
Equine Grass Sickness: la malattia invisibile che colpisce i cavalli al pascolo

Equine Grass Sickness è una malattia tanto subdola quanto devastante: compare spesso all’improvviso, colpisce cavalli che sembravano perfettamente sani e, nella maggior parte dei casi, ha un esito infausto. Eppure, dopo oltre un secolo dalla sua prima descrizione, le cause restano ancora sconosciute.
Oggi sappiamo che si tratta di una polineuropatia che colpisce i cavalli al pascolo, in particolare i loro sistemi nervosi autonomo ed enterico, ossia quelli responsabili del controllo involontario delle funzioni corporee, come la digestione. La degenerazione dei neuroni in queste aree è ciò che determina i sintomi clinici — e purtroppo anche la prognosi.
Tre forme diverse, un’unica malattia
La Equine Grass Sickness (EGS) non si manifesta sempre allo stesso modo. I veterinari distinguono tre forme cliniche principali:
- Acuta, con sintomi gravi e rapida evoluzione;
- Sub-acuta, leggermente più lenta ma comunque fatale;
- Cronica, più lieve, in cui circa il 50% dei cavalli può sopravvivere con cure intensive.
Queste definizioni aiutano a fare chiarezza, ma in realtà si tratta di sfumature lungo un continuum: una progressione di gravità che può variare anche nel singolo caso. Riconoscerle, però, è importante perché nei casi cronici si può tentare un trattamento.
Un elenco di sintomi che non si dimentica
Quando un cavallo sviluppa Grass Sickness, i segni clinici si concentrano sull’apparato digerente del cavallo e sul suo sistema nervoso autonomo. I più comuni includono:
- Ptosi bilaterale (abbassamento delle palpebre superiori);
- Inappetenza e rapida perdita di peso;
- Tachicardia (fino a 120 bpm nei casi acuti);
- Disfagia, salivazione eccessiva, secchezza delle mucose;
- Assenza di suoni intestinali e addome “a levriero”;
- Tremori muscolari, stanchezza, sudorazione anomala;
- In alcuni casi, ostruzioni esofagee o polmoniti da aspirazione.
In apparenza, sembrano sintomi gastrointestinali comuni, ma è proprio la loro combinazione, unita a dettagli come l’atteggiamento del cavallo o il suo “sguardo spento”, a far suonare il campanello d’allarme.
Diagnosticare l’Equine Grass Sickness: esperienza clinica e test mirati
La diagnosi della dysautonomia equina è complessa. Non esistono test rapidi o definitivi da fare sul campo, per questo i veterinari devono quindi affidarsi a un insieme di elementi:
- La storia clinica del cavallo e dell’allevamento;
- I fattori di rischio ambientali, gestionali e climatici;
- L’esclusione di altre patologie;
- L’utilizzo di test accessori come ecografia, endoscopia, biopsie intestinali.
In particolare, una biopsia ileale con colorazioni specifiche può confermare la perdita neuronale tipica della malattia. In alternativa, alcune tecniche (come l’applicazione di fenilefrina sull’occhio) possono aiutare a confermare la disfunzione del sistema nervoso autonomo.
Le ipotesi sulle cause: tossine o batteri?
Nonostante decenni di ricerche, la causa dell’Equine Grass Sickness non è stata ancora identificata con certezza. Le due ipotesi più studiate sono:
- La presenza di neurotossine di Clostridium botulinum nell’intestino;
- L’ingestione di micotossine presenti nei pascoli, la cui produzione dipenderebbe da fattori climatici.
Entrambe le teorie trovano evidenze a supporto e controargomentazioni. Ad esempio, alcune caratteristiche neuropatologiche non coincidono con quelle del botulismo, mentre la distribuzione geografica e stagionale della malattia fa pensare a un agente ambientale.
Quando la prevenzione è l’unica arma
Se la diagnosi è difficile, la prevenzione diventa fondamentale. Alcuni fattori di rischio ambientali e gestionali sono ormai ben documentati:
- Terreni sabbiosi o disturbati;
- Alta densità di cavalli al pascolo;
- Movimentazione recente dell’animale;
- Cambi improvvisi di alimentazione;
- Climi freschi e secchi con brinate notturne.
Anche le pratiche di gestione fanno la differenza: la rimozione manuale delle deiezioni dal pascolo, l’integrazione con fieno e il co-grazing con ruminanti sembrano ridurre l’incidenza.
L’Equine Grass Sickness è una patologia drammatica che ogni proprietario di cavalli al pascolo dovrebbe conoscere. Nonostante i progressi nella ricerca, rimane una malattia senza una cura definita e dalla diagnosi complessa.
Ma sapere cosa osservare, quali fattori evitare e quando chiamare il veterinario può fare davvero la differenza. Perché anche di fronte a una malattia misteriosa, la conoscenza è il primo passo verso la protezione dei nostri cavalli.
A cura di A. Ceserani
Fonte: McGorum BC, Pirie RS. Equine Dysautonomia. Vet Clin North Am Equine Pract. 2018;34(1):113-125. doi:10.1016/j.cveq.2017.11.010
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