
Intervista a Omar Al Marzouqi all’Al Shira’aa Le Lame Sagrantino Show Jumping 2025

Abbiamo incontrato il giovane cavaliere Omar Al Marzouqi, parte del team dell’Al Shira’aa Farms, presso le splendide strutture del centro ippico Le Lame di Montefalco, in occasione della prima settimana dell’Al Shira’aa Le Lame Sagrantino Show Jumping 2025, tappa dell’Al Shira’aa Tour, un appuntamento importantissimo per Omar e a cui partecipa con grande piacere.
“E’ un piacere essere qui. Come sempre, essere qui è davvero piacevole. L’atmosfera è fantastica, il livello dei cavalieri è molto alto quest’anno, molto competitivo.”
Era lo scorso maggio quando avevamo parlato con lui per la prima volta, da allora molte cose sono cambiate e Omar ha vissuto esperienze fondamentali per la sua crescita, tra cui quella che resterà per sempre una pietra miliare nella sua carriera: le Olimpiadi di Parigi 2024.

Un percorso olimpico e una visione a lungo termine
“Ci siamo visti l’anno scorso a Piazza di Siena, ed era il periodo della preparazione per le Olimpiadi. In quel momento lavoravamo già con un’idea chiara: andare a Parigi. È stato un percorso lungo, sostenuto dalla visione di Sheikha Fatima. Partecipare ai Giochi è stato un sogno che si è avverato: avevo solo 21 anni, e rappresentare il mio Paese in un contesto così importante è stato un grande onore. È un’esperienza che porterò con me per tutta la vita.”
Dopo Parigi, però, lo sguardo si è spostato oltre.
“Adesso l’obiettivo è Los Angeles 2028. Stiamo già lavorando in quella direzione. Prima di tutto, però, ci concentreremo sui World Equestrian Games ad Aachen. È un cammino lungo, ci aspettano tre anni e mezzo di lavoro, ma siamo pronti ad affrontarlo con impegno.”

Non si smette mai di imparare
L’esperienza olimpica ha lasciato un segno profondo anche dal punto di vista umano.
“Alle Olimpiadi impari a gestire un tipo di pressione che non hai mai vissuto prima. È facile sentirsi delusi se non vinci una medaglia, ma ho capito che bisogna sempre guardare il lato positivo. Ho imparato che restare mentalmente lucidi, anche quando le cose non vanno come speravi, è ciò che ti permette davvero di crescere. È un atteggiamento che mi ha aiutato tantissimo anche dopo i Giochi, nella vita di tutti i giorni.”

I cavalli di punta: Enjoy De La Mure, Chacco Bay e King Leon Z
A Montefalco, Omar è accompagnato da tre cavalli: Enjoy De La Mure, che ha condiviso con lui l’esperienza olimpica e la finale di Coppa del Mondo a Basilea, Chacco Bay, protagonista nella 150 di questo weekend e pronto per il Gran Premio di domenica, e King Leon Z delle scuderie Al Shira‘aa, stallone di sei anni che si è ben distinto tra i giovani cavalli nel CSIYH a Le Lame.
“Enjoy è sicuramente il mio cavallo principale, ma qui a Le Lame sto cercando di alternarlo con gli altri per non affaticarlo. In generale, ho quattro cavalli che sono pronti per le categorie più alte, e otto o nove cavalli giovani che sto costruendo passo dopo passo. Il mio principio è sempre lo stesso: non sovraccarico mai un cavallo, cerco di alternarli e pianifico ogni gara in base al loro stato di forma. Per me, il benessere del cavallo viene prima di ogni cosa, prima anche della vittoria.”

L’importanza del lavoro di squadra
Omar non nasconde l’importanza della squadra che lavora al suo fianco ogni giorno.
“Dietro ogni mio percorso, ogni competizione, c’è un lavoro di squadra enorme, per questo ringrazio Al Shira’aa. C’è chi si occupa dei cavalli, chi pianifica con me le gare, chi mi supporta mentalmente. Mi confronto continuamente con tutti loro. È grazie a questa condivisione e alla fiducia reciproca che posso saltare quei due minuti in gara sapendo di aver fatto tutto il possibile.”

Consigli per i giovani cavalieri
Infine, Omar rivolge un messaggio a chi, come lui, arriva da Paesi emergenti nel panorama equestre e sogna il grande salto.
“Quando sei giovane, è facile lasciarsi attrarre dall’idea di vincere subito, magari nelle categorie più piccole. Ma la cosa più importante, per me, è costruire costanza. Fare risultati regolari, arrivare nei primi sei o dieci, ripetutamente. Alle Olimpiadi non vinci perché sei il più veloce, ma perché fai percorso netto, e lo fai più volte. Serve pazienza. Serve tempo, con i cavalli e con sé stessi. È questo che fa la differenza alla lunga.”
Uno sguardo lucido, una passione solida e uno spirito instancabile: Omar Al Marzouqi continua a costruire il suo percorso con la consapevolezza di chi sa che il talento è solo il punto di partenza. La vera sfida, come dice lui, è quella di essere costanti, giorno dopo giorno.
A cura di Alessandra Ceserani
© Riproduzione riservata.