Patrizia Giacchero racconta i suoi mondiali in Malesia
Horseshowjumping e Sportendurance continuano il giro di interviste ai componenti del sestetto mondiale. Dopo Simona Garatti e Cinzia Iacchelli è Patrizia Giacchero, 28^ al WEC 2008, a concedersi ai nostri microfoni.
Allora Patrizia, raccontaci un po’ il tuo mondiale
“Siamo arrivati in Malesia convinti di poter fare molto bene, ci credevamo tutti fino al giorno della gara..
Col passare dei giorni abbiamo dovuto affrontare un grosso lavoro di adattamento alle condizioni climatiche con occhi attenti alle risposte dei nostri cavalli.
Dalla metà gara in poi ci siamo resi conto che avremmo dovuto usare la massima prudenza ed accortezza per portare a casa un risultato degno di tale nome; così è stato.
Un sesto posto rispettosissimo, davanti persino alla Francia, il che è tutto dire“.
Ci incontrammo poco prima della tua partenza, Locace era già abbastanza in forma e tu molto motivata e determinata; con un pizzico di scaramanzia ci avevi manifestato la tua intenzione di provare ad entrare nella “top ten”, che cos’è che non ha funzionato?
“A due giorni dalla gara abbiamo fatto un test di 15 km circa al galoppo, ad una velocità compresa tra i 18 e i 19 km/h; il cavallo rientrava in tempi ottimi senza neanche usare l’acqua fredda. Due giorni dopo, cioè in gara, questi tempi erano triplicati e ci siamo dovuti adattare a questo, gestendo in merito il cavallo durante le fasi di gara“.Gli Chef D’Equipe di Francia e Belgio hanno dichiarato che la cosa migliore da fare sarebbe stata quella di arrivare in Malesia non più di una settimana prima del via, così come ha fatto il Bahrain, ottimo terzo posto a squadre. Alla luce dei risultati finali anche tu credi fosse giusta questa strategia?
“Io credo che le possibilità fossero due, ossia: arrivare prima, ma molto prima, cioè almeno cinque –sei settimane, oppure sicuramente a ridosso della gara, come hanno fatto UAE, Qatar, Bahrain ed il cavallo spagnolo che ha vinto.
Si, sicuramente questa era la strategia migliore, perché i nostri cavalli sono stati tutti benissimo la prima settimana, la seconda settimana si sono adattati e mantenuti, per poi crollare la terza settimana, cioè quella di gara“.
Facciamo un passo indietro, giovedì 6 novembre, giornata di visite preliminari; che cosa è successo ai due binomi esclusi, Lara e Missouri?
“Premetto che non ho visto il trotto di Lara. Era parecchi corridoi più spostata da me e quindi non l’ho proprio vista, mentre per Missouri, pochi minuti prima della visita preliminare, il cavaliere ha deciso di non presentarlo in quanto aveva subito un infortunio durante gli allenamenti che non gli permetteva di potersi presentare in gara in condizioni ottimali“.
Ad un certo punto, cioè al termine del quarto giro, il sito ufficiale ti dava eliminata per Over Time, noi stessi abbiamo messo la news citando la tua eliminazione. Solo il giorno dopo abbiamo appreso dal nostro inviato che avevi terminato in classifica la gara. Cos’è successo?
“Ho passato il cancello del quarto giro e sono ripartita per la quinta fase. Sono arrivata al termine del quinto loop e all’uscita del vet-gate mi hanno detto che ero eliminata per over time dal quarto giro; a quel punto ho strappato il foglio dei tempi e fatto vedere ai giudici che avevo ancora un’ora e mezzo di tempo a disposizione. Quando sono riuscita a far capire alla giuria che non ero al quarto giro, ma bensì sul quinto, e la mia scheda veterinaria giustificava tutto ciò, hanno sistemato le cose e mi hanno rimessa in classifica a fine gara“.
Torniamo allora alla gara; a tuo parere Maria Alvarez Ponton e Nobby sono i veri campioni del mondo? Mi spiego meglio, ha vinto il binomio più forte?
“Si ha vinto un binomio che più di altri si è saputo adattare alle condizioni della Malesia. E’ anche vero però che Nobby è stato allenato per tutta l’estate negli Emirati Arabi, il che non è stato sicuramente uno svantaggio!!”
Hai temuto che i vostri sforzi potessero essere vanificati dall’eliminazione di Gianluca Laliscia?
“Beh non nascondo che un attimo di timore effettivamente c’è stato, visto che Vincenzo Catalano doveva ancora arrivare, fortunatamente l’attesa è stata breve in quanto Vincenzo è arrivato poco dopo di me.”
Un ultima domanda, che voto dai la mondiale dell’Italia?
“Vedendolo dall’Italia, forse gli si potrebbe dare un 6, per chi l’ha fatto e l’ha vissuto dalla Malesia, anche un 10; è stata veramente durissima e non potevamo fare meglio.”
Passiamo al futuro, quali sono i tuoi programmi per il 2009?
“Il primo impegno in programma è senza dubbio la President Cup a Febbraio, alla quale parteciperò per la terza volta consecutiva, con Sunny Boy, un cavallo italiano con il quale non ho mai gareggiato.
Per il resto si vedrà e aspettiamo i calendari. Vorrei concludere se possibile ringraziando tutti coloro che hanno aiutato me ed il mio team a realizzare questa impresa mondiale. Ci terrei però a dire “grazie” a due persone in particolare: al dott. Marcello Conte, veterinario di quarantena in Malesia, che è stato più di un amico ed è stato veramente disponibile e presente ogni qual volta avessimo bisogno; a Luca Gaetarelli senza il quale i nostri cavalli sarebbero rimasti in viaggio un giorno in più. Avevamo infatti macchina e trailer all’interno di una proprietà privata chiusa fino al lunedì mattina alle 9 e noi siamo arrivati la domenica notte, per cui Luca sabato è partito ed ha spostato all’esterno i nostri mezzi. A proposito di Luca volevo complimentarmi con lui per l’ottimo piazzamento alla recente gara in Corsica…..”….parola di Patrizia Giacchero, campionessa italiana endurance 2007, 28^ assoluta al WEC 2008.Brava Patty