Veterinaria: riproduzione: il cruccio delle cavalle rimaste vuote

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Foto iStock c Denisapro

Nella mia attività di ginecologa ogni anno mi capita di scontrarmi con qualche cavalla che purtroppo, malgrado i molteplici sforzi, non rimane gravida, lasciando l’amaro in bocca a me, che ci ho lavorato magari per mesi, e ai proprietari e/o allevatori che ci avevano fatto conto spendendoci dei soldi. Questo mio lavoro è rigoroso e necessita di buone competenze, insieme naturalmente a un briciolo di fortuna. Lo sforzo fatto per decidere lo stallone più adatto, le spese per la monta, il veterinario e i prelievi di seme se si sceglie un seme fresco, oltre alle 2 settimane di attesa per vedere se la cavalla è rimasta gravida, sono motivo di grande delusione per tutti se non si ottiene una gravidanza. Quest’anno poi è stata dura, durissima, più del solito.
Ci siamo scontrati con una stagione partita in sordina per colpa del lockdown, corrieri impazziti che non consegnavano nei tempi prestabiliti, cavalle che ovulavano prima del dovuto e altre che ovulavano dopo e tutta un’altra serie di problemi che hanno reso la stagione 2020 particolarmente in salita.
Saranno i cambiamenti climatici? E chi lo sa…
Le scatole di polistirolo di questa stagione
Le cavalle di per sé non sono animali particolarmente fertili e con il passare degli anni, anche se dall’esterno ci accorgiamo poco, anche loro invecchiano e l’utero diventa sempre meno ricettivo per accogliere una gravidanza. Questo è quello che normalmente avviene con le cavalle “da sella”, soprattutto cavalle da concorso e da dressage che, una volta raggiunta l’età della pensione, vengono messe in razza mettendo spesso noi ginecologi in difficoltà. Lavorare su cavalle non più giovani, e dunque in molti casi difficoltose, significa dover prima intervenire con terapie mirate. Oltre i 16 anni di età è un po’ come far rimanere incinta una signora di oltre 40 anni, può andar bene ma anche no, e spesso sono necessari trattamenti in più per ottenere il risultato desiderato.
Con l’esame ecografia si può stabilire il momento migliore per coprire la cavalla
Non si tratta più di monitorare ecograficamente il calore e di fecondare la cavalla al momento giusto e basta, ma anche di una giusta preparazione prima dell’inseminazione e di un’attenzione particolare post fecondazione, nel momento più delicato per un utero non più giovane, che deve saper combattere efficacemente la fisiologica infiammazione indotta dal seme dello stallone, ed essere pronto dopo 8 giorni ad accogliere l’embrione in arrivo dalle tube.
Soprattutto se, arrivata a questa età, una cavalla non ha mai partorito ed è la sua prima esperienza come fattrice.
Con i parti l’utero, infatti, va incontro ogni volta ad una sorta di rigenerazione, che favorisce l’instaurarsi di una gravidanza; per questo le cavalle che ormai fanno solo le fattrici e che quindi partoriscono quasi ogni anno, sono molto meno problematiche di cavalle che invece vengono coperte per la prima volta o magari hanno fatto un solo puledro da giovani (come succede spesso all’estero) e poi sono state messe in lavoro per gli anni successivi.
Allevare un puledro non è dunque così facile, va fatto con grande cognizione di causa. Bisogna iniziare valutando bene la cavalla e il suo appartato riproduttivo, che potrebbe sembrare normalissimo fino alla prima fecondazione, dopo la quale può manifestare apertamente tutte le sue criticità.
L’infiammazione generata dal seme potrebbe non risolversi nei tempi normali e lasciare un ambiente poco adatto all’impianto di un embrione. Per questa ragione si interviene valutando esternamente la vulva e facendo una serie di esami che consentono di stabilire la presenza di una eventuale infezione locale e, se serve, si interviene con terapie mirate e lavaggi dell’utero pre e post fecondazione, che favoriscono l’eliminazione del liquido infiammatorio e di quella parte di seme che non serve, come il liquido seminale e gli spermatozoi morti. Questo permette una risoluzione più veloce dell’infiammazione, l’eliminazione del liquido dall’utero e favorisce la presenza di un ambiente sano per accogliere l’embrione.
Anche un lavaggio intrauterino pre-fecondazione, nelle cavalle più difficoltose, può favorire la presenza di un ambiente più adatto al passaggio degli spermatozoi verso le tube, dove avverrà l’incontro con l’ovocita e dunque la fecondazione. Se gli spermatozoi durante il tragitto trovano del liquido e un ambiente che non gli piace avranno più difficoltà ad arrivare in tanti alla meta. E se la cavalla, malgrado tutti questi accorgimenti, non rimanesse comunque gravida?
