiudizi (C’è da notare che l’individuazione delle zoppie è dato da valori per lo più soggettivi, dato cioè da meccanismi d’indagine e rilievo,per lo più visivi). IL prodotto ha comunque già attirato l’interesse degli addetti ai lavori  ,con probabili e significativi margini  di profitto . Insomma la classica formula di investire in ricerca , ipotecando e bloccando anche ingendi capitali oggi,per trarre un profitto futuro sembra ancora valere! Il progresso passa anche da importanti scelte di governance e di strategie, che diano fiducia a progetti nuovi, innovativi, e a delle volte anche azzardati. In tutto il mondo questa è una tattica  che garantisce sviluppo, miglioramento dei prodotti e centralità in un mercato sempre più globabalmente competitivo. Uscendo dal campo meramente economico, si può intutire come i  sempre maggiori progressi in ambito tecnologico/scientifico  stiano apportando considerevoli  modificazioni in un mondo equestre sempre più dinamico, intenso e concorrenziale . Ma fino a che punto è giusto tutto ciò? Dov’è il limite otre il quale non ci si deve spingere per non far diventare l’equitazione ,succube di rimedi o prassi unicamente scientifiche?,e ancora  ,non è in  pericolo quella sorta di sensibilità che caratterizzava i vecchi padri fondatori ,della moderna equitazione?non si rischia di far diventare la “magia” tra cavallo e cavaliere, una mera relazione di finanza e business? purtroppo qui si cade in un’altro campo..quello dell’etica .
Edgar Palermo

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