Uno sponsor per Sara, amazzone senza paura
Sul giornale on-line La Nazione abbiamo trovato un articolo-appello davvero toccante e significativo a firma di Francesco Bianchi. Abbiamo deciso di riproporlo sottolinenado l’impoertnaza dello sport, equestre nella fattispecie, per i disabili.
Appello dell’assessore e fiorettista Salvatore Sanzo per Sara Morganti: la giovane campionessa è malata di sclerosi multipla, ma anche di agonismo. E ora chiede una mano, economica, per partecipare alle ultime due gare che la saparano dalla qualificazione alle Olimpiadi del 2012, forza Sara.
Lassù, in alto, in sella al suo cavallo non ha più paura. Non sente il dolore e può guardare lontano. Fino alle Olimpiadi del 2012. Sara Morganti è una campionessa paralimpica di equitazione, stella della nazionale italiana. Ma è anche una giovane donna malata di sclerosi multipla oltre che di agonismo. Con la forza e l’energia di una tigre. Le carte in regola, gli ori e gli argenti ci sono tutti. Quel che manca — l’ultimo ostacolo da saltare — sono le risorse. Economiche. La «benzina» per partecipare alle ultime due gare che la separano dalla qualificazione. E’ per questo che Sara ha deciso di scrivere una mail a un altro campione che di fatica e di discipline «povere» ne sa qualcosa: il fiorettista Salvatore Sanzo, anche lui pisano, assessore provinciale allo sport da meno di due settimane.“Nella lettera — dice Sanzo — c’era una frase: «Fin da piccola sognavo di partecipare alle Olimpiadi». Io so cosa vuol dire. E’ per questo che ho deciso di aiutarla lanciando un appello a chiunque possa darle una mano a sostenere le spese per le gare». Ovvero i Campionati Internazionali di Varese dal 23 al 26 luglio e gli Europei in Norvegia dal 19 al 23 agosto. Sara ha 33 anni, è laureata, sposata (sua marito è in missione in Afghanistan) ed è malata da sempre anche se la diagnosi è arrivata solo a 19 anni quando la passione per l’equitazione l’aveva già rapita. «Ho continuato a montare nonostante tutto — racconta Sara — andare a cavallo mi ha sempre reso felice. Mi mancavano però il brivido della competizione».Sara scopre così nel 2005 che a Viareggio c’è un centro ippico per atleti disabili e vince un oro e un argento. Poi ancora un altro stop — un dolore neurologico cronico — che però non la ferma. La strada per le Olimpiadi si riapre: «Ho ripreso ad allenarmi presso l’Asd del Drago di Pisa, vincendo due ori nel tecnico e nel freestyle, il premio d’onore come miglior risultato tecnico assoluto e quello come migliore amazzone ai Campionati italiani assoluti paralimpici». Adesso manca l’ultimo passo: il suo cavallo, comprato nel 2006, è ammalato e non può gareggiare. «Attualmente sto montando il cavallo di un’amica». Ma il mantenimento costa. E per le due gare Sara ha bisogno di un accompagnatore, costo che la Federazione non copre. Ora tocca agli sponsor.