Terapie alternative nel cavallo: il PRP per curare lesioni tendinee

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il PRP per curare lesioni tendinee nel cavallo

L’impiego di PRP (Platelet-Rich Plasma) a scopo terapeutico

L’utilizzo di terapie cellulari e di tecniche di ingegneria tissutale in veterinaria equina nasce dalla necessità di trovare una soluzione ottimale per guarire lesioni di tendini e legamenti nei cavalli. Questi hanno una scarsa capacità rigenerativa e spesso tali tipologie di lesioni possono provocare numerose recidive, compromettendo l’attività atletica del cavallo.
Per questa ragione, oggi più di ieri, molti veterinari in caso di lesioni intrarticolari o teno-desmiche, consigliano l’impiego del Platelet-Rich Plasma (PRP) o Plasma Ricco di Piastrine, un emocomponente già largamente impiegato in medicina equina.

La preparazione del PRP

Il procedimento per la preparazione del PRP prevede che venga eseguito un prelievo ematico in condizioni sterili, di solito dalla vena giugulare dell’animale. Successivamente, il campione biologico viene spedito ad un laboratorio di analisi che si occupi di separare la componente liquida del sangue, il plasma, dai globuli rossi, che vengono così eliminati.

Il plasma, contenente le piastrine ed i fattori di crescita che determinano la formazione del coagulo, viene poi ulteriormente centrifugato per indurre la separazione della componente povera di piastrine (PPP), che rimane a livello più superficiale e viene eliminata, dalla parte ricca di piastrine (PRP), che rimena sul fondo e viene invece recuperata.

Sotto una guida ecografica o radiografica il PRP viene poi iniettato a livello della lesione di interesse in quanto è risultato sia in grado di stimolare la rigenerazione tissutale e di velocizzare la guarigione ed il recupero grazie all’azione dei fattori di crescita presenti nei granuli delle piastrine rilasciati in seguito alla loro attivazione.

L’impiego di PRP a scopo terapeutico

Molti cavalli sportivi che soffrivano di lesioni teno-desmiche sono quindi stati trattati con concentrati piastrinici e, nella maggior parte, è stato riscontrato un buon grado di guarigione e, in pochi casi, si è verificata una ricaduta.
Normalmente, il trattamento con fattori di crescita derivanti dalle piastrine porta alla rigenerazione di un tendine con morfologia e funzionalità normali, che si traducono nella ripresa totale dell’attività agonistica dei cavalli trattati; un aspetto per nulla scontato, sia in medicina umana che in veterinaria, per via della difficoltà di guarigione e del recupero funzionale completo dopo questo tipo di problematiche.

Le lesioni tenodesmiche causano di solito una distruzione o disorganizzazione delle fibre di collagene che costituiscono tendini/legamenti e, per questa ragione, ne deriva spesso la formazione di tessuto cicatriziale poco elastico ed incapace di adattarsi ai continui cambiamenti di tensione della struttura.
Negli ultimi 10 anni, infatti, la medicina rigenerativa e l’ingegneria tissutale si sono concentrate sull’uso di fattori di crescita o Growth Factor (GF) e della terapia cellulare per migliorare e velocizzare i tempi di guarigione in caso di lesioni a carico di questi distretti.

Le terapie utilizzate solitamente, quali termocuterizzazione, onde d’urto, infiltrazioni di acido ialuronico e tecniche chirurgiche come desmotomia della briglia radiale, scissione del tendine o impianto di fibre di carbonio, non vanno ad agire sulla patogenesi della lesione teno-desmica, ma hanno lo scopo di portare ad una guarigione che, purtroppo, non permette sempre una ripresa della normale attività agonistica e, in alcuni casi, si verificano gravi recidive.

La medicina rigenerativa si è dunque proposta di conseguire lo scopo di ripristinare la normale struttura del tessuto e le proprietà biomeccaniche dello stesso, basandosi sull’uso di cellule staminali multipotenti o di prodotti biologici, quali plasma ricco di piastrine (PRP) o la sua formulazione in gel (Platelet Gel, PG).
Questi elementi stimolano il reclutamento, la proliferazione e la differenziazione delle cellule coinvolte nel processo rigenerativo, facilitato anche da fattori di crescita (GF), molecole importantissime che interagiscono e scambiano informazioni biochimiche e che sono prodotte direttamente dalle cellule coinvolte nel processo riparativo.

Sono proprio le piastrine, infatti, la fonte principale di GF essenziali nei processi di rigenerazione tissutale, in quanto diversi modelli in vitro hanno dimostrato che questi stimolino l’espressione dei geni per il collagene di tipo I e di tipo III, fondamentali per la rigenerazione strutturale e funzionale del connettivo danneggiato.

Per queste ragioni, le terapie di ultima generazione descritte fino ad ora risultano più promettenti delle terapie convenzionali poichè la formazione di una cicatrice tendinea determina anche un’alterazione delle proprietà elastiche e meccaniche della struttura, portando ad una guarigione spesso ritardata (1-2 anni) che non permette la ripresa della normale attività sportiva del cavallo.

Dicono gli esperti

Uno studio del 2014 pubblicato su In Vivo Journal ha mostrato non vi sia una correlazione statisticamente significativa tra l’area della lesione e la risposta al trattamento e questo è con molta probabilità dovuto all’efficacia del trattamento, indipendente dalla “criticità“ della zona da trattare; il trattamento, poi, è risultato avesse ottimi risultati anche in casi di lacerazione completa del tendine.

Alcune osservazioni cliniche dello studio prima citato hanno permesso di determinare alcune limitazioni di questo genere di terapia che derivano dal fatto che l’uso di PRP possa essere promettente per curare lesioni teno-desmiche che hanno un povero potenziale di guarigione se trattate con approcci standard. La guarigione completa è stata ottenuta nell’81% dei cavalli inclusi nell’analisi, il 12% ha mostrato un miglioramento clinico e solo il 7% è andato incontro ad un fallimento.


A. Ceserani


Fonte: Regenerative Medicine for the Treatment of Teno-desmic Injuries of the Equine. A Series of 150 Horses Treated with Platelet-derived Growth Factors
MARCO SCALA, SILVIA LENARDUZZI, FRANCESCO SPAGNOLO, MARIA TRAPASSO, CHIARA OTTONELLO, ANITA MURAGLIA, ANNALISA BARLA, PAOLO STRADA – In Vivo Nov 2014, 28 (6) 1119-1123
Photo iStock (c) Rberryphoto.jpg

Approfondimenti

Le cellule staminali possano rivoluzionare il trattamento delle lesioni tendinee nei cavalli, leggi il nostro articolo: Utilizzo di cellule staminali nelle lesioni tendinee

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