
Tafani: rischi per i cavalli.

Punture dolorose, stress, comportamenti anomali; i tafani portano trasmissione di malattie come la tripanosomiasi o la filariosi. Il morso provoca forte dolore e gonfiore, spesso manifestato come edemi pruriginosi o papule .
I cavalli reagiscono con comportamenti stressati, come sbattere la coda, raspare i piedi, o tentativi di fuga, che possono causare lesioni secondarie.
Prevenzione e difesa, barriere fisiche.
Si consigliano in questi periodi, maschere, coperte estive a rete, fasce copricoda e soprattutto tenere i cavalli in box durante le ore più calde.
E’ utile adottare repellenti naturali , come spray a base di citronella, neem, geranio, DEET o permetrina.
Un rimedio adatto dopo la puntura è l’immediata disinfezione, controllo di gonfiori o allergie o ferite autoinflitte dal prurito. Importante utilizzare Fly sheet, maschere e copricoda: utili per proteggere aree sensibili (testa, collo, addome, zampe). Esistono anche modelli a strisce (ispirati alle zebre) che disturbano i tafani . Eventualmente usare giaccio topico o pomate antinfiammatorie possono alleviare dolore e gonfiore
Gestione ambientale
Rimuovere letame con una certa frequenza, alimenti umidi, acqua stagnante e mantenere gli stalloni puliti e asciutti .
Ventilazione e vento ambientale: i tafani difficilmente volano in presenza di vento, e i ventilatori negli stalloni sono utili anche all’aperto .
Interventi post-puntura
La prevenzione combinata offre i migliori risultati: barriere fisiche + spray mirati + gestione ambientale. L’uso di repellenti naturali (es. aglio) può aggiungere protezione senza effetti collaterali, mentre le coperture a strisce e le trappole sono validi strumenti di difesa. Infine, la cura tempestiva post-puntura contribuisce notevolmente al benessere del cavallo.
Nella foto: una microfotografia dettagliata di un tafano (famiglia Tabanidae). Si notano le grandi e vivide complessità oculari – caratteristica distintiva del genere – e le robuste mascelle usate dalle femmine per mordere la pelle e succhiare il sangue.
Fonti consigliate:Università di agraria o veterinaria (es. UNIMI, UNIPD) – IZS – Istituto Zooprofilattico Sperimentale – Libri: Manuale di medicina equina (G. Knottenbelt)
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