
Giovani talenti del salto ostacoli: la storia di Emma Oltolini

L’intervista alla seconda classificata del nostro video contest in collaborazione con Mascheroni Selleria
A volte le passioni più forti nascono quando si è ancora bambini e diventano, col tempo, qualcosa di più grande. È il caso di Emma Oltolini, 17 anni, che ha trovato nell’equitazione il suo spazio naturale e oggi sta costruendo, passo dopo passo, un percorso sportivo di tutto rispetto nel salto ostacoli.
Studentessa di liceo scientifico sportivo, Emma trascorre la maggior parte delle sue giornate tra scuola, scuderia e gare. Con una routine intensa e piena di impegni, porta avanti il sogno di crescere nel salto ostacoli con la stessa dedizione con cui si prepara per un esame scolastico, consapevole che il lavoro quotidiano è la chiave per migliorare e andare avanti.
Il suo impegno è stato premiato con il secondo posto al video contest organizzato da Horseshowjumping.tv in collaborazione con Mascheroni Selleria, un progetto nato per raccontare e valorizzare il percorso delle nuove generazioni nel mondo equestre. Per Emma è stato un riconoscimento importante, ma soprattutto un’occasione per condividere la sua storia e quella del cavallo con cui sta scrivendo un nuovo capitolo della sua carriera sportiva.
Un nuovo compagno di viaggio e nuovi obiettivi
Il protagonista del video presentato da Emma è il suo attuale cavallo, un belga di 9 anni con cui monta da meno di un anno. Nonostante il poco tempo trascorso insieme, tra loro si è già creato un legame che si traduce in risultati concreti in campo gara.
“Il cavallo che ho presentato nel video è quello con cui sto lavorando adesso – racconta Emma –. Lo monto da meno di un anno, ma mi sta già regalando tante soddisfazioni. Con lui partecipo nelle categorie da 1,15 m e il prossimo appuntamento saranno i campionati invernali. Lì spero di ottenere le ultime firme necessarie per il primo grado, così da poter affrontare categorie più impegnative.”
Questo nuovo percorso segna anche il passaggio da una fase all’altra della sua crescita sportiva: per Emma, infatti, questo è il primo cavallo “vero” dopo anni trascorsi con i pony. Un passaggio che segna un momento cruciale nella carriera di ogni giovane amazzone, perché comporta un cambio di livello tecnico e una nuova consapevolezza in sella.

L’esperienza con i pony e il legame con String
Prima di arrivare a questo punto, Emma ha vissuto un periodo fondamentale nel mondo dei pony, che le ha permesso di costruire basi solide e di scoprire quanto profondo potesse diventare il legame con questi animali. Tra tutti i pony che ha montato, uno in particolare occupa un posto speciale nel suo cuore: String.
“Ho avuto la fortuna di montare molti pony – spiega – ma il mio preferito resta String. Con lui ho condiviso quattro anni intensi: siamo partiti dalle categorie da 80 cm e siamo arrivati a saltare 1,15 m in gare nazionali. Abbiamo fatto tante trasferte in giro per l’Italia, partecipato ai Campionati Italiani a Cattolica e ci siamo qualificati per tre anni di fila al Best Rider di Fieracavalli Verona. Lui mi ha dato tutto il suo cuore, e porterò sempre con me il ricordo di ciò che abbiamo vissuto insieme.”
Quelle esperienze, fatte di piccoli traguardi e grandi emozioni, hanno gettato le basi per tutto ciò che Emma sta costruendo oggi.
Una giornata tipo tra scuola e scuderia
La vita di Emma è un equilibrio continuo tra studio e sport. Le giornate iniziano con la scuola e si concludono in scuderia, dove passa ogni pomeriggio per allenarsi con Pringles.
“La mattina sono a scuola – racconta – poi torno a casa, pranzo, studio un paio d’ore e nel tardo pomeriggio vado in scuderia. Lì monto e mi alleno. Ho solo un cavallo e cerco di dedicargli tutta la mia attenzione. Quando sono in stagione di gare devo organizzarmi ancora meglio, ma per me non è un peso: l’equitazione è la mia passione più grande e farei qualsiasi cosa per continuare.”
Una passione di famiglia
“Sono nata tra i cavalli – racconta –. Mio padre era un cavaliere e faceva salto ostacoli, quindi fin da piccola ho passato le giornate al maneggio con lui. Ho iniziato a montare a quattro anni e a dieci ho ricevuto il mio primo pony, String, con cui è iniziata la mia avventura agonistica. Da lì in poi tutto è cresciuto sempre di più, fino ad arrivare dove sono oggi.”
Quella che era una semplice attività della domenica mattina è diventata, con il tempo, una parte essenziale della sua vita e un obiettivo da perseguire con grande impegno.
Ispirazioni e sogni futuri
Come molti giovani cavalieri, anche Emma guarda con ammirazione ad alcune figure di riferimento del salto ostacoli internazionale. Tra queste c’è Jessica Springsteen, amazzone statunitense e medaglia d’argento olimpica.
“Se potessi scegliere di fare due chiacchiere con un’amazzone, sceglierei Jessica Springsteen – racconta Emma –. Mi piace il suo modo di montare, è perfetto. L’ho sempre seguita fin da quando ero piccola.”
Il suo sogno ora è chiaro: raggiungere il primo grado e continuare a crescere nelle categorie più impegnative. A breve sarà impegnata nei Campionati di stile a Verolanuova, dove cercherà di ottenere le ultime firme necessarie per conquistare questo traguardo e aprire la strada a nuovi obiettivi.
Un percorso costruito giorno dopo giorno
La storia di Emma Oltolini racconta il percorso di una giovane amazzone che ha trasformato una passione di famiglia in un progetto concreto.
Dietro ogni giovane promessa del salto ostacoli c’è un sogno coltivato con costanza, fatto di piccoli passi e grandi traguardi.
Iniziative che fanno crescere: il valore del video contest
Il risultato ottenuto da Emma nel video contest organizzato con Mascheroni Selleria è molto più di un semplice premio: è un segnale di quanto sia importante dare spazio e visibilità alle giovani amazzoni e ai giovani cavalieri del salto ostacoli del futuro.
Queste iniziative raccontano storie autentiche e creano opportunità per chi sta iniziando a farsi strada. Permettono di mettere in luce non solo i risultati, ma anche il percorso, i sacrifici e la passione che ci sono dietro ogni traguardo raggiunto.
Ph foto 1 Sassofotografie
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