Definizione e cause della navicolite nel cavallo

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Anatomie e difetti del piede del cavallo

Cos’è la navicolite?

La malattia navicolare, o navicolite, è nota nel mondo equestre come frequente causa di zoppia e dolore nei cavalli. Con questo termine ci si riferisce in realtà ad un quadro clinico sfaccettato, causato da processi patologici di varia natura (infiammatoria, degenerativa), che coinvolgono diverse strutture del piede equino oltre all’osso navicolare. Per questa ragione è più corretto parlare di “sindrome podotrocleare“. 

L’apparato podotrocleare è infatti costituito da:

  • Osso navicolare
  • Tre legamenti sesamoidei
  • Tendine flessore profondo del dito
  • Borsa podotrocleare 
  • Legamento accessorio distale.

Tutte queste strutture hanno il compito di conferire stabilità all’articolazione interfalangea distale del piede del cavallo e possono essere colpite da questa sindrome. 

Le cause

La causa della sindrome è multifattoriale. Il rischio di sviluppare disturbi dell’apparato podotrocleare aumenta al crescere dell’intensità degli sforzi che deve sostenere l’arto distale. 

Tra gli sport più a rischio c’è il salto ostacoli, ma può manifestarsi in tutte le discipline. Anche la stabulazione in box rappresenta intrinsecamente un fattore di rischio, soprattutto laddove porti a comportamenti stereotipati come il “ballo dell’orso”. 

Altri fattori che incidono sono l’eccesivo aumento di peso corporeo, la corretta gestione del pareggio e delle ferrature, e in generale la conformazione del cavallo e degli appiombi.

I cavalli prevalentemente colpiti sono i Quarter Horse e i Purosangue, di età compresa tra i cinque e i dieci anni. 

I sintomi 

Caratteristica principale di un’affezione a questa regione anatomica è il dolore, che si manifesta con un’intolleranza all’estensione interfalangea distale e con zoppia

Quest’ultima può essere intermittente e viene esacerbata dal terreno duro, a freddo e nel movimento in circolo. Inoltre, viene spesso percepita dal proprietario o dal cavaliere come una zoppia di spalla. 

Nella maggior parte dei casi la sindrome podotrocleare coinvolge entrambi gli arti anteriori, rendendo più insidiosa un’eventuale identificazione di asimmetria nell’andatura. 

Se invece ad essere colpito è prevalentemente un arto, si può notare un’alterazione della postura e della morfologia del piede. L’arto coinvolto sarà mantenuto protratto (in avanti) e abdotto (spostato lateralmente), mentre il piede apparirà più stretto e con i talloni più alti.

La diagnosi 

Le procedure cliniche utilizzate per giungere ad una diagnosi accurata di navicolite sono numerose e mirano a circoscrivere il settore anatomico maggiormente colpito per poi impostare una terapia altrettanto specifica.

Un’accurata visita clinica deve comprendere:

  • L’esame delle varie andature in circolo e in linea retta e su diverse tipologie di terreno; 
  • I test di flessione 
  • I test di estensione della terza falange. 

Vengono inoltre solitamente svolte:

  • Le anestesie semeiologiche dei nervi digitali distali
  • Uno studio radiografico a più proiezioni (latero-mediale, Oxspring e Skyline) 
  • Un esame ecografico. 

Come si cura la sindrome navicolare?

L’approccio terapeutico a questa patologia varia a seconda della gravità della sintomatologia iniziale, delle alterazioni riscontrate durante la visita clinica, dell’età del cavallo e del lavoro che dovrà svolgere.

Lo scopo essenziale del trattamento è quello di modificare la biomeccanica del piede per ridurre le sollecitazioni sull’apparato podotrocleare. Per raggiungere questo obiettivo si interviene su tre aspetti principali: 

  1. Pareggio 
  2. Ferratura
  3. Gestione dell’attività fisica del cavallo e scelta del terreno da lavoro. 

Perché la terapia sia efficace sarà quindi necessario che proprietario, veterinario e maniscalco lavorino in sinergia.

La ferratura in caso di navicolite

Per quanto riguarda la ferratura, che ricordiamo deve essere sempre effettuata dopo adeguato pareggio, la scelta tra le diverse tipologie di ferro dipende dal quadro clinico inziale ed è specifica per il singolo cavallo. Tra le varie opzioni sono inclusi, ad esempio, ferri rullanti con ampie branche terminali, ferri a uovo con punta arrotondata, ferri con copertura ai talloni, ferri a M, ferri al contrario, oppure l’inserimento di spessori in cuoio.

Gestione dell’attività fisica del cavallo

Nella gestione dell’attività fisica del cavallo, è importante aumentare la durata della fase di riscaldamento ed evitare l’esecuzione di volte troppo strette che sollecitano intensamente l’apparato podotrocleare. 

Sono sconsigliati, inoltre, i terreni da lavoro troppo duri; le superfici sufficientemente morbide ed elastiche, sono da preferire perché riducono le sollecitazioni del piede.

Il trattamento medico comprende solitamente l’utilizzo di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) o  di Tiludronati per via sistemica. In base al quadro clinico e alle caratteristiche del cavallo, il Veterinario può valutare anche l’eventuale utilizzo di infiltrazioni locali. 

Se non strettamente necessario ed esclusivamente su indicazione veterinaria, la terapia farmacologica dovrebbe essere sospesa in concomitanza delle modifiche della ferratura, in modo da non interferire sulla valutazione dell’efficacia di quest’ultima. 

Take home message

  • “Sindrome”: coinvolgimento non solo dell’osso navicolare ma di tutte le strutture anatomiche presenti nell’apparato podotrocleare
  • team di lavoro affiatato che include veterinario, maniscalco e proprietario
  • equilibrio tra quadro clinico, ferratura e lavoro per garantire il migliore benessere del cavallo

In collaborazione con il medico veterinario Matteo Villa

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