
Tendinite nei cavalli: cause, cure e nuove prospettive di guarigione

La tendinite nei cavalli è una delle problematiche più frequenti e temute da chi vive il mondo equestre, in particolare da chi si occupa di cavalli sportivi o da corsa.
Una lesione ai tendini non solo compromette le prestazioni, ma può mettere a rischio la carriera atletica e, nei casi più gravi, la qualità della vita dell’animale.
Conoscere meglio l’anatomia dei tendini, le cause più comuni di lesione e le possibili terapie è fondamentale per ogni proprietario o appassionato di cavalli.
Cosa sono i tendini e perché si lesionano facilmente
I tendini sono strutture fibrose che collegano i muscoli alle ossa, trasmettendo la forza necessaria al movimento. Possiamo immaginarli come delle “corde elastiche” che permettono al cavallo di correre, saltare e compiere movimenti rapidi e potenti.
Nei cavalli, i tendini più a rischio sono quelli delle gambe anteriori, in particolare il tendine flessore digitale superficiale (SDFT). Questo tendine ha una funzione speciale: agisce come una molla, immagazzinando energia durante l’appoggio e rilasciandola nella fase di spinta. Proprio per questa sua caratteristica è sottoposto a enormi sollecitazioni, che possono portare a micro-lesioni e, col tempo, a infiammazione o rottura.
Come mostrato in Figura 1, i due tendini principali dell’arto anteriore – il flessore digitale superficiale (SDFT) e l’estensore digitale comune (CDET) – presentano differenze strutturali che spiegano perché il SDFT sia più vulnerabile a lesioni durante l’attività sportiva.

Schema del tendine flessore digitale superficiale (SDFT) e del tendine estensore digitale comune (CDET): anatomia dei tendini dell’arto anteriore del cavallo (Shojaee A. Equine tendon mechanical behaviour: Prospects for repair and regeneration applications. Vet Med Sci. 2023 Sep;9(5):2053-2069).
Cause della tendinite nei cavalli
Le cause principali della tendinite nei cavalli sono legate a:
- Sovraccarico da allenamento: iniziare l’attività sportiva troppo presto o aumentare i carichi in modo eccessivo espone i tendini a stress elevati.
- Terreni duri o irregolari: superfici poco adatte possono amplificare le vibrazioni e i microtraumi.
- Conformazione fisica: alcuni cavalli hanno una predisposizione anatomica a sviluppare tendinopatie.
- Età e usura: con il tempo i tendini perdono elasticità e diventano più fragili.
Il risultato di questi fattori è spesso un’infiammazione dolorosa, che si manifesta con gonfiore, calore al tatto e, nei casi più evidenti, zoppia.
Diagnosi: come riconoscere la tendinite
Un proprietario attento può accorgersi della tendinite osservando piccoli segnali: una zona gonfia sulla gamba, un cambiamento nell’appoggio o un calo improvviso della performance. Tuttavia, solo un veterinario può confermare la diagnosi tramite ecografia, che permette di visualizzare eventuali lesioni alle fibre tendinee e stabilire la gravità del danno.
Cure tradizionali per la tendinite nei cavalli
Il primo passo nella gestione della tendinite è il riposo. I tendini hanno tempi di guarigione lunghi e devono essere lasciati tranquilli per evitare il peggioramento della lesione.
Oltre al riposo, le cure tradizionali comprendono:
- Fasciature e bendaggi per ridurre gonfiore e stabilizzare la zona.
- Terapie antinfiammatorie sotto controllo veterinario.
- Riabilitazione progressiva: un ritorno al lavoro lento e controllato, con passeggiate al passo e graduale aumento dell’attività.
- Ferrature ortopediche: in alcuni casi, l’uso di scarpe o plantari specifici può ridurre il carico sul tendine in fase di recupero.
Terapie innovative e rigenerative
Negli ultimi anni, la medicina veterinaria ha fatto passi da gigante nella cura della tendinite nei cavalli. Alle terapie tradizionali si affiancano approcci innovativi, tra cui:
- Cellule staminali: iniettate nel tendine lesionato per stimolare la rigenerazione delle fibre.
- Plasma ricco di piastrine (PRP): concentrato di fattori di crescita che favorisce la riparazione dei tessuti.
- Ingegneria tissutale e bioreattori: tecniche sperimentali che puntano a ricreare tessuto tendineo forte e funzionale, riducendo il rischio di recidiva.
Queste nuove terapie hanno l’obiettivo non solo di guarire il tendine, ma di rigenerarlo, evitando che si formi tessuto cicatriziale debole che spesso porta a ricadute.
Prevenzione: la chiave per ridurre i rischi
Come in molti ambiti della salute equina, la prevenzione è la strategia più efficace. Alcuni consigli pratici:
- Allenare il cavallo in modo graduale, senza sovraccarichi improvvisi.
- Alternare i terreni di lavoro e scegliere superfici adatte.
- Monitorare regolarmente i tendini con ecografie, soprattutto nei cavalli da competizione.
- Non trascurare i segnali precoci: intervenire subito può evitare danni gravi.
La tendinite nei cavalli resta una delle sfide più difficili per chi si occupa di sport equestri, ma oggi le possibilità di trattamento sono molto più ampie rispetto al passato.
Se un tempo una lesione tendinea poteva significare fine carriera, le nuove terapie rigenerative aprono prospettive di guarigione più complete e durature.
La collaborazione tra proprietario, allenatore e veterinario è essenziale per garantire al cavallo le cure più adatte e ridurre al minimo il rischio di recidive.
Con attenzione, prevenzione e il supporto delle nuove tecnologie, anche un problema complesso come la tendinite può essere affrontato con maggiore fiducia.
A cura di A. Ceserani
Fonti: Shojaee A. Equine tendon mechanical behaviour: Prospects for repair and regeneration applications. Vet Med Sci. 2023 Sep;9(5):2053-2069; Aeberhard, P.-A., Grognuz, A., Peneveyre, C., McCallin, S., Hirt-Burri, N., Antons, J., Pioletti, D., Raffoul, W., & Applegate, L. A. (2020). Efficient decellularization of equine tendon with preserved biomechanical properties and cytocompatibility for human tendon surgery indications. Artificial Organs, 44, E161-171
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