
Intervista esclusiva a Giacomo Casadei: dagli albori a Piazza di Siena

In occasione della 92esima edizione dello CSIO di Roma – Piazza di Siena, abbiamo incontrato Giacomo Casadei, uno dei volti più promettenti dell’equitazione italiana. Giovane, determinato e con le idee chiare, Giacomo ha già dimostrato talento e maturità dentro e fuori dal campo gara.
L’intervista si è svolta poche ore prima del suo ingresso in campi per la Coppa delle Nazioni Intesa San Paolo, ma nonostante la concentrazione richiesta da un evento così importante, Giacomo ci ha accolti con il sorriso e la disponibilità di chi ama davvero ciò che fa.
Gli inizi della carriera
Figlio d’arte, Giacomo Casadei è cresciuto tra cavalli, scuderie e campi gara. “Sono nato in questo mondo,” racconta, “da bambino vedevo mio padre alle competizioni, poi ho cominciato anch’io a fare qualche garetta e da lì non ho mai smesso.”
La possibilità di montare tanti cavalli diversi, ogni settimana, gli ha permesso di crescere in fretta: “A un certo punto ho capito che questa era davvero la mia strada, e da allora mi sono dedicato completamente a questo mondo. Fin da bambino non ho mai fatto altro.”
Un percorso naturale, ma reso possibile solo da un ingrediente fondamentale: la passione.
“Senza passione è difficile. È un impegno enorme: richiede tanto tempo, ci sono poche vacanze e pochi giorni liberi, ma se c’è la passione e davvero vuoi fare questo, allora tutto il resto passa in secondo piano.”
Il ruolo della famiglia
“Mio padre è un lavoratore incredibile,” confida Giacomo. “Fin da quando ero piccolo, ho visto quanto si è impegnato per trasformare la scuderia di mio nonno in quella che è oggi. Ha fatto tanti sacrifici e mi ha sempre insegnato a rimanere con i piedi per terra: se arriva un buon risultato, non devi montarti la testa, ma il giorno dopo devi lavorare ancora di più.”
Parole che rivelano una maturità costruita nel tempo, attraverso valori solidi trasmessi dai genitori.
Anche l’ansia da prestazione trova un suo equilibrio grazie al contesto familiare: “Quando ti viene dato tanto, nasce automaticamente la voglia di ripagare. Quando riesco a ottenere dei risultati, sono contento soprattutto per loro. Poi ovviamente non si può sempre fare il massimo, ma almeno cerco di dimostrare che ce l’ho messa tutta.”

– Roma , Piazza di Siena
– 23 May 2025
– ph.Stefano Secchi
“Un giorno sei in alto, il giorno dopo puoi essere in difficoltà. Ma è anche questo che ti insegna tanto. Se pensi di essere arrivato, è il momento in cui cadi. I cavalli non sono macchine: possono sorprenderti in positivo, ma anche metterti in difficoltà per un dettaglio. È la bellezza e la sfida di questo sport.”
La gestione della tensione in gara
Giacomo ha partecipato a numerosi campionati giovanili e gare a squadre, esperienze che lo hanno aiutato a gestire la pressione: “Non mi piace stressarmi con pensieri tipo devo dimostrare qualcosa. Cerco sempre di dare il massimo e, se non arriva il risultato, analizzo cosa è andato storto e riparto.”
Il suo consiglio ai giovani?
“Secondo me è importante lavorare sodo, dare sempre il massimo e sapere di aver fatto tutto il possibile. I risultati poi arrivano, magari non subito, magari non esattamente come li avevi immaginati, ma prima o poi vieni ripagato. Bisogna essere costanti e dedicarsi completamente: questo alla lunga fa la differenza.”
L’emozione di rappresentare l’Italia
Partecipare alla Coppa delle Nazioni a Roma è per Giacomo un onore: “È una grandissima soddisfazione. Per noi italiani, Roma è l’appuntamento più importante dell’anno. Partecipare alla Coppa delle Nazioni qui ha un significato speciale.” Un’emozione ancora più intensa considerando che l’Italia ha chiuso al terzo posto, salendo sul podio davanti al pubblico di casa. (Leggi l’articolo “Trionfo a stelle e strisce a Piazza di Siena: gli USA dominano la Coppa delle Nazioni Intesa Sanpaolo 2025. Italia sul podio, al terzo posto“)
Al suo fianco, Marbella, una cavalla con cui ha costruito un percorso di crescita condiviso: “Sta saltando bene, io spero di montare al meglio. Per me è già un grande onore entrare in campo e fare il mio dovere, poi se arriva anche un bel risultato tanto meglio. Ce la metteremo tutta, io e anche gli altri ragazzi della squadra.”
Su di lei ci ha raccontato: “La monto da quasi due anni. L’abbiamo acquistata da Ignace Philips, grazie alla nostra proprietaria che ci sostiene e ci dà l’opportunità di montare cavalli di qualità. Lei non aveva mai fatto gare importanti prima, le abbiamo affrontate insieme. Ha una testa incredibile, è buonissima, sempre disponibile. In gara è davvero un’amica: non puoi essere sempre al top, ma lei ci prova sempre con tutto il cuore.”
Un rapporto profondo, fatto di fiducia e rispetto reciproco: elementi indispensabili per ogni binomio vincente.

