Sveliamo l’origine delle stereotipie del cavallo

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Cavallo baio che galoppa per stereotipie del cavallo

Categorizzazione ed esplorazione delle stereotipie equine

Dopo aver gettato uno sguardo sul mondo dell’etologia equina (Leggi il primo articolo “Comportamenti del cavallo: curiosità sul mondo dell’etologia equina“) e aver esplorato le curiosità che circondano la psicologia e il comportamento di questi splendidi animali, è giunto il momento di immergersi in un argomento altrettanto intrigante: le stereotipie del cavallo.

Le stereotipie equine, spesso mal comprese e sottovalutate, sono una realtà interessante da anlizzare: questi comportamenti ripetitivi e apparentemente senza un scopo hanno affascinato e, insieme, sconcertato i proprietari di cavalli, gli allevatori e gli esperti del settore per generazioni. Ma cosa spinge un cavallo a sviluppare tali abitudini? Quali sono le origini? E, soprattutto, come possiamo aiutare i nostri cavalli per evitare che sviluppino tali comportamenti?

Le stereotipie del cavallo

Torniamo a parlare dei comportamenti messi in atto dai cavalli e soffermiamoci sulle stereotipie, schematicamente suddivise in quattro tipologie principali.

Nuove forme di comportamento

Nel dettaglio le nuove forme di comportamento rappresentano la risposta di uno stimolo indirizzato a qualcosa di diverso rispetto a quello che si vorrebbe ottenere veramente, poichè questo risulta impossibile e non raggiungibile. Ad esempio il camminare continuamente all’interno del box rappresenta una nuova forma di comportamento rispetto all’impossibiltà dell’animale di muoversi liberamente, ricompensando così la frustrazione di non poter far fronte a questo suo importante bisogno primario.

Il comportamento di sostituzione

Il comportamento di sostituzione si manifesta quando la frustrazione per non poter svolgere un comportamento rimuove l’inibizione di altri comportamenti, poichè il comportamento primario non viene soddisfatto. Nel comportamento alimentare possiamo trovarne esempio: gli equidi mangiano di continuo piccoli e ripetuti pasti giornalieri, nella vita di scuderia questo non sempre avviene e nella maggior parte dei casi il fieno e il mangime vengono distribuiti 2/3 volte al giorno. La stereotipia di mordere il legno può nascere, ad esempio, quando l’ingestione di cibo viene sostituita dal vizio di mordere il legno.

Il comportamento ambivalente

Il comportamento ambivalente nasce da una sequenza di azioni che contengono 2 comportamenti alternanti e spesso opposti. Ad esempio l’iniziale avvicinarsi e allontanarsi da un soggetto rappresenta un potenziale e futuro ballo dell’orso.

Il comportamento aggressivo

Infine il comportamento aggressivo, che fa parte sotto certi aspetti della normale vita di gruppo dei cavalli allo stato brado, in box puo’ manifestarsi sia direttamente, come calciando le mura del box, sia indirettamente come con il ticchio d’ appoggio o ancora, il mangiare il legno.
E’ possibile inoltre schematicamente suddividere le stereotipie in due grandi classi: le stereotipie orali e le stereotipie locomotore.

Tutte queste hanno il comun denominatore di derivare da due fondamentali mezzi di comunicazione e di socialità del cavallo, ovvero la regione orale e gli organi di movimento.

Come si classificano le stereotipie del cavallo

Tra le stereotipie orali sono da elencare:

  • TICCHIO: il cavallo afferra con i denti incisivi un oggetto sporgente all’ interno del box, inarca leggermente il collo e introduce aria nella parte craniale dell’esofago.
  • LIGNOFAGIA: masticare il legno, è una stereotipia orale piuttosto diffusa. E’ solitamente causata da noia, mancanza di esercizio fisico o da rustrazione. Può anche essere associata a problemi dentali, parassiti o carenza di minerali. Essa può indurre un’ anomala usura dei denti incisivi (come il ticchio).
  • MORDERE: spesso associato al comportamento da stallone, avviene anche come atto di autodifesa nei confronti di altri cavalli o di essere umani. Secondo alcuni addestratori (M.Roberts) alcuni cavalli imparano a mordere qualora venga spesso offerto un premio come carote o zuccherini tramite le mani, associando ad esse un sapore gustoso e di ricompensa.
  • COPROFAGIA: nei puledri è considerato un comportamento fisiologico, nell’adulto invece è legato sia ad aspetti alimentari che non. Diete con contenuto energetico o proteico inadeguate, scarso esercizio fisico, ecc ne sono un esempio. L’animale colpito ingerisce anche notevoli quantità delle proprie feci.
  • MANGIARE LA LETTIERA: i cavalli sembrano gradire particolarmente la lettiera in paglia, ma nel fare ciò ingeriscono anche terra e polvere. Inoltre bisogna considerare che la paglia presenta una notevole quantità di lignina che è indigeribile. Le cause sono innumerevoli: razioni squilibrate, utilizzo di soli mangimi concentrati, pasti in orari inopportuni o presenza di parassitosi.

Le stereotipie locomotorie si classificano invece in:

  • BALLO DELL’ ORSO: il cavallo sposta il proprio peso sugli arti anteriori alternativamente da una parte all’altra dondolando anche la testa dalla medesima parte.
  • CALCIARE: è un metodo di autodifesa naturale tra i cavalli e diventa una turba quando viene praticato in modo abituale e aggressivo.
  • INCENSARE: consiste nel muovere in su e in giù la testa in senso verticale, con rapidi movimenti. Può presentarsi sia da montato che a riposo.
  • RAMPARE: il cavallo porta gli anteriori in avanti, generalmente con l’intenzione di colpire, e si impenna. E’ una variante dell’atteggiamento di calciare, generalmente presente negli stalloni e nei cavalli particolarmente focosi.
  • SBADIGLIARE: dopo una profonda ispirazione volontaria esegue una espirazione altrettanto forte accompagnata da stiramento dei muscoli del muso e di tutta la parte anteriore del corpo. Non porta particolari conseguenze negative ma se molto frequente può indicare un disadattamento ambientale o una gastropatia.

Non perderti le prossime pubblicazioni nella sezione “Veterinaria” di HSJ in cui descriveremo ed analizzeremo ciascuna stereotipia locomotoria.

A cura del Medico Veterinario Matteo Villa

© Riproduzione riservata.

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