
Intervista lifestyle: Giacomo Bassi al di là del campo gara

Per la nostra rubrica lifestyle, che indaga le passioni e le curiosità extra campo gara dei protagonisti del salto ostacoli, abbiamo incontrato Giacomo Bassi, giovane azzurro recentemente impegnato con la squadra italiana nella Coppa delle Nazioni CSIO3* della Longines EEF Series, andata in scena a Gorla Minore presso l’Equieffe Equestrian Centre.
Nonostante la sua vita ruoti attorno al cavallo, Giacomo coltiva interessi che vanno ben oltre la scuderia. In questa intervista ci ha raccontato la sua storia, le sue passioni e quel dettaglio che non manca mai nel suo zaino da concorso.
Una passione nata per caso, ma cresciuta con determinazione
«Non vengo da una famiglia di professionisti del settore», ci confessa, «ma sicuramente da una famiglia che ama i cavalli». Il primo approccio è avvenuto come per molti altri: una scuola di equitazione, qualche pony da maneggio e la curiosità di provare.A differenza di tanti, quella passione non lo ha mai abbandonato, fino a diventare la sua professione.
La scalata da outsider
«Quando parti da zero, ci vuole tempo per capire come funziona davvero questo mondo e per farti strada», spiega. Giacomo Bassi ha costruito il suo percorso passo dopo passo, grazie al lavoro quotidiano e al sostegno della sua famiglia. «Non ho avuto scorciatoie, ma ho avuto dedizione – e ha funzionato.»
L’altra faccia del talento: la musica
Se la maggior parte del suo tempo è oggi dedicata al salto ostacoli, non tutti sanno che Giacomo è anche un appassionato di musica. «Sono sempre stato pessimo negli altri sport, ma nella musica me la sono sempre cavata bene. Suono diversi strumenti e mi piace produrre musica», racconta. Polistrumentista e appassionato di bella musica, ammette che registrare e comporre richiederebbe più tempo di quanto la vita da cavaliere gli conceda. Ma qualche jam session rubata qua e là trova ancora spazio nella sua routine.
In viaggio con le cuffie sempre a portata di mano
Le trasferte sono una costante nel calendario di ogni cavaliere, e Giacomo non parte mai senza le sue cuffie. «Anche solo 15 o 20 minuti di musica bastano per rimettermi in pace con me stesso», dice. Per lui, la musica non è solo svago, ma una valvola di decompressione, un modo per ritrovare il proprio equilibrio.
In gara: questione di precisione
«Una cosa che non manca mai nella mia borsa da campo gara è lo sticky spray», ci racconta. Utilizzato per migliorare la stabilità in sella: «Sono molto sensibile alla mia posizione: mi aiuta a dosare con esattezza la pressione della gamba, specialmente nei momenti decisivi.»
Sogni oltre confine
Il suo viaggio ideale? «Probabilmente gareggiare a Spruce Meadows», rivela senza esitazione. L’impianto canadese, tra i più iconici al mondo, è molto più di una semplice tappa sportiva. «Per me viaggiare non è una pausa dal lavoro, ma un’immersione ancora più profonda in ciò che amo fare», spiega. Partecipare a una gara lì non significherebbe solo confrontarsi con i migliori binomi del panorama internazionale, ma anche misurare la propria crescita in uno scenario che ha sempre guardato con ammirazione.
Se potessi avere un superpotere?
Tra le domande, non poteva mancare quella sul superpotere ideale. La risposta sorprende: «Mi piacerebbe avere il superpotere di Bob Marley – prendere la vita con più leggerezza.» Niente forza sovrumana né teletrasporto, ma la capacità di affrontare il mondo con più serenità, gentilezza e armonia.
Alessandra Ceserani
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