
La latitudine del Cavallo. Perchè questo nome?

Nel nostro emisfero, le masse d’aria si spostano dall’ equatore ai 30°Nord attraverso una mega cella convettiva chiamata cella di Hadley. Le masse d’ aria superficiali lungo l’ equatore, riscaldate dai raggi solari che arrivano perpendicolarmente su di esse, tendono a sollevarsi, a raffreddarsi, a condensarsi e a trasformarsi in pioggia; non a caso quasi tutte le foreste sono distribuite lungo le latitudini equatoriali. Le masse d’ aria equatoriali, raggiunta l’ altezza di circa 12 mila metri, si dirigono poi verso Nord e ridiscendono intorno al 30° parallelo determinando una fascia di alta pressione qualel’ anticiclone delle Azzorre; tale discesa determina un notevole riscaldamento per compressione dell’ aria per cui le zone intorno a 30°N sono caratterizzate da aree desertiche, quali quello del Sahara. La latitudine di 30°N (così come quella dei 30°S) viene chiamata anche latitudine dei cavalli.
Ma perché questa denominazione? Al tempo della navigazione a vela, il trasporto della merce da un continente all’ altro era effettuato dai velieri che sfruttavano i venti più favorevoli per la navigazione.
Quando però i velieri giungevano nella fascia di alta pressione dei 30° N, i marinai spesso venivano obbligati dal mare calmo e dal poco vento a fermarsi, a volte per settimane, per cui alla fine razionavano le loro provviste di acqua. Poiché i cavalli avevano bisogno di bere molto e, nonostante costituissero preziosa merce di scambio, dovevano essere sacrificati e gettati in mare.
Prof. Adriano MazzarellaFoto libera da copyright di ArtTower