Non abbiamo sbagliato noi, è la natura che ci mette lo zampino. Possiamo provare a fare del nostro meglio, ma le variabili sono tantissime e non sempre le cose vanno nel modo desiderato. Quello che è certo è che la scelta dello stallone va fatta avvedutamente, pensando al tipo di seme più adatto alla cavalla.
Un seme congelato, magari di uno stallone non così fertile, con una dose inseminante minima (tipo 1 o 2 paillettes) in genere è sconsigliata su una cavalla non più giovane, alla sua prima gravidanza, specialmente se non si paga la monta ma le singole paillettes, che in genere sono molto costose se si tratta di un buono stallone.
Flushing uterini
Le piccole paillettes di seme congelato in azoto liquido
Dosi inseminanti così succinte, piacciono molto agli stallonieri e meno a noi veterinari. Vendendo le singole paillettes, infatti, loro guadagnano di più indipendentemente dal risultato: cavalla gravida o vuota, voi le paillettes le avete pagate e i soldi indietro non ve li danno. Malgrado si possano comunque ottenere delle gravidanze, perché in fondo di spermatozoo ne serve uno solo, si tratta
comunque di dosi con un numero di spermatozoi spesso non sufficiente ad avere il massimo delle probabilità di ottenere una gravidanza.
Anche gli stalloni che coprono con il seme fresco possono comunque non avere un seme eccezionale, e anche questa eventualità va tenuta in considerazione quando, dopo un paio di cicli, la cavalla non rimane gravida senza che abbia particolari problemi.
Anche lo stallone può avere una responsabilità se la cavalla non rimane gravida
Non diamo sempre la colpa alle cavalle, anche gli stalloni possono avere delle responsabilità per gli insuccessi. Quando scegliete uno stallone accertatevi che abbia altri figli, chiedete in giro, non fatevi problemi. Eventualmente potete chiedere al veterinario che si occupa della ginecologia della cavalla di guardarlo al microscopio per valutare “ad occhio” se gli spermatozoi ancora vitali sono in un numero sufficiente ad ingravidare la cavalla.
Siate ben sicuri che lo stallone sia adatto alla vostra cavalla e che un eventuale puledro, possa sulla carta avere dei numeri, perché allevare cavalli senza qualità e nessun futuro non è mai una buona idea.
Non è bello per voi, che ci mettete passione e soldi ma neppure per il puledro, che ha un’aspettativa di vita lunga e che senza una giusta
collocazione “sportiva”, rischia di diventare uno dei tanti cavalli “della scuola”.
E non pensate ingenuamente che tanto quel cavallo rimarrà con voi per sempre, perché i cavalli vivono tanto e nel corso di 30 anni può succedere di tutto…
Decidere di mettere in razza una cavalla dunque, non sempre è una passeggiata, soprattutto se è una cavalla sportiva a fine carriera, a cui magari avete il dato il Regumate per anni per sopprimerle i calori. Anche se una cavalla è ancora bella e apparentemente in forma, gli anni passano anche per lei e la fertilità che può avere a 6 anni non sarà la stessa a 16, 17, e così via…
Non sempre il veterinario che si occuperà dell’assistenza ginecologica avrà delle responsabilità sull’esito del lavoro, se tutto è stato fatto con metodo e competenza.
È nella natura umana voler trovare dei responsabili se le cose non vanno come vorremmo, ma in questo caso la natura ci mette lo zampino e una cavalla che un anno rimane vuota può invece stupirci quello successivo e rimanere gravida al primo calore della stagione. Questo gli allevatori in genere lo sanno e fidandosi del proprio veterinario accettano l’esito della stagione, bello o brutto che sia.
Incontro tra ovocita e spermatozoo
Se la cavalla è vuota considerate anche che certe unioni fattrice/stallone a volte non funzionano; una cavalla può rimanere vuota per molti tentativi con un certo stallone, che magari ha anche un ottimo seme, e rimanere invece gravida appena lo cambiate.
Non se ne conosce la ragione precisa, ma questa eventualità non è raro che avvenga.
Se qualcosa non funziona è importante fare delle modifiche in corsa, senza incaponirsi: cambiate stallone, tipo di seme (congelato o refrigerato) e fate
fare terapie mirate alla cavalla se ha problemi all’utero come infezioni o problemi di infiammazione cronica.
Se la cavalla continua ad essere vuota, non sempre il problema è facile da identificare; se provate e riprovate a coprirla senza modificare nulla, con molta probabilità continuerà a non rimanere gravida, indipendentemente dal veterinario, dai cambiamenti climatici e dai corrieri poco professionali, che non consegnano il seme nei tempi giusti.
dott.ssa Carlotta Carminiti
Foto iStock (c) Denisapro

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