– Roma , Piazza di Siena
– 23 May 2025
– ph.Stefano Secchi
L’importanza della sicurezza e il supporto di Kep Italia
In uno sport affascinante ma impegnativo come l’equitazione, la sicurezza è essenziale. Giacomo lo sa bene, ed è per questo che si affida a Kep Italia, un’eccellenza del settore: “È già da qualche anno che ho la fortuna di essere sponsorizzato da Kep Italia, un’azienda ottima. Mi trovo benissimo anche dal punto di vista estetico. Ci sono tanti caschi belli, ma con loro mi sono sempre trovato alla grande: sono comodi, sicuri, e chi lavora lì è sempre super disponibile. Fanno davvero il possibile per mettermi nelle condizioni ideali, e li ringrazio molto per questo.”
La fiducia in un brand italiano che punta su qualità, innovazione e sicurezza è, per Giacomo, una garanzia sul campo.
Il valore del team
“Anche se in gara siamo soli con il nostro cavallo, il team è tutto,” sottolinea Giacomo Casadei. “Conta tantissimo. Anche chi non si vede, come chi resta a casa a lavorare con i cavalli o si occupa della gestione, è parte integrante dei risultati. Ogni persona del team ha un ruolo importante, e senza il lavoro di tutti non si va da nessuna parte.”
Dal groom al veterinario, dagli allenatori ai familiari, il successo è il risultato di un lavoro collettivo: un concetto che spesso passa in secondo piano, ma che Giacomo tiene a ribadire.
Esperienze nel Global Champions Tour
Per il secondo anno di fila, Giacomo ha anche preso parte al circuito del Longines Global Champions Tour, un’esperienza che gli ha permesso di confrontarsi con i migliori atleti del panorama internazionale: “Quest’anno per ora ho fatto solo una tappa, a Madrid, la settimana scorsa. È un circuito incredibile, davvero il top, sia per l’organizzazione che per i luoghi in cui si svolgono le gare: sono location uniche. Il livello tecnico è altissimo, sia per quanto riguarda i cavalieri che i cavalli. Le gare sono molto complesse, ma proprio per questo rappresentano un’occasione di crescita.”
Leggi l’articolo “Giacomo Casadei: dalla GCL di Madrid allo CSIO di Roma“.
Obiettivi futuri
Il futuro? Giacomo lo guarda con determinazione: “Quest’anno abbiamo ancora diversi appuntamenti, sia con il Global che – spero – anche con qualche altra Coppa delle Nazioni. Intanto stiamo cercando di trovare nuovi cavalli per mantenere un buon ricambio, che è sempre una sfida, e di continuare a fare più gare possibile, in giro per l’Europa. Per il futuro, ovviamente, il sogno resta quello che abbiamo tutti: arrivare al top, fare un Europeo, magari un’Olimpiade… Ma per ora cerchiamo di crescere passo dopo passo, un obiettivo alla volta.”
Nel frattempo, resta concentrato sul quotidiano: “Migliorarsi ogni giorno è il mio vero obiettivo.”
Giacomo Casadei è la dimostrazione che talento, passione e dedizione sono gli ingredienti fondamentali per emergere in uno sport tanto esigente quanto affascinante come l’equitazione. Con i piedi ben saldi a terra e lo sguardo rivolto al futuro, il giovane cavaliere continua a scrivere la sua storia.
A cura di Alessandra Ceserani | Ph Stefano Secchi
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