L’Haflinger di Strembo: il cavallo in legno di Marco Martalar

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L'Haflinger di Strembo e lo scultore Marco Martalar

Intervista esclusiva allo scultore in grado di ricreare con le sue opere il legame perduto tra uomo e natura.

Lo scultore Marco Martalar, rinomato per le sue opere maestose realizzate in legno, ha condiviso con Horseshowjumping.tv l’affascinante storia dietro la creazione dell’Haflinger di Strembo, delle altre sue creazioni e ha parlato del processo creativo che le ha ispirate.

La sua passione per le sculture in legno risale a più di 20 anni fa; all’inizio utilizzava i tronchi, tuttavia, in seguito alla tempesta Vaia del 2018, che ha sradicato milioni di alberi nel nord-est d’Italia, Marco si sentiva pervaso da una sensazione di frustrazione e dolore mentre osservava le radici abbandonate che sarebbero andate perdute. È stato questo evento che lo ha spinto a utilizzare il legno abbandonato per la realizzazione dei suoi lavori, segnando una nuova fase della sua carriera artistica.

“Mi sono sentito molto colpito da questo avvenimento, è stato molto frustrante e doloroso. Da lì ho cominciato ad usare quelle radici per costruire invece di distruggerle”

L’Haflinger di Strembo, il cavallo più grande d’Europa, alto ben 7 metri

Quando gli è stata proposta l’idea di realizzare un cavallo, Marco ha accettato la sfida con entusiasmo, poiché da sempre ha avuto una passione per questi animali. La scelta dell’Haflinger è stata motivata dalla richiesta dall’associazione Strembo e tradizione che tutti gli anni organizza manifestazioni dedicate ai cavalli Haflinger.

La decisione di realizzare l’opera nella valle del Sarca, vicino a Pinzolo e Madonna di Campiglio, è stata influenzata non solo dalla richiesta, ma anche dalla lunga tradizione di allevamento degli Haflinger in quella regione. Il comune era felice di onorare questa razza, da secoli simbolo di forza e duro lavoro.

La realizzazione dell’opera

Il processo di costruzione dell’opera è durato circa 3 mesi. Marco ha utilizzato oltre 2.000 pezzi di larice per creare la struttura dell’Haflinger di Strembo, assicurandosi che il cavallo poggiasse solo sui posteriori, rendendo il lavoro ancora più complesso.

“Ho dedicato tre mesi alla realizzazione del cavallo, anche se devo ammettere che sono stato fermo per due settimane a causa delle continue piogge. Il mio laboratorio è all’aperto, quindi non ho la comodità di lavorare al riparo.

La struttura dell’Haflinger di Strembo

La struttura è stata progettata con cura, garantendo che potesse reggere il peso dell’opera e fosse sicura per i passanti, visto che l’Haflinger di Strembo è stato realizzato all’interno del Parco Ducoli, regolarmente frequentato da molte persone. È stata una sfida enorme, poiché gran parte del peso doveva essere sospeso in aria.

“La struttura dell’opera è una combinazione di materiali robusti per garantire stabilità nel tempo. Alla base, vi è un solido piantone in cemento, di dimensioni importanti, che costituisce la parte portante. Su questo piantone sono stati installati plinti in acciaio che fungono da supporto primario per la struttura in legno, la quale, a sua volta, assume la forma di uno scheletro che dà vita all’intera figura.

Il messaggio dietro l’arte di Marco Martalar

Quando gli è stato chiesto se ci sia un messaggio particolare dietro la sua opera, Marco ha condiviso la sua filosofia artistica.

“Questo intenso legame tra uomo e cavallo, che la meccanizzazione ha progressivamente attenuato, era in passato una fonte di stretta connessione tra le persone e la natura. Il messaggio intrinseco di questa connessione rappresenta anche un simbolo di forza, incarnato da questi animali robusti che un tempo erano in grado di lavorare anche in condizioni ambientali estreme. Ricordo con affascinante nostalgia i cavalli da tiro di montagna che popolavano i dintorni della mia infanzia, testimoniando la loro potenza nelle attività agricole.” Poi ha continuato: “una volta i cavalli erano veramente un elemento vitale per certe realtà contadine, creavano un collegamento tra natura e ambiente. Ora sono ovviamente più animali da compagnia, giustamente”.

Spesso le sue sculture rappresentano animali mitologici, ma tutte condividono un comune denominatore: il richiamo al legame tra l’uomo e la natura, che si è perso nel tempo. Marco crede che il legno stesso sia un simbolo di questo legame, poiché è un elemento che ha legato l’uomo alla natura per secoli.

A volte costruisco anche animali mitologici, spesso sono come dei messaggeri, ricreano questo rapporto che si è perso tra uomo e natura,”

Parlando dei suoi progetti futuri, Marco Martalar ha mantenuto il mistero, rivelando solo che continuerà a esplorare il tema del rapporto uomo-ambiente attraverso le sue opere. Il suo processo creativo richiede tempo e dedizione; ogni opera può richiedere da due a tre mesi per essere completata, a seconda delle condizioni climatiche e della complessità del progetto.

Marco Martalar lavora principalmente da solo, continuando a dedicare tutte le sue energie e la sua passione alla creazione delle sue opere uniche, continuando ad affascinare il pubblico e a catturare l’attenzione e l’ammirazione di molti.

A. Ceserani

Foto fornite da Marco Martalar

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